Si è concluso nei giorni scorsi il laboratorio organizzato dal Cepas: "Importante attenzionare la vita all'interno del carcere"
MESSINA – Si è concluso da pochi giorni il progetto di pittura su stoffa “Coloriamo la vita”, che ha coinvolto 15 ospiti della sezione maschile “protetti” della casa circondariale di Messina. Il laboratorio è stato organizzato dal Cepas e a guidarlo è stata l’insegnante Liliana Niceta. I partecipanti hanno creato alcune magliette con diversi disegni, sbizzarrendosi con le loro creazioni. Sei i volontari a supporto durante il corso coordinato da Lalla Lombardi.
L’attenzione del Cepas
Le t-shirt sono state poi donate dal Cepas agli stessi autori-artisti, che le hanno indossate o regalate ai propri familiari. Il presidente del Cepas, don Umberto Romeo, ha dichiarato che è “importante portare all’attenzione di tutti la vita all’interno del carcere che certamente riveste una varietà di problematiche che coinvolgono la realtà sociale”. E Lalla Lombardi ha aggiunto: “Il tempo quando si è chiusi in una cella sembra non passare mai, ma ogni opportunità che si offre e soprattutto l’incontro con volontari che danno ascolto e sostegno, può diventare momento di crescita, consapevolezza e rinascita”.
Questo progetto, che in parte richiama “Belle dentro“, quello rivolto alle detenute donne e concluso lo scorso marzo, è stato possibile grazie alla sensibilità della direttrice dell’Istituto di pena Angela Sciavicco, al lavoro di Letizia Vezzosi, responsabile capo area trattamentale, di Nicoletta Irrera, educatrice della sezione, e al personale di Polizia penitenziaria con la comandante Antonella Machì.
