Concerto di Tiziano Ferro, il Tar rigetta ricorso. Il Comune esulta ma mischia "sauri e ope"

Concerto di Tiziano Ferro, il Tar rigetta ricorso. Il Comune esulta ma mischia “sauri e ope”

Rosaria Brancato

Concerto di Tiziano Ferro, il Tar rigetta ricorso. Il Comune esulta ma mischia “sauri e ope”

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giovedì 14 Maggio 2020 - 22:59

Inammissibile il ricorso di Musica da bere sulla proroga della concessione allo stadio all'Acr. Gli assessori Scattareggia e Musolino esultano ma l'errore politico resta

Il Tar di Catania dichiara inammissibile il ricorso di Musica da bere sulla delibera del 31 dicembre 2019 che proroga la concessione dello stadio all’Acr Messina fino al 2021 e il Comune esulta. Mischiando, per dirla in modo colorito “sauri e ope”. Il Tar infatti, che peraltro è giudice di primo grado, non si è espresso sul no del Comune ai concerti di Tiziano Ferro e Ultimo nel 2021, ma su fatti antecedenti, giacchè il ricorso è dei mesi scorsi.

La proroga firmata a San Silvestro

Andiamo per ordine. La sera del 31 dicembre 2019, la giunta De Luca, prima del brindisi di fine anno, proroga la concessione all’Acr per la gestione dello stadio, inizialmente fissata a fine maggio 2020 fino al 30 maggio 2021. Il ricorso della società organizzatrice di eventi di Carmelo Costa nasce dalla concessione che l’amministrazione aveva siglato con Musica da bere per il concerto di Tiziano Ferro il 27 giugno 2020. In base alla concessione la società avrebbe avuto l’utilizzo dello stadio (compresa foresteria ed aree servizio bar e ristoro) dalle 7 del 16 giugno fino alle 24 del 1 luglio 2020. Di fatto così è avvenuto negli anni scorsi con grandi ritorni sia d’immagine che per l’economia cittadina.

I timori di Musica da bere

Il timore della società Musica da bere, a fronte della proroga di un anno della concessione dello stadio all’Acr era relativamente alle condizioni dell’impianto e ad eventuali dissidi che sarebbero potuti sorgere con la famiglia Sciotto con la quale non era stata firmata alcuna intesa. In sostanza la proroga dal 30 maggio 2020 al 30 maggio 2021 di fatto includeva la data del concerto di Tiziano Ferro. La preoccupazione di Carmelo Costa era legata all’utilizzo dello stadio ed agli oneri per l’Acr piuttosto che per gli organizzatori degli eventi. Da queste premesse è nato il ricorso con il quale la Musica da bere ha impugnato davanti al Tar la delibera del 31 dicembre 2019 e, in subordine il disciplinare di proroga tra Comune e Acr.

“Ricorso inammissibile”

Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso ritenendo che non vi sia stato alcun pregiudizio nei confronti della Musica da bere. La delibera del 31 dicembre infatti dà “espressamente atto dell’intervenuta programmazione nella struttura (anche) dell’evento musicale di cui si tratta e dispone che la società sportiva avrebbe dovuto garantire lo svolgimento dello stesso, facendosi altresì carico degli interventi di manutenzione straordinaria finalizzati, oltre che all’attività sportiva di carattere professionistico, anche alla celebrazione dello spettacolo in questione”. I giudici rilevano come nel ricorso la Musica da bere avesse temuto un eventuale pregiudizio futuro qualora l’Acr non avesse garantito la necessaria manutenzione, ma è chiaro che “per proporre un giudizio occorre che la lesione sofferta dalla parte ricorrente sia attuale e concreta. In conclusione, il ricorso va dichiarato inammissibile”.

La sentenza sui fatti di dicembre

Il ricorso quindi, fa espressamente riferimento al concerto che si sarebbe dovuto tenere a giugno 2020, dal momento che è stato presentato PRIMA DELLA PANDEMIA. Ne consegue che il Tar non si è espresso sui successivi capitoli della polemica che sono avvenuti negli ultimi giorni

Il no ai concerti del 2021

La querelle sul no al concerto di Tiziano Ferro nel 2021 infatti è solo della scorsa settimana e peraltro non è AFFATTO LEGATA alla proroga della concessione dello stadio all’Acr fino a maggio 2021. Anzi, il Comune motiva il diniego al concerto, adducendo l’impossibilità di conoscere sin da ora il concessionario dello stadio Scoglio in attesa degli esiti del bando e quindi le sue intenzioni.

Scattareggia e Musolino esultano

Eppure, gli assessori Pippo Scattareggia e Dafne Musolino, a fronte della sentenza del Tar uniscono le due vicende sorvolando sul fatto che i giudici amministrativi non fanno riferimento al concerto del 2021 ma solo a quello programmato per il 2020. Scattareggia e Musolino con un comunicato congiunto dichiarano: “Si conclude una vicenda caratterizzata da una evidente strumentalizzazione dei fatti, con la quale si è cercato di adombrare sul Comune di Messina una incapacità gestionale, arrivando addirittura ad accusare l’Amministrazione di avere arrecato un possibile danno erariale impedendo la realizzazione dell’evento, laddove non solo l’evento non è stato impedito, ma sono stati assunti atti che in ogni caso ne avrebbero consentito, se non fosse intervenuto il lockdown, lo svolgimento. Ci auguriamo che le polemiche montate ad arte in questi giorni si dissolvano. La Musica da Bere non ha sofferto alcun danno per la proroga della concessione dello Stadio San Filippo fino al maggio 2021, mentre ogni altra considerazione in merito alla riprogrammazione dell’evento per l’estate dell’anno prossimo costituisce espressione di un evento futuro ed incerto”.

Ma l’errore politico resta

Difficilmente le polemiche di questi giorni si “dissolveranno” come si augurano i due assessori, perché l’errore politico resta. L’unica cosa che si dissolverà sarà la possibilità di avere due eventi di rilevanza nazionale (i concerti di Tiziano Ferro e di Ultimo), con ritorno economico e d’immagine, nel 2021, a tutto vantaggio di realtà molto più lungimiranti della nostra.

Politica poco lungimirante

La sentenza del Tar fa riferimento ad un ricorso antecedente, mentre il no del Comune non solo prova a “prevedere il futuro”, sostenendo che chi si aggiudicherà il bando del Franco Scoglio non vorrà tenere concerti, ma fa un passo indietro rispetto alle indicazioni del consiglio comunale ed alle precedenti intese che hanno sempre espressamente previsto che chiunque avesse in concessione lo stadio ne garantisse a giugno l’utilizzo per gli eventi. Rialzarci nel 2021 dovrebbe essere prioritario per tutti ed in tutti i settori.

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8 commenti

  1. Andare al Tar è diventato un terno al lotto , spesso , troppo spesso i giudici non colgono l’essenza dell’atto impugnato , mi auguro che il ministro voglia intervenire , ricorrere al tribunale amministrativo è un salasso economico di non poco conto

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  2. Sono anni che il sindaco gioca sugli equivoci provocati da letture poco attente dei fatti. Su questa vicenda non si è ancora espresso, perché il giochino degli equivoci sulla quale si regge (vedi depuratore Tono) comincia a divenire chiaro. Se dovesse finire male per Scattareggia lui ne resterà fuori come sta facendo ora, diversamente riprenderà la chiacchiera di sempre, rivendicandone i meriti. In quanti sanno che gli iter della copertura del torrente Bisconte e dela don Blasco non sono farina di questa amministrazione, così come lo è solo in piccola parte l’avvio della differenziata? Viaggiano sul filo dell’equivoco e lui ci si trova a perfetto suo agio.

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  3. Ne è nata una bagarre. È una questione di opportunità. È diventata una città di vecchi sclerati e bigotti. Nulla per i giovani. Dal lavoro alla cultura finendo ai momenti di aggregazione. È semplicemente scandaloso. Una controcultura. Un atteggiamento di chiusura totale che ovviamente farà scappare ancora di più i giovani. E poi… detto alla messinese… Non vi restunu mancu l occhi pi chianciri. Bah

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  4. In genere, in questi casi si dice: “ci sono o ci fanno?”. Immagino che i nostri “competenti” amministratori siano in buona fede ed esultino solo per non aver capito nulla di questa sentenza, pertanto: ci sono!
    Se, al contrario, abbiano esternato la loro soddisfazione per aver capito perfettamente quello che il TAR ha dichiarato ma giochino sull’equivoco, allora, è evidente che: ci fanno!
    In entrambi i casi, mi paiono inadeguati ma sono pronto a ricredermi se chiariranno, senza arrampicarsi sugli specchi (esercizio sportivo particolarmente in voga in questo periodo) i contorni esatti di questa vicenda, senza ipocrisia e con estrema chiarezza. Loro sono stati chiamati ad amministrare? bene, a loro oneri ed onori. A noi, valutare il loro operato che, serenamente, giudicheremo alle prossime elezioni. Al sindaco che ho votato e che, ultimamente, mi sta deludendo, dico solo che il bonus errori che gli ho concesso, è esaurito. Spero di ricredermi e di dargli nuovamente credito.

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  5. Il calcio prima di ogni cosa. Non vorremo mica togliere il palcoscenico che spetta loro di diritto a tutta quelle pletora di personaggi equivoci che vi orbitano e dirigono le “tifoserie”?
    Non sia mai che la fruibilità sia resa alla collettività piuttosto che ai soliti tipi poco raccomandabili che considerano lo stadio proprietà privata.
    P.S.
    Egregio De Luca zona stadio ed anche centro oramai sono zone dove per parcheggiate spesso viene chiesto il “pizzo” dai parcheggiatori abusivi.

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    1. perchè caso mai lo stadio è stato costruito per altro?? e poi da quello che scrivi non conosci chi lo frequenta..soliti luogi comuni!! caso mai chi frequenta i concerti e chi organizza sono…SANTI

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      1. Il calcio è l’oppio di questo paese. Lo stadio è sovradimensionato e troppo costoso per ospitare squadre militanti in basse categorie. Non entro nella polemica sulle frequentazioni, tanto non avrebbe senso.

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  6. La corte dei miracoli

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