Teatro Vittorio Emanuele, in arrivo nuovi tagli

Teatro Vittorio Emanuele, in arrivo nuovi tagli

Rosaria Brancato

Teatro Vittorio Emanuele, in arrivo nuovi tagli

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giovedì 15 Novembre 2012 - 15:47

Una circolare della Regione del 9 novembre annuncia nuovi tagli ai contributi per i Teatri siciliani. Stavolta la decurtazione è del 26% che si aggiunge al taglio del 22% operato la scorsa stagione. Al Vittorio Emanuele di Messina arriveranno, nel 2013, solo 3 milioni e 844 mila euro. Una somma ridicola rispetto alle esigenze dell'Ente, dei dipendenti e della città.

E’ proprio il caso di dirlo: piove sul bagnato. E’ stato un anno terribile per il Teatro Vittorio Emanuele ma le brutte notizie continuano ad arrivare, perché, paradossalmente, mentre molti degli ultimi provvedimenti della giunta Lombardo hanno comportato ossigeno per associazioni ed enti, al Vittorio Emanuele, come ultimo regalo è stato quasi tagliato il gas… Una circolare del 9 novembre infatti dispone ulteriori tagli ai contributi ai teatri ed enti lirici siciliani già messi a dura prova nei mesi scorsi dalle sforbiciate del governo regionale. La circolare dell'assessorato regionale al Turismo avvisa il Vittorio e gli altri enti siciliani, che il contributo della regione per il 2013 sarà ridotto di un ulteriore 26%. Conti alla mano la somma che arriverà da Palermo sarà pari a 3 milioni e 844 mila euro. L’ulteriore taglio non fa che aggravare una situazione che già nei mesi scorsi era apparsa drammatica e che aveva portato il Cda a sospendere la stagione. Il contributo della Regione infatti era già stato ridotto, tra le proteste corali, del 22%, facendo scendere la somma a 5 milioni e mezzo. Questa ulteriore decurtazione è molto più di un colpo mortale sia alla cultura che ai lavoratori. Quei 3 milioni e 844 mila euro che, secondo la circolare, saranno stanziati nel 2013 coprirebbero a malapena i costi per i 68 dipendenti e il pagamento delle bollette. Da mesi i lavoratori e gli orchestrali manifestano in ogni modo e presidiano il Teatro, nella speranza che qualcosa si muova e qualcuno, ad esempio, si ricordi che sin dal dicembre 2005 una legge regionale imponeva che il 20% delle risorse destinate all’Ente venisse utilizzato per la stabilizzazione degli orchestrali. Cosa finora mai avvenuta, come del resto si attende da tempo la pianta organica (in questo caso è stato anche nominato un commissario ad acta). Ciliegina sulla torta l’Ente non ha ancora approvato i consuntivi 2010-2011 e per questa inadempienza sono stati bloccati i contributi regionali relativi alla scorsa stagione. In queste condizioni è impossibile anche solo pensare di programmare un minimo di stagione. Nei giorni scorsi è stato impossibile persino pubblicare il bando per l’affidamento del bar del teatro in quanto mancavano i duemila euro necessari alla pubblicazione del bando sulla Gazzetta ufficiale. Tra le decisioni che nuova giunta Crocetta dovrà prendere ci sarà anche quella relativa al commissario del Cda del Vittorio Emanuele, iter avviato dall’ex assessore Tranchida che aveva indicato per quel ruolo l’avvocato Fulvio Cintioli. Il governatore, o più probabilmente il nuovo assessore Franco Battiato, si troverà sul tavolo le proteste degli Enti lirici siciliani che, in base a questa circolare del 9 novembre, dovrebbero prepararsi a chiudere battenti o a trovare risorse alternative. Anche perché, chiedere agli Enti di allestire stagioni di tutto rispetto dopo aver tagliato ogni risorsa, è davvero improponibile.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. PER QUANTO RIESCO A CAPIRE IL TEATRO E’ MANTENUTO DALLA REGIONE E NON DAGLI SPETTATORI CHE LO FREQUENTANO.ALLORA PERCHE’ MI FANNO PAGARE IL BIGLIETTO D’INGRESSO ? SE PAGA LA REGIONE IO HO GIA’ PAGATO CON LE TASSE.NON CAPISCO,PERCHE’ LA REGIONE DEVE MANTENERE UN TEATRO FALLIMENTARE CHE NON RIESCE A SOSTENERE I COSTI CON I BIGLIETTI D’INGRESSO.ALLORA CHIUDA E NON SPERPERIAMO DENARO,PERCHE’ COSI I SOLDI SERVONO SOLO PER LE MAESTRANZE E NON PER LO SPETTACOLO.MEGLIO MANDARE I SOLDI A CASA AI DIPENDENTI SI RISPARMIA SULLE SPESE DI GESTIONE.

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  2. Burrascano veda che i servizi che(NON)ha sono pagati quasi per intero dallo Stato/Regione/Comune…
    Prenda per esempio il servizio di trasporto pubblico, tralasciando Messina (non fa testo) il biglietto che paga (in una città ove il servizio funziona)non copre neanche il 10% del costo effettivo…

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  3. cmq la pensiate visto che è giusto proteggere la “cultura” e considerando i tipi da teatro non dovrebbe essere difficile fare 500 abbonamenti SALVATEATRO …. 500 x 1000€ = 500mila euro elargiti da borghesi ..professionisti..fondazioni… per dare un segnale che dietro i sepolcri imbiancati cova una passione VERA e trovare cosi i 2mila euro per fare il bando !! non credo si daranno da fare hanno casa a Roma….

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  4. E’ SBAGLIATO,IL TEATRO DEVE ESSERE PRIVATO E SOSTENERSI CON I BIGLIETTI D’INGRESSO ,SE NON RIESCE : CHIUDE!!!nON E’ GIUSTO SOSTENERE CON SOLDI PUBBLICI MAESTRANZE CHE NON HANNO UN “TUBO” DA FARE PERCHE’ A MESSINA NON C’E’ IN CALENDARIO NESSUN SPETTACOLO.ALLORA SI TROVINO UN ALTRO POSTO DI LAVORO,MICA SONO IMPIEGATI STATALI,CHE CON IL “SUDORE”SI GUADAGNANO LO STIPENDIO E LA SERA HANNO BISOGNO DI MASSAGGI NELLA SCHIENA CON OLIO.

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