Pagliara. "Emergenza idrica", minoranza all'attacco: "Pozzo privato rifocilla il Comune ma non si trova l'ordinanza"

Pagliara. “Emergenza idrica”, minoranza all’attacco: “Pozzo privato rifocilla il Comune ma non si trova l’ordinanza”

Pagliara. “Emergenza idrica”, minoranza all’attacco: “Pozzo privato rifocilla il Comune ma non si trova l’ordinanza”

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mercoledì 03 Febbraio 2016 - 10:09

I consiglieri di opposizione ricordano inoltre che “anche per la popolosa frazione di Rocchenere il Comune si approvvigiona dal pozzo di una società privata, al costo di oltre 5mila euro al mese

“Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una gestione a dir poco imbarazzante da parte di un’Amministrazione allo sbando. Ci riferiamo alla questione legata all’acqua per civile utilizzo di Pagliara centro. Ieri sera siamo venuti a conoscenza di una emergenza (l’ennesima) in merito all’acquedotto del Comune”. Secondo quanto denunciato con una nota stampa dai consiglieri di minoranza Santi Di Bella, Loredana Spadaro, Carmela Scarcella e Francesco Laganà, “sembrerebbe che il pozzo di Pagliara centro si sia improvvisamente danneggiato non riuscendo a mandare l’acqua per uso domestico nelle condutture comunali e, di conseguenza – sostiene l’opposizione – nei rubinetti dei cittadini (i quali, non dimentichiamolo, specialmente negli anni dell’Amministrazione del sindaco Domenico Prestipino sono stati tartassati da imposte e balzelli in maniera spietata)”. I consiglieri riferiscono che “il Comune si sarebbe approvvigionato dal pozzo di un privato cittadino, il quale ammirevolmente, ha messo a disposizione della comunità la propria acqua. Fin qui niente di strano, anzi. La questione – si legge nella nota – diventa invece seria quando si scopre che né all’albo pretorio online del Comune e nemmeno nelle aree predisposte del paese, esista l’ombra di una ordinanza, né risulti affissa uno straccio di comunicazione ai cittadini”. I consiglieri ricordano inoltre che “anche per la popolosa frazione di Rocchenere il Comune si approvvigiona dal pozzo di una società privata, al costo di oltre 5mila euro al mese. Tanto a pagare sono sempre e comunque i cittadini”.

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