Coronavirus, c'è il nuovo decreto del Presidente Conte. Ecco misure e novità

Coronavirus, c’è il nuovo decreto del Presidente Conte. Ecco misure e novità

Francesca Stornante

Coronavirus, c’è il nuovo decreto del Presidente Conte. Ecco misure e novità

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martedì 08 Settembre 2020 - 07:30

Restano chiusi stadi e discoteche, via libera per le scuole. Novità per chi rientra in Italia dai Paesi che erano off limits

Nuovo decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per questa fase 3 dell’emergenza Coronavirus in Italia. Un altro “dpcm”, così come ormai tutti hanno imparato a chiamare il decreto ministeriale, che fissa le regole da rispettare per arginare i contagi. In realtà, sono poche le novità rispetto a quello dello scorso mese di agosto. Di fatto sono state confermate e prorogate fino al 7 ottobre le misure già in vigore. Si conferma quindi l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6, obbligatorie nei luoghi chiusi e all’aperto dove non si può mantenere il distanziamento, divieto di assembramento. Limite di capienza all’80 per cento per i trasporti pubblici. Inoltre è allo studio un piano per ridurre l’uso del contante, possibile veicolo di contagio.

Bisognerà continuare a rispettare il metro di distanza, discoteche e stadi rimarranno chiusi e le partite di calcio proseguiranno a porte chiuse, senza pubblico.

Rispetto ai decreti che si sono susseguiti in questi mesi, c’è l’attesissimo via libera per la ripresa di scuole e Università, anche se su questo fronte sono ancora tanti i dubbi e le incognite da affrontare.

Ma la vera novità riguarda gli ingressi in Italia. Chi risiede in un Paese per cui finora era vietato l’ingresso in Italia potrà farlo dimostrando di poter vivere nella residenza di una persona con cui ha una «stabile relazione affettiva». Nel nuovo Dpcm è stabilito che «è consentito l’ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva».

Per entrare in Italia bisognerà seguire alcune regole. Compilare un’autocertificazione indicando le generalità della persona che si intende raggiungere e il domicilio dove ci si stabilirà. L’autocertificazione servirà anche per la comunicazione alla Asl di competenza, come già avviene per chi arriva dall’estero – Sarà obbligatorio effettuare la quarantena di 14 giorni – In alternativa si può chiedere al medico competente se sussistano gli estremi per effettuare il tampone e in caso affermativo si deve seguire la procedura prevista in questi casi.

Gli Stati da cui era vietato l’ingresso in Italia sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Kosovo, Montenegro, Serbia e Colombia. Per tutti gli altri Stati valgono le regole già in vigore: chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna deve fare obbligatoriamente il tampone. Chi arriva da Romania e Bulgaria deve stare in quarantena. Isolamento fiduciario anche per chi proviene da Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay.


Restano inoltre in vigore le norme sulla mascherine, obbligatorie nei luoghi chiusi e all’aperto dove non si può mantenere il distanziamento, sul divieto di assembramento e il limite di capienza all’80 per cento per i trasporti pubblici. Inoltre è allo studio un piano per ridurre l’uso del contante, possibile veicolo di contagio.

Un commento

  1. L’ennesimo attacco alle libertà costituzionali e anche all’uso del contante, un’altra delle nostre libertà fondamentali.
    Stranamente il denaro diventa veicolo di contagio, il bancomat invece no, sulla plastica il virus non attecchisce scivola.
    Questa è solo la scusa, guardate i tedeschi:

    https://www.ilrisparmiotradito.it/post/viva-il-contante-lo-dice-anche-la-bundesbank

    Studiosi e dirigenti della banca centrale tedesca dimostrano in modo inconfutabile che, rispetto ai pagamenti elettronici, il contante è: più comodo, più veloce, più accettato, più rispettoso della privacy, più economico, più trasparente.

    L’ennesimo attacco alla nostra libertà e l’ennesimo regalo alle banche PRIVATE.

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