"Certo che ci arrabbiamo, ci mancherebbe altro..."

“Certo che ci arrabbiamo, ci mancherebbe altro…”

Rosaria Brancato

“Certo che ci arrabbiamo, ci mancherebbe altro…”

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domenica 25 Marzo 2012 - 06:09

Con questa rubrica diamo a voi la penna per dipingere la città come la vedete e come la vorreste. E' una pagina vuota che ognuno può riempire spiegando cosa lo ha fatto "alzare in piedi", un libro in cui chiunque vuol scommettersi in prima persona può scrivere un capitolo. Basta inviare la vostra opinione, a certochemarrabbio@tempostretto.it. Sarà pubblicata nel riquadro a destra in news simili per costruire insieme la nostra Messina.

“Certo che m’arrabbio!”, chissà quante volte ognuno di voi, di fronte ad un’ingiustizia, una notizia di malapolitica piuttosto che di malasanità, uno scandalo, ha pronunciato questa frase. “Certo che m’arrabbio”, nasce dall’indignazione ma anche dall’amore verso la propria terra. L’indignazione, a differenza del rancore, che immobilizza, è una spinta verso l’azione, è quella molla che ci fa alzare in piedi e dire “BASTA”. Sono certa che migliaia di messinesi che amano profondamente la nostra terra hanno detto questa frase perchè si sentono offesi e feriti dal vederla morire pian piano nell’indifferenza. Ogni giorno 8 persone lasciano Messina per scrivere il loro destino altrove, perché la nostra bella casa è diventata terra di razzìa. Dai commenti dei lettori di Tempostretto, dalle manifestazioni in piazza o semplicemente ascoltando le persone in strada, si avverte l’indignazione crescente e la voglia di partecipare. Quindi, “Certo che ci arrabbiamo, e tanto”, questa rubrica nasce proprio da qui, dal desiderio di dare a voi la penna per dipingere la città come la vedete e come la vorreste, è una pagina vuota che ognuno può riempire, spiegandoci cosa lo ha fatto “alzare in piedi” . E’ un libro in cui chiunque voglia scommettersi in prima persona può scrivere un capitolo. Ogni domenica proporrò un argomento, durante la settimana ognuno potrà inviare la sua opinione (purchè firmata), il suo commento, o semplicemente la segnalazione di un tema da approfondire o di un fatto a certochemarrabbio@tempostretto.it. Non ci sono pregiudizi né preconcetti né censure, queste pagine le scriveremo insieme, a quattro, cento, quattrocento mani, perché ogni cambiamento, anche il più piccolo inizia da noi, dobbiamo imparare a dire : mi alzo io, propongo io, senza aspettare che qualcun altro si alzi prima di me. Quindi, “Certo che ci arrabbiamo, ci mancherebbe pure”, perché quanto accaduto è avvenuto lentamente e nel silenzio, ma di recente, al saccheggio sistematico si è aggiunta la “sfacciataggine”, che è sorella dell’arroganza. Ci vuole sfacciataggine mentre centinaia di famiglie fanno i conti con i licenziamenti, la precarietà, la disoccupazione, a continuare a governare usando l’arma del clientelismo, del favore, del ricatto occupazionale e nel contempo a sfornare consulenti, a perpetuare il regime della raccomandocrazia, della parentocrazia e della gerontocrazia quando sono proprio queste le cause del mancato sviluppo di questa città. Ci vuol faccia tosta a restare tenacemente abbarbicati ad ogni forma di potere, sia essa pure una briciola. Ci vuole arroganza nel giustificare l’assenza di un pur minimo ricambio generazionale con il teorema che “mancano nuove leve”. Ci vuole coraggio a dire, come ha fatto il coordinatore provinciale del Pdl Roberto Corona, deputato regionale “Il Pdl è un partito giovane. Io ho iniziato a far politica negli anni ‘60 ed ero un ribelle, e ora eccomi qui in trincea”. Dopo mezzo secolo sarebbe arrivato il momento di mettere in trincea quei giovani, come Piero Adamo e Ferdinando Croce, risorse vere che il Pdl ha e lascia nella naftalina. E negli altri partiti non va meglio. Per non parlare della presenza femminile. Ci vuol la “disinvoltura” di Lombardo a candidare alla Presidenza dell’Autorità portuale il comandante Santapaola, 78 anni. Superesperto e supercompetente, è indubbio, ma è mai possibile che non ci sia in tutta la popolazione messinese anche solo un cinquantenne in grado di ricoprire quel ruolo? Che fine hanno fatto i giovani? Li facciamo studiare e poi li spediamo a fare i mozzi nelle navi? La nostra classe dirigente si scambia le diecimila poltrone, poltroncine e puff come nel gioco della sedia: tutti girano intorno alle sedie quando c’è la musica e quando la musica finisce, ognuno cerca una sedia, così che a turno si cambia (qualcuno riesce a sedersi persino in due-tre sedie contemporaneamente, roba da Superman), qualcuno ogni tanto resta fuori un giro, ma poi, giurateci, torna a sedersi. Ma se in 50 anni non è nata nessuna “nuova leva” (neanche come Rettore o Amministratore di condominio) allora dovremmo preoccuparci perché vuol dire che nell’aria che respiriamo c’è qualche strana sostanza, oppio, valium, camomilla, rassegnazione (quest’ultimo il peggiore dei veleni). Persino Noè, una volta portata in salvo l’Arca, ha fatto spazio ad un erede. La nostra Arca è naufragata, ma i nostri Noè non hanno alcun intenzione di far spazio neanche alla più piccola coppia di sopravvissuti al diluvio. Ci vuol sfacciataggine a non riuscire a difendere le nostre ferite dell’alluvione del 2009 e a ripetere gli stessi errori con l’alluvione del 22 novembre 2011. A me non piace la teoria del “meno peggio” o del “tanto sono tutti uguali”, è grazie a queste tesi che ci hanno fregato per mezzo secolo, ci hanno fatto ingoiare di tutto. Sono certa che la “buona politica” esiste, pulsa ancora da qualche parte, dobbiamo solo continuare a cercarla, a crederci. Magari ci toccherà scavare, farci sanguinare le dita e magari prenderemo anche ancora qualche abbaglio o batosta. Ma non dobbiamo arrenderci, perché se lo facciamo hanno vinto loro. Quelli del “meno peggio”, del “ tanto sono tutti uguali”, “Messina non cambierà mai”. Alziamoci in piedi e spieghiamo cosa ci ha fatto arrabbiare. E cambiamolo.

19 commenti

  1. Non ho preso un abbaglio,ieri,ad accostare Rosaria Brancato ad ANTONINA CASCIO,il messaggio di presentazione della sua rubrica domenicale,è tipico di una I PASSIUNARIE,come lo furono le donne messinesi del Risorgimento.Le sue parole avranno l’effetto dei sassi e dei bastoni,lanciati ai Borboni,ovvero il sistema di potere messinese vigente e opprimente,di cui parla Rosaria,per conquistare il Palazzo Reale,cioè quel palazzo Zanca,invaso da oscuri messinesi borboni,per riappropriarsi delle insegne reali,cioè la nostra città? Voglio e sono OTTIMISTA,Rosaria si rivolge ai giovani,ma anche ai meno giovani,che li amano.I giovani di RESET e ZDA,i tanti profesionisti liberi da condizionamenti,quelli di MILLE VETRINE,i giornalisti,che hanno messo al centro il TERRITORIO,quelli di LEGAMBIENTE,le associazioni di volontariato,che tengono in piedi,ciò che non fa il Comune,le POLITICHE SOCIALI,insomma l’elenco è lungo.
    Rosaria è generosa,ci offre,gratis,il palcoscenico di TempoStretto,adesso tocca ai messinesiche ho citato, e ai tanti,che sono stati,per lungo tempo,dietro le quinte.
    GRAZIE ROSARIA.

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  2. Mi arrabbio perchè i vigili sono inesistenti sulle vie cittadine e gli automobilisti fermano le loro auto anche in doppia o tripla fila senza che vengano sanzionati.VERGOGNA!!!
    Mi arrabbio perhè le strade cittadine sono invase da cartacce e rifiuti di ogni genere e nessuno interviene. VERGOGNA!!!
    Mi arrabbio perchè all’uscita degli svincoli della tangenziale, ( boccetta, centro, san filippo e gazzi ) sui muri sono crsciuti al posto di ciuffetti di erba addirittura degli arbusti e degli albarelli il che significa che i predetti muri non vengono discerbati da anni. VERGOGNA!!!
    MI ARRABBIO PERCHE’ LA MIA MESSINA E BELLISSIMA MA HA UNA CLASSE POLITICA A TUTTI I LIVELLI E DI QUALSIASI ESTRAZIONE POLITICA INDEGNA DI RAPPRESENTARLA!!!

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  3. SPERIAMO CHE LE FACCE DI BRONZO DEI POLITICI ABBIANO UN POCHINO DI ROSSORE E LA SMETTANO DI FARE SOLO I LORO INTERESSI CARIERISTICI ED ECONOMICI

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  4. rossetti mariano 25 Marzo 2012 13:25

    Nemmeno io ho sbagliato.
    La Signora era di sinistra quando Le è convenuto; è passata, armi e bagagli, alla destra dicendo e scivendo cose diametralmente opposte.
    Non esistono persone buone per tutte le stagioni.
    Nella vita ci vuole coerenza e la Signora ha dimostrato di non averne.
    Per me, ergersi a giudice è decisamente troppo.
    E lasciamo stare in pace la Storia, per favore!!!!!!!!!!

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  5. 1 ORA
    Basta solo 1 ora per arrabbiarsi. E’ il tempo per scendere dalla nave traghetto e passare dalla malinconia selvaggia di essere stato lontano dalla mia città alla incazzatura profonda di vedere soprusi, spazzatura e menefreghismo in ogni dove.
    Alziamoci in piedi? Sono d’accordo, ma che vuol dire? Tornare a vivere a Messina per migliorarla? Sicuro, ma con quale lavoro? Ho solo un’arma a disposizione: il mio voto. Mi è rimasto solo quello, ma è poco, pochissimo e non ho molte speranze perchè, purtroppo, la storia mi ha insegnato che ci sono 2 grandi categorie che imperano a Messina: i benpensanti ed i … malpensanti. E non si va lontano con nessuna delle due….

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  6. Intanto se uno dice di essere arrabbiato non solo deve dirci il “perché” ma sopratutto deve di metterci la “faccia” e non nascondersi in pseudonimi vaghi e generici. Un “forum ” che si rispetti si basa sulla realtà delle argomentazioni prospettate di chi vi intende parteciparvi, assumendone le conseguenti responsabilità, sopratutto sotto il profili penale. Un esempio. Se nel corso di un dibattito si sostiene che il “pool pubblica amministrazione” del cittadino organo giudiziario sconosce le norme legislativi che fanno riferimento alla gestione “economico – finanziaria delle aziende pubbliche operanti nella nostra città, potrebbe essere oggetto di reato, qualora contestato. Se qualcuno afferma che esistono nella nostra città “interessi protetti”, siano essi poco legittimi che più illegittimi, che vengono comunque sostenuti. sopratutto, anche a discapito della collettività, dalle autorità preposte a vigilare, se ce ne sono, sulla corretta adempienza delle relative procedure. Se è vero, come si ritiene che sia vero, che la Corte dei Conti ha richiesto, al Comune di Messina, ultimamente, chiarimenti in relazione ai “disavanzi di gestione” registratosi in questi ultimi esercizi finanziari (partigianeria del potere), “, dato che, sotto il profilo contabile, è risaputo che tale situazione viene a realizzarsi quando le ” entrate correnti” sono state previste”falsamente, possibilmente per finanziare spese scaturenti da “necessità politica”,
    l’iniziativa, oltre ad appassionarmi, la ritengo utile ed intendo aderirvi disposto ad affrontare quei problemi di carattere cittadino che, da tempo, assillano la nostra comunità quali gli svincoli e l’approdo di Tremestieri, la madre delle scellerate.

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  7. Mi incazzo per tutta quella gente che ancora deve vivere nelle baracche per colpa di chi non so. Mi arrabbio perché tutti i giovani si devono privare di vivere nella nostra terra stupenda. Mi arrabbio perché la gente lascia le macchine agli angoli dei marciapiedi e nessuno fa niente per evitare tutto questo. Mi arrabbio perché la gente si deve sempre lamentare di tutto, quando i primi sono loro nel non rispettare le regole. Mi arrabbio perché sempre la stessa gente si lamenta di tutto solo perché non ha mai vissuto fuori da Messina dove i vari problemi si trovano anche nella altre città. Mi arrabbio perché la gente quando sente parlare di Catania mi sembra di sentir parlare di chissà quale metropoli, quando i primi maf..si provengono da li, non dimentichiamoci che nelle classifiche nazionali e anche l’ultima città d’Italia, anche se poi veniamo noi. Mi arrabbio perché chi suona con le macchine se ci fate caso sono sempre gli anziani, come anche nel buttare le cartaccie per terra. Mi arrabbio perché invece di costruire parchi si vanno ha costruire sempre palazzi. Mi arrabbio perché non possiamo riappropriarci del nostro lungo mare da tremestieri al tono. Penso che per ora mi posso fermare qui.

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  8. Mi arrabbio perchè a Messina ci si lamenta e basta. La dimostrazione è data da questo “muro del pianto”

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  9. Sono d’accordo con Saja, trovo l’insulto che spesso viene perpetrato a scapito dell’intera comunità o con insolenze generiche (ad es. messinesi buddaci) nascondendosi dietro pseudomini, qualcosa di molto infame.
    Sono favorevolissimo al dibattito pubblico perchè da questo giornale che ha dei professionisti che apprezzo per serietà e preparazione tecnica, può nascere una spinta ad un cambiamento, ad un ritrovarsi.
    Voglio però chiarie che, girando l’Italia per motivi di lavoro o leggendo i giornali, o guardando le televisioni, non mi sembra che l’antipolitica che spiri a Messina sia diversa da quella delle altre città d’Italia. Voglio dire, basta vedere quanto è successo a Palermo per le primarie, o l’idea che i Catanesi hanno del loro sindaco e dei loro politici, o i romani o i milanesi (tanto è vero che è nata la lega).
    La classe politica è, giustamente, odiata perchè non è selezionata per capacità e competenze, ma su una mera competizione tribale, del più scaltro, del più approfittatore di chi sgomita più degli altri utilizzando i partiti e le correnti, non come un servizio ma come una professione, perchè ciò che gli interessa è solo arrivare e dopo, restarci.
    Non è un caso che la politica in Italia non sia fatta (salvo lodevollissime eccezioni e non al sud) da tecnici, da validi accademici o professionisti e soprattutto non è fatta da donne, le quali quelle poche, spesse volte sono dei maschi travestiti (non sposate e non appetibili) o, immediatamente, sono oggetto dei più incivili commenti su chi ce le ha messe lì.
    Prima però di capire perchè ci arrabiamo, e di capire perchè alla fine vincono sempre loro, non si può non partire da un dato.
    In questa città nel 1969 con la concessione nello stretto ad una solo società del servizio di traghettamento è finito la ripartizione del potere tra politica, economia e finanza.
    Tutto si è incancrenito in due sole famiglie: la famiglia Franza e la famiglia Gullotti Genovese.
    Cosa succederebbe oggi se a un politico importante, fondatore della corrente dorotea con Aldo Moro nonchè a suo tempo vicepresidente della commissione parlamentare antimafia e menbro della direzione centrale della DC, fosse riservata una percentuale in una società concessionaria destinata a soppiantere le FFSS nello stretto, diventando monopolista?
    La magistratura, di oggi, “massacrerebbe” immediatamente quel deputato, come anche la stampa i mezzi di informazione in generale.
    E cosa succederebbe a un presidente di club se una squadra che si trova dopo 40 anni in serie A dall’oggi al domani fosse fatta sparire dall’olimpo del calcio che conta? Credo che come minimo avrebbe dovuto fuggire da quella città e trasferire all’estero le attività. Invece a Messina nulla di tutto questo è accaduto. Anzi.
    Il potere politico, economico, finanziario è ancora più saldo ed ha rigettato e allontanato ogni altro soggetto che tenti magari di mettere il naso fuori della porta.
    Prima di affrontare ogni altro problema per il quale mi sento “arrabiato”, credo sia opportuno analizzare con serietà le ragioni di una crisi di appartenenza che comincia a Messina dal fatidico 1969 e che non ha permesso a questa città di crescere.

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  10. Ho visto con piacere che sono tante le segnalazioni e i suggerimenti che tutti voi state facendo. Tra i commenti all’articolo,le vostre opinioni che ho pubblicato nello spazio riservato ai vostri contributi mi son resa conto che sono tantissimi i problemi che stanno a cuore a tutti noi. Mi hanno colpito soprattutto le mail di chi lavora fuori o ha i figli che son dovuti andar via, perchè si comprende come la sofferenza non abbia cancellato l’amore per Messina, accompagnandola all’amarezza di vederla così. Ma è la gestione della città in primo piano tra le vostre segnalazioni, quella quotidiana che poi diventa quella del futuro. Spero di affrontare con voi i problemi uno alla volta ma affrontarli tutti perchè sono tutti collegati ed hanno un’unica radice. Voglio cogliere l’occasione per quanti volessero veder pubblicati i loro contributi nello spazio a fianco all’articolo e quindi lanciare nuovi dibattiti, di ricordarsi d’ inserire nome e cognome nella mail che ci indirizzano a certochemarrabbio@tempostretto.it o comunque ricordino di autorizzarci a pubblicarla. Grazie a quanti vorranno scriverci e darci una mano a costruire una Messina migliore, iniziando da noi.

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  11. eccò srl dove lo stipo 25 Marzo 2012 22:34

    Sono venuto a Messina perché ho trovato l’amore, sono venuto a Messina perché mi piaceva la sua storia, sono venuto a Messina per lavorarci, sono venuto a Messina e vorrei viverci.
    Ma……………….. ho trovato persone che l’abbandonano per posti diversi o migliori, ho trovato persone che la amano e la odiano allo stesso tempo, ho trovato persone che se ne fregano ma criticano.
    Io faccio del mio meglio per tenere pulito il mio antistante pezzo di strada, cortile o altro, ho anche messo un portacenere attaccato al muro, un cesto dei rifiuti, ma………….. puntualmente raccolgo cartacce, colazioni buttate e cicche o altro e la colpa non’è dei politici (anche se loro sarebbero da appendere alla forca senza nemmeno processarli), comunque sono venuto a Messina ed’ho visto la bellezza di una città, di una terra di un mare (anzi due) che fanno sperare in qualcosa di stupendo e anche meraviglioso, io voglio crederci ma spero che ci credano anche quei Messinesi veramente innamorati della propria Città, del proprio orgoglio di essere Messinesi e amanti delle loro arcaiche origini, nel degrado regna l’ignoranza, nello sporco regna l’insulto, nella negligenza e menefreghismo regnano i politici e politicanti ma……………. nel coro di buone intenzioni nascono i regni dei giusti, dei corretti e degli orgogliosi di far parte del proprio regno.
    Messinesi aiutate ad aiutare Messina e Messina risorgerà meglio di 100 anni or sono e magari i nostri figli o nipoti ci ringrazieranno, ma ricordatevi siamo noi a dover alzare la testa e essere migliori, si migliori di chi ci amministra, di chi sporca, di chi viola leggi e rispetto degli altri, di chi pensa solo per casa sua o di chi pensa che tanto ci sono gli altri, Messinesi di oggi ricordatevi di cosa è stata Messina negli ultimi 2000 anni per i Messinesi e il resto del Mondo e se non ve lo ricordate fate un poco di ripasso della storia della città di Messina nei secoli e solo così si potrà capire l’orgoglio di cosa è fatto nell’essere o sentirsi MESSINESI.
    Enzo x Messina

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  12. vorrei soltanto lanciare un appello a tutti i messinesi che hanno a cuore questa stupenda citta’,nn andiamo piu’ a votare, la classe politica messinese non vale nulla, abbiamo fior di rappresentanti ma si fanno vedere solo quando hanno bisogno di voti e questo succede sia a livello nazionale,regionale e comunale, Giampilieri docet,il Presidente Napolitano e’andato a Vernazza e si e’ commosso,che bello, e i morti di Giampilieri?.L’on Crimi ha mai fatto qualcosa per Messina? ma i voti chi glieli da?, e come lui tanti altri pseudo politici.
    Un altro esempio?, basta guardare quando fanno i lavori di scavo in citta’ rompono, scassano e poi coprono alla bello e meglio e chi se ne frega tanto chi li controlla? e i politici che dovrebbero essere i primi a farlo, perche’ queste ditte vengono pagati con i ns soldi,hanno altro cui pensare,ma se nn hanno cura loro per questa citta’ che sono stati eletti!!!!!!! per fare il bene???????? della citta’ chi lo deve fare? mahhh.

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  13. che rubrica ipocrita. fate riapparire i commenti da alcuni articoli vecchi piuttosto.

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  14. Francesco Guzzetta 26 Marzo 2012 12:54

    Senza alcuna arrabbiatura (che non serve e comunque, come si vede dai diversi contributi, sarebbe un corto circuito per il muro del pianto) vorrei pregare l’assessore Scoglio che in questi giorni considera la situazione del quadrilatero (vero centro storico della città) di volere dare uno sguardo alla chiesa di S.Maria Alemanna, bellissima testimonianza dell’antica Messina. Così com’è, costretta in una “fossa” e circondata da presso dai palazzi, non rende tutto quello che potrebbe. Penso che potrebbe avere senso allargare il piano su cui si trova la Chiesa a spese delle vie S. Maria Alemanna e S. Elia: delle ampie e comode gradinate porterebbero dalla via Garibaldi ed eventualmente dalle altre vie alla piazzetta a più basso livello dove la Chiesa. con maggior respiro, potrà essere meglio ammirata. D’altra parte, prevedendo una scalinata anche dal lato mare di via Alemanna (che potrebbe essere in quel tratto totalmente pedonalizzata) ci sarebbe un raccordo/invito con la costruenda “rambla” del viale S. Martino.
    Ci pensi, Assessore.
    Come vede, io ai politici credo. Se non mi soddisfano, voto per altri. Si può sperare che ci siano dei buoni politici? Come si dice, la speranza è l’ultima a morire e io credo alla vita.

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  15. NON SONO ARRABBIATO ma indignato di vivere in una città,sporca,con le strade ridotte a gruviera,con i cani che fanno la cacca in tutti gli angoli,con la gente indisciplinata,con gli sciacalli che vivono sulla spalle di chi lavora,con i servizi pubblici assenti,con la dignità calpestata da quattro politici mai sazi ma sopratutto di essere governato da uomini incapaci e convinti di essere i migliori,forse degli ultimi.

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  16. Burrascano ma perchè non vai ad indignarti da qualche altra parte?
    Ci sono tante località italiane… e straniere.
    Città pulite, strade perfette, i cani non fanno la cacca, non esistono gli sciacalli ed i politici sono sazi e convinti di essere i peggiori.
    Chi ha esposto la sua arrabbiatura ha proposto una soluzione, non ha solo offeso tutto e tutti…alla burrascano.
    PS: IO non indisciplinato e migliaia di messinesi come me sono onesti e per bene rispettano tutto e tutti….e sono educati….

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  17. ANCORA GRAZIE ROSARIA. Ma come,per la prima volta,nella storia della stampa messinese,un editore,quello di TempoStretto,una giornalista,Rosaria Brancato,ci mette,GRATIS,dico GRATIS,non uno spazio commenti,ma uno spazio con il rango e la forma di articolo,la forma TEMUTA dai politici e dal sistema di potere messinese,e qualcuno di voi,ha la spudoratezza di buttarla in politica,balbettando accostamenti politici di Rosaria Brancato.Vi sfido,a muso duro,ad avere il coraggio civile di scrivere questi articoli,ma lo faranno i concittadini coraggiosi,i veri messinesi,come CLARA CROCE’. Lo faranno i molti giovani professionisti,avvocati,ingegneri,medici,architetti,farmacisti,collaboratori di prof.universitari,che senza l’aiuto delle loro famiglie,sarebbero in gravissima difficoltà economica,come testimoniano i loro reali redditi IRPEF? Sono dei pavidi,che vogliono vivere,tranquilli,sotto l’ombrello sicuro dei potenti? Questi giovani dovrebbero essere CERTOCHEMIARRABBIO.
    A BUDDACI,dico che ignorate la natura umana dei nostri AVI,che subirono,nei secoli,disgrazie terribili,invasioni brutali di ogni tipo,ma lo loro BELLICOSITA’,costrinse i loro invasori, a non dormire sonni tranquilli. Vi siete mai chiesti,ignoranti,perchè la CITTADELLA,costruita dagli spagnoli,ebbe quell’orientamento,cioè le bocche di fuoco puntate contro la città e i messinesi.
    ANCORA GRAZIE,ROSARIA.

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  18. anticospeziale 28 Marzo 2012 13:49

    Sono un vecchio messinese, un messinese di quelli di una volta, di quelli del tempo dell'”IRRERA A MARE”; (si faccia spiegare cosa significa perché Lei doveva ancora nascere).
    Non si illuda di poter portare a termine i suoi sogni; hanno tentato altri iniziando bene ma hanno avuto le gambe fratturate (metaforicamente). Le invierò anch’io una idea valida ma “pazza”, al prossimo messaggio, per dimostrarLe che non è possibile cambiare. Intanto ne porgo un’altra: Messina è l’unica città europea che ha un tram lentissimo con tre o quattro fermate semaforiche tra una stazione e l’altra. Perché non copiare i famosi semafori intelligenti?
    Incomincerà così a rendersi conto di tante cose; non s’arrabbi però, non val la pena e poi fa male alla salute. Grazie per la cortese e paziente attenzione. G. Di Prima

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  19. A distanza di tre giorni dall’uscita della rubrica voglio ancora ringraziare quanti stanno contribuendo, sia sotto forma di commento, che con le opinioni che noi pubblichiamo come articoli accanto al mio pezzo. Avevo qualche timore, sentivo che i messinesi hanno voglia di partecipare, ma temevo che “scrivere” in prima persona, firmarsi, non potesse interessare. Invece ho accolto con gioia tutti i contributi. Ho letto con attenzione tutte le storie ed i commenti, questa prima rubrica non aveva un tema preciso, così ogni vostra storia era diversa dalle altre, ma tutte hanno un filo comune: l’amore per Messina, quella Messina che, come scrive il signor Di Prima era quella dell’Irrera a mare conosciuta in tutto il mondo. Ma le storie che mi hanno commossa sono state quelle delle madri, come Clara Crocè e Flavia Ilacqua, che hanno visto i figli andar via, o dei figli, che da lontano ci seguono e soffrono nel non poter tornare. La signora Ilacqua (invito a leggere il suo articolo a fianco) ha un sogno, accogliere un giorno a Natale, o in estate, quando tutti i figli tornano per le vacanze, tutti i ragazzi a Piazza Cairoli con uno striscione: “Bentornati a casa”. A me piace che lei, nonostante i suoi figli siano da 12 anni a Milano e lavorino (e bene anche)e quindi la loro casa sia lì, continui a usare il termine “casa” per Messina. Il suo è il sogno di una madre, ma dovremmo riuscire, se non con “questi figli”, almeno con le prossime generazioni, riuscire a scrivere un cartello così: “Bentornati a casa”, un saluto che non è un arrivederci, ma un “siete tornati alla vostra casa” e non per le vacanze, ma per vivere qui, far ancora radici qui. Pubblicherò nei prossimi giorni la lettera di un giovane, Francesco, che è tornato, ma qui non ha trovato nulla e probabilmente andrà via di nuovo. Penso che la sintesi sia tutta qui in queste due lettere che non s’incontrano, ma che dobbiamo riuscire, il più presto possibile, a fare incontrare. Un grazie particolare va a quanti, come Mariedit, credono a questo “luogo” d’incontro di idee e non di lotte personali, un luogo di crescita e non un muro di Berlino, una terra di confronto e non un tiro a bersaglio.

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