E' di nuovo bufera sull'accorpamento Ospedale Piemonte-Centro Neurolesi

E’ di nuovo bufera sull’accorpamento Ospedale Piemonte-Centro Neurolesi

Rosaria Brancato

E’ di nuovo bufera sull’accorpamento Ospedale Piemonte-Centro Neurolesi

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venerdì 10 Luglio 2015 - 11:15

Dopo le dimissioni della Borsellino si riaccendono le polemiche sull'accorpamento Neurolesi-Piemonte. Sulla vicenda interviene la deputata regionale Valentina Zafarana, il Comitato Salvare il Piemonte, la UilFpl, la Fsi e il consigliere comunale Libero Gioveni

E’ di nuovo bufera sul matrimonio Piemonte-Neurolesi.

Le dimissioni dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, la cui delega è stata assunta ad interim dal governatore Crocetta hanno comportato una ripresa delle discussioni in merito ad un accorpamento al centro di scontri e polemiche da diversi mesi. Si registrano quindi gli interventi della deputata regionale M5S Valentina Zafarana, del Comitato Salvare Piemonte,della Uil, della FSI e del consigliere comunale Udc Libero Gioveni.

A fare un appello al Presidente con delega alla sanità è il presidente del Comitato Salvare il Piemonte Marcello Minasi: “ Non si può tacere, circa la notizia che il 7 luglio scorso, 5 giorni dopo le dimissioni, Lucia Borsellino, in concomitanza di un’ispezione da parte di rappresentanti del Ministero della Salute, fosse presente all’Irccs diretto da Angelo Aliquò. E’ inquietante l’incontro tra un Assessore dimissionario, quale la Borsellino, e i vertici del Centro Neurolesi durante l’ispezione ministeriale. Questo dimostra un interesse personale nei confronti dell’Istituto da parte dell’ex Assessore, che la dice lunga sulle sue decisioni attorno alla chiusura dell’Ospedale Piemonte. I messinesi capiscano del perché della fretta di installare personale e strumenti del Neurolesi al Piemonte. Cosa nasconde questa fretta in assenza di un atto amministrativo che autorizzi la chiusura dell’ospedale?”.

Minasi si sofferma poi sulle dimissioni presentate ieri dal neo direttore amministrativo del Neurolesi Giulia Pulejo, per motivi personali, “Un fatto che ci appare quale nuovo tassello aggiungere a tutta la vicenda”.

Il Comitato Salvare il Piemonte fa infine un appello a Crocetta per un incontro, dal momento che l’ex assessore Borsellino, nonostante le richieste, non lo ha mai voluto: “Chiediamo che si faccia luce sui veri interessi attorno a questa grigia vicenda che ha coinvolto Assessore, Deputati e vertici aziendali nominati ad hoc”.

Un altro appello al governatore arriva dalla UilFpl anche in seguito alle dichiarazioni a proposito della sanità fatte da Crocetta nell’assumere l’interim: “Occorre un Suo autorevole e urgente intervento, anche per frenare l’azione amministrativa del manager Vullo, che in questi ultimi tempi sta tentando di azzoppare il Presidio Ospedaliero Piemonte rendendolo a rischio per la salute dei messinesi. Infatti ha chiuso il Reparto di Medicina, ha chiuso i ricoveri ordinari e l’attività operatoria ordinaria di Chirurgia e Ortopedia, arrivando addirittura a non garantire più la presenza del Sanitario di Medicina per le consulenze al Pronto Soccorso e in maniera del tutto arbitraria, non garantisce la presenza di 2 chirurghi di guardia durante le ore diurne per l’esecuzione di interventi chirurgici d’urgenza e la pronta disponibilità dell’anestesista, lasciando in servizio soltanto un anestesista per le urgenze di tipo ostetrico/ginecologico! La UIL-FPL ha apprezzato il Suo alto senso di democrazia laddove prevede per la salvezza del Piemonte la volontà dei cittadini,che chiedono il mantenimento del presidio a prescindere da eventuali fusioni con IRCCS Neurolesi o ASP”

Dura anche la nota della deputata regionale del M5S Valentina Zafarana a proposito del ddl sull’accorpamento che nei prossimi giorni dovrà approdare in Assemblea per il voto. “Crocetta ‘regala’ di fatto patrimonio, attrezzature, posti letto all’Irccs. Dietro una oscura manovra si cela, infatti, la ‘morte’ del nosocomio e del pronto soccorso che risulta, già oggi, depotenziato rispetto alle possibilità di intervento sanitario del personale medico e paramedico. Si tratta di un vero e proprio scippo perpetrato a danno dei messinesi, sotto strati di bugie e silenzi Questa operazione sta avvenendo in fretta e furia e nel più totale silenzio. Perché? Nessun deposito di atti propedeutici sul trasferimento degli immobili, citato del protocollo di intesa, è giunto in commissione all’Ars e nessun accenno, almeno palese, alla manovra, nemmeno nella rete ospedaliera pubblicata nel gennaio scorso. Il salva Piemonte è in realtà un salva-Irccs.

Sullo strappo consumato nei giorni in Consiglio comunale tra Udc e Pd a proposito dell’ordine del giorno dei centristi che propone un accorpamento Piemonte-Asp interviene il consigliere Libero Gioveni: “L’Aula grazie all'azione ostruzionistica di qualche gruppo politico, ha dimostrato ancora una volta di voler boicottare il nostro "scomodo" ordine del giorno relativo alla proposta, da indirizzare alla deputazione regionale, di far gestire l'ospedale Piemonte all'ASP . E’ caduta la sessione proprio all'atto della votazione, frutto dell'ennesimo piano di boicottaggio di quella che (continueremo a ribadirlo fino alla noia) sia a nostro avviso l'unica proposta ancora percorribile per salvare l'Ospedale Piemonte, anche alla luce adesso delle i dimissioni dell'assessore Borsellino che potrebbero frenare non poco l'iter legislativo già avviato”.

Infine la nota della Federazione Sindacati Indipendenti Messina, e del segretario Giovanni Micali che sottolinea i rischi di “un’approvazione del ddl che potrebbe non avvenire nei termini previsti. Ricordiamo che esisteva un progetto di accorpamento del nosocomio all’Asp di Messina attraverso il disegno di legge 815, presentato il 25 settembre 2014 dal deputato Franco Rinaldi, mai andato al vaglio della Sesta Commissione. L’idea primitiva è stata del Comitato Salvare l’Ospedale Piemonte ben due anni e mezzo fa ed è stata esposta all’ex assessore Borsellino (4 marzo 2013)”.

Non si capisce però a questo punto il comportamento dei consiglieri Pd di fronte all’odg dell’Udc che riprende la proposta Rinaldi, ma questo è un discorso legato alle beghe politiche. “Alla Fsi interessa spendersi per ottenere un buon funzionamento dell’ospedale, che sia l’eccellenza in campo riabilitativo (derivante dall’aggregazione al centro Neurolesi) con diversi posti per acuti o con l’ipotetica competenza dell’Asp che potrebbe impegnarsi ad avere l’unico nosocomio in città, visto che tutti gli altri servizi risiedono in provincia.Quest’ultima proposta fornirebbe un beneficio ovvero mantenere la proprietà del presidio nel carnet del patrimonio regionale, senza cederlo ad un istituto statale come l’Irccs”.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Si potrebbe benissimo profilare un diverso uso del P.O. Piemonte ; diciamo, orientato piu’ nell’ambito riabilitativo, che ospedaliero in senso classico. Perché in fondo, avendo il Papardo a Nord ed il Policlinico a Sud (oltretutto collegati anche via elicottero), non avrebbe senso una terza struttura al Centro. La classe politica messinese, per adesso, appare tenere un profilo basso, non si espone troppo e cerca di capire dove va il vento. Si consideri, infine il fatto che Crocetta tiene per sé la delega alla Sanità : questo è un segnale da non sottovalutare.Percio’, per l’intanto, godiamoci pure quest’estate africana in terra di Sicilia.

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  2. Si potrebbe benissimo profilare un diverso uso del P.O. Piemonte ; diciamo, orientato piu’ nell’ambito riabilitativo, che ospedaliero in senso classico. Perché in fondo, avendo il Papardo a Nord ed il Policlinico a Sud (oltretutto collegati anche via elicottero), non avrebbe senso una terza struttura al Centro. La classe politica messinese, per adesso, appare tenere un profilo basso, non si espone troppo e cerca di capire dove va il vento. Si consideri, infine il fatto che Crocetta tiene per sé la delega alla Sanità : questo è un segnale da non sottovalutare.Percio’, per l’intanto, godiamoci pure quest’estate africana in terra di Sicilia.

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