La Zona Falcata secondo l'amministrazione Accorinti, progetti e dubbi hanno animato il confronto in aula

La Zona Falcata secondo l’amministrazione Accorinti, progetti e dubbi hanno animato il confronto in aula

Francesca Stornante

La Zona Falcata secondo l’amministrazione Accorinti, progetti e dubbi hanno animato il confronto in aula

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giovedì 04 Febbraio 2016 - 00:20

In occasione di un ordine del giorno promosso dai capigruppo di centrodestra, il confronto sul futuro della Zona Falcata ha portato in aula sindaco e assessori. Lungo confronto tra amministrazione e consiglieri, riflettori su contenzioso e progetto che si dovrà siglare entro domani con l'Autorità Portuale.

Tutti pazzi per la Zona Falcata. Parafrasando il titolo di un film, sembra davvero che in questi ultimi giorni tutte le idee di sviluppo della città si siano concentrate sulla storica Falce e su quella porzione di città di fatto ancora oggi negata ai messinesi. Mentre scorrono i giorni a disposizione di Comune e Autorità portuale per arrivare ad un progetto condiviso da presentare a Palermo, il Patto per la Falce è approdato in consiglio comunale perché anche i consiglieri di Palazzo Zanca hanno deciso che volevano avere la possibilità di confrontarsi e dire la loro su una questione che oggi è sicuramente di vitale importante e da cui dipende il futuro di un’area bellissima, su cui si sono spesi fiumi di parole e presi tanti impegni senza però far partire davvero un’operazione di rilancio. Oggi il momento sembra di nuovo quello giusto. E per questo i capigruppo di centro-destra hanno dato vita ad un ordine del giorno (VEDI QUI) che mira a impegnare l’amministrazione comunale a non perdere l’opportunità offerta dal Patto per la Falce. Una discussione che ha portato in aula il sindaco Renato Accorinti e gli assessori Sergio De Cola e Sebastiano Pino per un lungo confronto su quelle che sono le intenzioni dell’amministrazione di Palazzo Zanca e per provare a chiarire dubbi e perplessità che i consiglieri non hanno celato.

Il sindaco ha ribadito la sua visione di Zona Falcata, a metà tra la vocazione naturalistica e turistica: “Per colpa di scellerate scelte politiche Messina è diventata la città con meno verde d’Italia. La Zona Falcata potrà essere il nostro Central Park ed è arrivato il momento di sbloccare una questione ferma da anni. All’interno vogliamo che resti la cantieristica navale, mentre all’esterno vogliamo creare un’offerta per cittadini e turisti ma senza grattacieli e porticciolo turistico, così come vorrebbe il Piano regolatore del porto. Non siamo ideologicamente contro il cemento ma quello che vogliamo in quell’area è un parco naturalistico con le cubature necessarie all’utilizzo del parco. Quindi sì a bar, ristoranti, centro conferenze, ma senza mega costruzioni”.

All’assessore De Cola il compito di illustrare più “tecnicamente” il lavoro che sta facendo l’amministrazione in vista dei 10 giorni di tempo a disposizione affinché Comune e Autorità Portuale definiscano i parametri del Piano Regolatore Portuale: “In questo momento il piano regolatore del porto prevede massicci insediamenti edilizi, con un indice di cubatura di 1,7, cioè un’edificazione importante, tanto da prevedere 120 mila metri cubi di costruzioni. Noi puntiamo a ridurre sensibilmente quell’indice, stiamo discutendo e concordando il numero con l’Autorità portuale e venerdì firmeremo il documento. Vogliamo dotare quell’area di attrezzature culturali, scientifiche, ricreative, attrezzature per attività didattiche, di ricerca, ludiche, spettacoli, aggregazione. Vogliamo cubature che diano la possibilità di godere appieno l’area. Tutte le tappe del percorso e la tempistica sono state definite nel Patto firmato a Palermo, siamo nella fase della pianificazione”.

Anche per l’assessore Sebastiano Pino, che era anche sceso in piazza condividendo i contenuti della piattaforma Mare Negato, questo momento di rideterminazione del Piano regolatore del porto è importante, alla luce del fatto che il provvedimento non era passato in Consiglio comunale in quanto approvato in solitudine del commissario Gaspare Sinatra nel 2007. Pino si è concentrato soprattutto sui temi che in questi giorni hanno fatto parlare di contraddizioni e idee contrapposte all’interno della stessa amministrazione: contenzioso e Punto Franco. “Mi preme sottolineare che è errato sostenere che il contenzioso abbia bloccato la riqualificazione dell’area, tanto che per esempio il progetto nella zona dell’ex campo nomadi è finalmente partita, quindi dobbiamo continuare a spingere per queste operazioni che saranno il primo cambiamento in ottica patto per la Falce”. Focus di Pino anche sul Punto Franco: “In questi anni è stata persa una grossa opportunità, stiamo valutando di utilizzare le prospettive legate al Punto Franco, immaginando anche una delocalizzazione, per esempio a Giammoro o nella piattaforma logistica di Tremestieri.

Lungo e partecipato il dibattito scaturito dopo gli interventi di sindaco e assessori. Attenzione concentrata soprattutto su quel famoso contenzioso ancora aperto tra Comune e Autorità portuale. “E’ un falso problema, si scioglierà come neve al sole” ha detto Accorinti liquidando così la questione, l’aula però ha chiesto chiarimenti. Lo ha fatto per esempio la consigliera Pd Antonella Russo che ha provato a capire quando e a quali condizioni si risolverà questo contenzioso che il Comune ha disgraziatamente deciso di rilevare dall’Ente porto.

Una questione centrale anche per Nina Lo Presti che ha chiesto all’amministrazione di chiarire la sua posizione in modo ufficiale, viste le discordanti dichiarazioni di alcuni esponenti della giunta e la partecipazione degli assessori Pino e Ialacqua all’inziativa del Mare negato: “Era voglia spasmodica di alzare il pugno in piazza o c’è una scissione in giunta? Ci sono gli assessori alla destra di Accorinti e dall’altro quelli alla sua sinistra?”. Perplessità anche sulla tempistica della discussione avviata sul futuro della Falce: “Siamo fuori tempo massimo, stiamo discutendo quando il danno è giù stato fatto, senza possibilità di determinare i processi”.

Per De Cola però è tutto già chiaro e definito: “Com’è stato previsto all’articolo 5 del Patto, il Comune si obbliga a rinunziare a tutti i contenziosi entro 15 giorni dall'avvio della procedura Vas sul progetto, quindi se si arriverà a quel punto manterremo gli impegni presi”.

Propositivo e promotore di un ulteriore emendamento all’ordine del giorno, il consigliere Piero Adamo che ha voluto puntare l’attenzione sul no alla cementificazione selvaggia ma con un’attenzione specifica all’armonia con la “preziosa presenza” di Marina militare e cantieristica navale. “Dobbiamo avere il coraggio di fare e di fare bene. L’amministrazione ha parlato anche di collaborazione tra pubblico e privato e sono convinto che questa sia la strada giusta. Adesso la questione prioritaria dev’essere la bonifica dell’area di cui però Crocetta non ha parlato, quindi chiedo al sindaco di sottolineare al presidente della Regione l’importanza di questo aspetto”. Adamo ha manifestato anche alcuni dubbi sul Punto Franco e sul fatto che nella piattaforma del Mare Negato, condivisa anche appunto dall’assessore Pino, non si chiarisce dove dovrebbe essere istituita questa zona, al momento prevista nella Real Cittadella.

Critico il consigliere Gino Sturniolo: “De Cola ha detto che siamo alla fase della predisposizione dello scacchiere, quindi la vera partita si giocherà dopo. Intanto non mi hanno convinto le rivendicazioni del Mare Negato perché non credo che in un unico pezzo di terra si possa fare tutto, così come non mi convince questa apertura ai privati. Se l’Autorità portuale ha 80 milioni di euro perché non li spende nella bonifica? O forse quelle risorse dovranno sostenere proprio questa partecipazione pubblico-privato?”. Un altro rischio, per l’ex accorintiano, è che questa operazione si trasformi nell’ennesimo “progettificio” che alla fine non porterà nulla di concreto.

L’argomento Zona Falcata ha poi tirato inevitabilmente in ballo la questione Autorità Portuale. A parlarne il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta, secondo il quale lo sviluppo della Falce passa dall’autonomia dell’Autorità portuale di Messina che però continuerà ad essere penalizzata dal governo nazionale di Matteo Renzi poiché l’amministrazione Accorinti non ha i colori del Pd. Anche da Giuseppe Santalco un appello a tenere altissima l’attenzione in un momento così cruciale e un messaggio rivolto direttamente al sindaco: “Aderiamo al ricorso del presidente Crocetta contro l’accorpamento di Messina a Gioia Tauro, facciamo un’azione congiunta, uniamo movimenti, associazioni, forze politiche”. Un appello che però appare tardivo, soprattutto considerato che proprio l’ipotesi Gioia Tauro era stata la più condivisa.

Alla fine, dopo il lungo dibattito, al momento del voto sull’ordine del giorno è mancato il numero legale in aula, quindi si torna a discutere oggi alle 13.30. Al di là di questo atto però il Consiglio intende lasciare i riflettori puntati sulla Zona Falcata e aspetta di leggere l’accordo che sigleranno Comune e Autorità portuale venerdì. Lo stesso tema, sempre ieri sera, è stato affrontato nel Salone delle Bandiere, durante l’incontro pubblico indetto dal sindaco. C’erano i movimenti della piattaforma Mare negato, esponenti di altre associazioni, impegnati a chiarire ancora dubbi e perplessità su quelle che saranno le intenzioni dell’amministrazione. Di certo il primo banco di prova è ormai vicinissimo.

Francesca Stornante

12 commenti

  1. Caro Sig. Sindaco pur non entrando nel merito Ti posso assicurare che i soliti (basta guardare che sono i componenti sia la Comitato Portuale, sia la Commissione Consultiva che le costruzioni non li fermerai mai (ovviamente anche quei politici amici) in tutta quella zona si costruiranno “grattacieli” palazzi, alberghi(anche se sono stati costretti a venderne molti), negozi ecc. ecc.

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  2. Caro Sig. Sindaco pur non entrando nel merito Ti posso assicurare che i soliti (basta guardare che sono i componenti sia la Comitato Portuale, sia la Commissione Consultiva che le costruzioni non li fermerai mai (ovviamente anche quei politici amici) in tutta quella zona si costruiranno “grattacieli” palazzi, alberghi(anche se sono stati costretti a venderne molti), negozi ecc. ecc.

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  3. Questo Consiglio Comunale verrà ricordato solo per la MANCANZA DEL NUMERO LEGALE, a fronte di una Giunta Municipale, senza una sua maggioranza e con tutti all’opposizione, impegnata seriamente a risolvere i gravissimi problemi della nostra città. La visione di RENATO sindaco sulla ZONA FALCATA è quella dei messinesi, naturalmente non condivisa da chi vuole occuparla e devastarla con edilizia residenziale privata per pochi intimi, insomma gli AMATRAVAGGHIARI del cemento armato. Leggerò con attenzione l’ordine del giorno,chi lo vota o chi farà di tutto per tenere,per conto di terzi,la porta socchiusa agli AMATRAVAGGHIARI. CANTIERISTICA NAVALE e PARCO NATURALISTICO per il tempo libero dei messinesi, ma soprattutto per tentare di fare turismo.

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  4. Questo Consiglio Comunale verrà ricordato solo per la MANCANZA DEL NUMERO LEGALE, a fronte di una Giunta Municipale, senza una sua maggioranza e con tutti all’opposizione, impegnata seriamente a risolvere i gravissimi problemi della nostra città. La visione di RENATO sindaco sulla ZONA FALCATA è quella dei messinesi, naturalmente non condivisa da chi vuole occuparla e devastarla con edilizia residenziale privata per pochi intimi, insomma gli AMATRAVAGGHIARI del cemento armato. Leggerò con attenzione l’ordine del giorno,chi lo vota o chi farà di tutto per tenere,per conto di terzi,la porta socchiusa agli AMATRAVAGGHIARI. CANTIERISTICA NAVALE e PARCO NATURALISTICO per il tempo libero dei messinesi, ma soprattutto per tentare di fare turismo.

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  5. “Alla fine, dopo il lungo dibattito, al momento del voto sull’ordine del giorno è mancato il numero legale….” Questo è l’interesse che hanno i consiglieri per i cittadini e per la città! Tanto, il gettone di presenza se lo erano già assicurato. Siete come lo scalzo (purtroppo, peggio è impossibile!) e ve ne dovete andare a casa tutti. Ci ricorderemo di voi quando verrete ad elemosinare i voti, statene certi!

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  6. “Alla fine, dopo il lungo dibattito, al momento del voto sull’ordine del giorno è mancato il numero legale….” Questo è l’interesse che hanno i consiglieri per i cittadini e per la città! Tanto, il gettone di presenza se lo erano già assicurato. Siete come lo scalzo (purtroppo, peggio è impossibile!) e ve ne dovete andare a casa tutti. Ci ricorderemo di voi quando verrete ad elemosinare i voti, statene certi!

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  7. non avevano altro interesse che il “gettone”,è gente della specie “mangiapagnotta ” e basta.

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  8. non avevano altro interesse che il “gettone”,è gente della specie “mangiapagnotta ” e basta.

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  9. Caro Sindaco mi permetto darTi una dritta …. perché non chiedi di verificare di chi sono i terreni in quella zona ??? ad esempio gli ex Cantieri Navali Freni ??? di certo non ti sorprenderai, anzi, comprenderai meglio che è la solita a tirare le fila a Messina !!!!

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  10. Caro Sindaco mi permetto darTi una dritta …. perché non chiedi di verificare di chi sono i terreni in quella zona ??? ad esempio gli ex Cantieri Navali Freni ??? di certo non ti sorprenderai, anzi, comprenderai meglio che è la solita a tirare le fila a Messina !!!!

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  11. Invece di parlare a vanvera, se vogliono veramente ridare questa parte di città ai messinesi, diano l’incarico ad un professionista di spessore internazionale (come fanno in tutte le città che si definiscono tali…), che sia al di sopra delle logiche provinciali e palazzinare di Messina, per la redazione di un progetto serio prima di salvaguardia dell’area e poi di sviluppo della stessa secondo concetti di modernità (anteponendo comunque il verde pubblico come risorsa).
    …..i mediocri imitano, i geni copiano….(Pablo Picasso).

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  12. Invece di parlare a vanvera, se vogliono veramente ridare questa parte di città ai messinesi, diano l’incarico ad un professionista di spessore internazionale (come fanno in tutte le città che si definiscono tali…), che sia al di sopra delle logiche provinciali e palazzinare di Messina, per la redazione di un progetto serio prima di salvaguardia dell’area e poi di sviluppo della stessa secondo concetti di modernità (anteponendo comunque il verde pubblico come risorsa).
    …..i mediocri imitano, i geni copiano….(Pablo Picasso).

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