Parco di Naxos. "Impossibile vedere i Bilanci", esposto al Prefetto

Parco di Naxos. “Impossibile vedere i Bilanci”, esposto al Prefetto

Parco di Naxos. “Impossibile vedere i Bilanci”, esposto al Prefetto

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giovedì 13 Aprile 2017 - 06:24

Iniziativa dei consiglieri comunali di Taormina Composto, Tona, Corvaia e Raneri: "I bilanci sono milionari grazie agli incassi del Teatro di Taormina che per il 2015 e lo scorso anno sono stati di quasi 5 milioni e 700mila euro. Ecco perché chiediamo che Taormina si... sfili"

TAORMINA. Il gruppo consiliare ProgettiAmo Taormina (Giuseppe Composto, Nunzio Corvaia e Liliana Tona) con il consigliere di opposizione indipendente Eugenio Raneri, nei giorni scorsi ha inviato un esposto al Prefetto di Messina, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, all'Autorità nazionale anticorruzione, all'assessorato regionale dei Beni culturali, al Soprintendente di Messina, nonché al Commissariato di pubblica sicurezza di Taormina”. “Lo scorso 30 marzo – spiegano – ci siamo visti di fatto chiudere la porta in faccia dai responsabili del Parco di Naxos. Alla richiesta di poter visionare il Consuntivo 2016 e i Bilanci di previsione triennnale, 2017-2019, la direzione del Parco (quel mattino la direttrice Greco era assente), c'era il "responsabile" Agostino Zumbo, ha opposto un netto rifiuto. Contattata telefonicamente, la direttrice ha detto no – sottolineano i consiglieri – almeno sino a quando l'assessorato regionale dei Beni culturali non li avesse approvati. E ora il nostro esposto per violazione della legge sul diritto di accesso agli atti”.

Ad avviso di Composto, Tona e Corvaia “quel Consuntivo e quel Bilancio di previsione triennale, erano già stati visionati dall'assessorato regionale (che oltretutto aveva mosso alcuni rilievi, come confermatoci dall'assessore taorminese Carella), ma non è nemmeno stato pubblicato sul sito internet del Parco. E ciò, nonostante il regolamento ne imponga la pubblicazione sul web e ne disponga la visione a chi ne facesse richiesta. A questo punto non è rimasto che l'esposto, il coinvolgimento cioè della Prefettura, dell'assessorato regionale, di quanti possano e debbano garantire la piena trasparenza delle istituzioni e di ogni ente ad essi collegati. I bilanci del Parco – scrivono i consiglieri – sono bilanci milionari, grazie essenzialmente agli incassi del Teatro di Taormina. Per il 2015 e lo scorso anno gli incassi sono stati di quasi cinque milioni e settecento mila euro. Cifra, con il resto degli incassi per Isola Bella e Villa Caronia (142 mila euro) l'Area archeologica di Giardini (quasi 52 mila euro), che da dicembre 2016 finisce tutta nelle casse della Regione. Nemmeno un centesimo ai Comuni.

Non più quel 30 per cento di cui si aveva diritto alla luce di precise convenzione stipulate in passato. Nemmeno un centesimo ai Comuni. Al territorio cioè, quel territorio che garantisce la gestione dei siti archeologici, come il Teatro Greco appunto, che ne determina e ne ha determinato l'identità storica e culturale. Tutti gli incassi annui dei 73 siti archeologici siciliani, 23 milioni, vanno a finire a Palermo. E di questi 23 milioni, quasi 6 provengono dai visitatori del Teatro Greco. Ecco anche perché Taormina, alla luce di un nostro progetto – concludono i consiglieri di ProgettiAmo Taormina – chiede di "sfilarsi" dal Parco Naxos e di creare un proprio Parco archeologico. Il Teatro, Villa Caronia, Isola Bella. Sono gioielli storici e culturali all'interno del territorio di Taormina. Fanno parte del suo Dna. Da sempre. Riappropriarcene non è mero campanilismo. Ma risponde ad una necessità di riordino geografico e storico".

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