Caso Fascetto, un altro processo per il "dossieraggio" del giudice catanese

Caso Fascetto, un altro processo per il “dossieraggio” del giudice catanese

Alessandra Serio

Caso Fascetto, un altro processo per il “dossieraggio” del giudice catanese

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venerdì 06 Maggio 2022 - 07:00

Dopo l'annullamento di una prima condanna, torna sotto processo a Messina per la giudice catanese che accusava i funzionari di Riscossione di complottare contro di lei

Inizierà a fine settembre prossimo il processo per il giudice catanese Maria Fascetto Sivillo, già al centro del caso della tentata concussione ai danni di Riscossione Sicilia. Si tratta in questo caso di una indagine “parallela”, un fascicolo che convoglia gran parte delle indagini di molte delle presunte vittime della togata.

Il giudice per l’udienza preliminare Tiziana Leanza ha accolto la richiesta del PM Piero Vinci ed ha rinviato a giudizio la Fascetto. La prima udienza davanti al Tribunale collegiale di Messina è stata fissata al 27 settembre. Lunga la lista delle parti civili, tra i quali anche l’avvocato Antonio Fiumefreddo allora a Riscossione, alcuni agenti e lo stesso ente regionale, assistito dall’avvocato Giovanni Mannuccia. Anche in questo procedimento la giudice catanese, originaria di Capizzi, è difesa dall’avvocato Carlo Taormina.

Abuso d’ufficio, calunnia e diffamazione i reati contestati dalla Procura di Messina alla fine degli accertamenti, relativi in buona sostanza agli esposti che la Fascetto aveva depositato nei confronti di vari soggetti con i quali si era scontrata e che l’avevano denunciata, come gli agenti che si erano visti ripresi dalla magistrata, pur essendo innocenti, perché avevano multato una sua parente. Esposti e discorsi pubblici, dove la Fascetto dipingeva i suoi accusatori come impegnati in un complotto contro di lei. Riscossione è parte danneggiata perché , pur essendo stata ricusata, aveva trattato udienze dove l’ente compariva, da giudice dell’esecuzione del Tribunale di Catania.

A Messina la Fascetto era stata condannata a 3 anni e mezzo per tentata concussione ai danni di Riscossione Sicilia, ma la condanna è stata annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione ed il processo deve essere nuovamente ricelebrato.

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