Raccolta del vetro: nel 2013, +8,3% al Sud ma la Sicilia frena. Messina sotto la media

Raccolta del vetro: nel 2013, +8,3% al Sud ma la Sicilia frena. Messina sotto la media

Raccolta del vetro: nel 2013, +8,3% al Sud ma la Sicilia frena. Messina sotto la media

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domenica 16 Novembre 2014 - 08:29

Un comune di 100.000 abitanti potrebbe avere un beneficio economico fino a 670.000 euro con una raccolta di 29 kg/anno di vetro per abitante. È quanto si evince dal convegno “Raccolta differenziata del vetro, costo o opportunità?”, promosso dal Co.Re.Ve., il Consorzio per il Recupero del Vetro da imballaggi, e dall’ANCI, l’Associazione dei Comuni d’Italia. Il 2013 è stato l’anno del Mezzogiorno ma in Sicilia la raccolta nel 2013 è ben al di sotto la media

Un +8,3% rispetto nel 2012 e una media di 17,8 chilogrammi per abitante, sono i numeri che dimostrano come il Sud d’Italia abbia imboccato la strada giusta nella raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in vetro. Certamente un quantitativo ancora lontano dai 28,9 chilogrammi della media nazionale, ma che rincuora amministrazioni e cittadini più sensibili che vedono nella differenziata non solo un risparmio ma anche una risorsa.

Il 2013 è stato l’anno del Mezzogiorno, un’area del Paese che fino a pochi anni fa conferiva quantitativi per abitante molto bassi, e ora si rende protagonista di un recupero progressivo di comportamenti virtuosi.

In Sicilia, però, la raccolta media nel 2013 si è fermata a 6,1 chilogrammi per abitante, ben 11,7 in meno rispetto a quella del Sud in generale. Tutte le Province, anche se in proporzione diversa,restano ben al di sotto della media del Sud dell’Italia. A Palermo, ad esempio, la raccolta del vetro è di soli 4,7 chilogrammi per abitante l’anno, al di sotto della media regionale. Lo stesso vale per la provincia di Messina, che nel 2013 ha raccolto 4,8 chilogrammi per abitante. Le province che superano la media regionale sono Trapani con 12,2 chilogrammi per abitante, Ragusa con 9, Caltanissetta con 6,9 e Siracusa con 6,4 chilogrammi per abitante.

Casi di successo al Sud testimoniano come si possa e si debba fare molto di più. A fianco di città come Salerno, che da anni ha raggiunto e mantiene risultati di eccellenza assoluta a livello nazionale, troviamo infatti anche realtà come Cosenza che, in pochi mesi, ha colmato il proprio ritardo e raggiunto ottimi risultati di raccolta differenziata.

Per sottolineare tutti i benefici che una crescita della quantità e qualità della raccolta del vetro può garantire alle amministrazioni locali e ai cittadini, Co.Re.Ve, il Consorzio per il Recupero del Vetro da imballaggi e ANCI, l’Associazione dei Comuni d’Italia, hanno promosso il convegno “Raccolta differenziata del vetro, costo o opportunità?

La tavola rotonda riunire allo stesso tavolo tutti gli attori che chiudono il cerchio delle responsabilità: i produttori industriali, rappresentati da Co.Re.Ve e Conai, riciclatori del rottame di vetro recuperato dai rifiuti raccolti e finanziatori degli oneri aggiuntivi incontrati dai Comuni per fare la raccolta differenziata, la Regione che definisce le linee guida della gestione dei rifiuti sul territorio, le Amministrazioni locali che hanno la responsabilità diretta del sistema organizzativo per attuare una efficiente raccolta differenziata.

“La raccolta differenziata degli imballaggi in vetro è un esempio di gestione intelligente delle risorse del paese. Infatti non solo permette di preservare l’ambiente, rendendo marginale l’uso della discarica per i rifiuti di imballaggi in vetro, ma consente anche all’industria di risparmiare energia e ridurre le emissioni di gas serra. I numeri della raccolta differenziata del vetro nel sud dell’Italia – ha affermato Franco Grisan, Presidente del Co.Re.Ve- ci dimostrano che ci sono ancora ampi spazi di miglioramento: sia per quel che riguarda le quantità intercettate che per la qualità del materiale raccolto che deve consentire il successivo riciclo. L’obiettivo di questo incontro è proprio quello di far emergere proposte e soluzioni concrete per superare le inefficienze e gli ostacoli che penalizzano cittadini e territori del Sud grazie anche alla consapevolezza di quanto è già stato fatto finora”.

“L’ ANCI – ha dichiarato Nicola Nascosti, membro della Commissione Tecnica Paritetica ANCI-Co.Re.Ve – ha sottoscritto il nuovo Accordo con Co.Re.Ve per l’implementazione di sistemi sempre più virtuosi per la raccolta del vetro con la piena convinzione che, come avvenuto in passato, tale collaborazione porterà i frutti sperati. I dati in nostro possesso testimoniano infatti che il riciclo del vetro sta migliorando sia in termini di qualità che di quantità. I numerosi progetti presentati negli anni scorsi dai Comuni coinvolti, oltre a introdurre elementi di novità nei sistemi di gestione e recupero dei rifiuti in vetro, hanno contribuito anche ad un maggiore coinvolgimento dell’intera cittadinanza in questi processi virtuosi”.

Incrementare la raccolta differenziata laddove ci sono ancora margini e migliorarne la qualità permette di ottenere grandi benefici ambientali, ma anche economici.

Proprio il rottame di vetro raccolto, infatti, una volta trattato efficacemente e trasformato in materia prima seconda, può essere riciclato infinitamente nelle vetrerie per la produzione di nuove bottiglie, e vasi ed il ciclo può essere ripetuto infinite volte realizzando quell’ “economia circolare”, considerata il pilastro dello sviluppo sostenibile.

Ma non solo. Aumentare la raccolta differenziata e migliorarne la qualità può portare risorse nelle casse dei comuni, oggi più che mai alla ricerca di una ottimizzazione nella gestione di budget sempre più contratti.

Il beneficio economico di un comune di 30.000 abitanti che raccoglie 29 kg/ab all’anno di vetro sarebbe pari a 201.000 euro l’anno (contributi CoReVe più risparmio dello smaltimento in discarica) mentre scende a 90.000 euro se la raccolta è di 13 kg/ab l’anno. I benefici per un comune di 100.000 abitanti arriverebbero a 670.000 euro con una raccolta di 29 chilogrammi per abitante ma di soli 113.000 con una raccolta di 13 chilogrammi. Nel 2013 la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica pari a circa 150 milioni di euro e corrisposto ai Comuni, tramite il sistema CoReVe, 46,5 milioni di euro.

Attenzione però, affinché tutto ciò diventi la norma è necessario garantire che i sistemi adottati siano efficienti, che la gestione e l’organizzazione dei servizi siano efficaci ed economici e che anche i cittadini siano coinvolti ed informati in modo adeguato. Uno dei grandi problemi irrisolti resta ancora, infatti, la qualità del rottame di vetro che arriva dalle raccolte differenziate. Spesso si trovano mescolate al rottame sostanze improprie che causano difetti sui nuovi contenitori. Questi nemici del riciclo si chiamano bicchieri di cristallo, piatti e tazzine di ceramica, pirex, lampadine, specchi. A causa di questi rottami “alieni”, su 1.720.000 tonnellate di vetro che provengono dalle raccolte differenziate con un tasso di riciclo del 72,9%, 124.000 tonnellate devono andare in discarica. E la raccolta differenziata fatta male crea anche un danno economico. Secondo l’accordo ANCI- CONAI se la raccolta è eccellente il corrispettivo riconosciuto è 45,50 euro a tonnellata, se è pessima solo 5 euro a tonnellata.

“É importante – ha concluso Grisan – che il Sud acceleri il suo pur buono trend di crescita, ma è anche importante insistere per una raccolta differenziata attenta e precisa che punti all’eccellenza, In questi sforzi i grandi attori sono i Comuni, ai quali Co.Re.Ve darà il massimo supporto possibile per il raggiungimento di obiettivi sempre più elevati”.

Nel 2014, il Comune di Messina ha decisamente puntato sull’aumento della raccolta differenziata. Ci si augura dunque che il prossimo convegno Co.Re.Ve-Anci, a distanza di un anno, possa premiare l’area dello stretto con dei dati più lusinghieri.

Gabriele Quattrocchi

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