S. Teresa. Ufficio postale: "Dopo la rapina restano criticità su sicurezza"

S. Teresa. Ufficio postale: “Dopo la rapina restano criticità su sicurezza”

S. Teresa. Ufficio postale: “Dopo la rapina restano criticità su sicurezza”

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martedì 20 Giugno 2017 - 08:14

Lettera a Poste italiane della Slc Cgil ad un mese dal colpo all'ufficio del centro fruttato 35mila euro

S. TERESA. “Ad un mese dalla rapina all’ufficio postale centrale di S. Teresa di Riva, nulla è cambiato”. A riaccendere il riflettori sulle “criticità” legate alla sicurezza ci ha pensato la Slc Cgil attraverso un documento del segretario provinciale Carmelo Stancampiano, inviato a Poste italiane, alle sedi di Palermo e Messina. “Facciamo seguito alla nostra nota del 22 maggio scorso – esordisce – nell’immediatezza della rapina perpetrata ai danni dell’ufficio postale di Santa Teresa di Riva, per denunciare che ancora nulla si è mosso e la situazione è rimasta immutata.

E’ vero – prosegue il documento – che dovrebbero essere arrivate in ufficio delle telecamere “usate”, ma il condizionale è d’obbligo in quanto sono da settimane chiuse in uno scatolo. Ma le sole telecamere, non sono sufficienti a garantire che l’ufficio postale in questione rientri nei parametri previsti dalle normative vigenti in materia di sicurezza”. La nota va oltre. “Ci permettiamo di segnalare le altre anomalie – scrive Stancampiano – che debbono essere risolte in brevissimo tempo: la doppia porta blindata che separa la sala pubblico dalla retrosportelleria, ha offerto una resistenza veramente risibile (pochi secondi) ai malviventi, che sono riusciti ad accedere nei locali con una facilità disarmante. E’ necessario dotare le porte di serrature di tipo europeo, inibendo l’apertura di un battente se l’altro è ancora aperto. L’ufficio postale in questione, ha due uscite: una sul lato anteriore, l’altra su quello posteriore, dove tra l’altro operano i colleghi del recapito. Dalle 7,30 fino alle 8,20, orario di apertura al pubblico e dalle 19 alle 19,30 orario di chiusura, la porta anteriore è blindata da una saracinesca. Ne consegue pertanto, che in questo lasso di tempo, in presenza di un’emergenza, i lavoratori presenti possono utilizzare come via di fuga esclusivamente l’uscita posta sul retro dell’immobile.

Si segnala che questa uscita apre verso l’interno e non verso l’esterno, non è dotata di padiglione antipanico e soprattutto ha due battenti, quindi bisogna superare due porte. Il sistema di climatizzazione – prosegue il segretario della Slc Cgil – che continua a fare le bizze, è assolutamente carente e necessita di un potenziamento con l’istallazione di nuove macchine oppure la sostituzione. Lo scrivente – sottolinea Stancampano – nella qualità di Rls ha il compito precipuo di rappresentare le necessità agli organi aziendali che, sono certo, si adopereranno in breve tempo per ripristinare la situazione”. Nella rapina del mese scorso vennero portati via 35mila euro.

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