Aula bunker affollata a Messina, avvocato a rischio contagio coronavirus ma il giudice non rinvia. Protestano gli avvocati

Protestano gli avvocati stamane impegnati nell’udienza preliminare del maxi processo Nebrodi sulla mafia dei pascoli sui Nebrodi. L’aula bunker nella quale teneva udienza il Giudice per l’udienza preliminare Simona Finocchiaro era infatti affollata in ogni ordine di banco e sedie – oltre 80 gli avvocati impegnati – e i legali hanno chiesto maggiori garanzie per evitare il rischio contagio.

Anche perché uno di loro ha dichiarato di essere stato in isolamento, poi l’Asp gli ha comunicato che può uscire senza però attestarne la negatività. Il risultato è che il legale non può chiedere un rinvio per legittimo impedimento, ma ha comunque chiesto di spostare l’udienza, per prudenza. Istanza che il Gup Finocchiaro ha però respinto, andando avanti.

Tutti nell’aula bunker di Gazzi, quindi, tra tensioni e polemiche. “Contestiamo fortemente la decisione di non rinviare l’odierna udienza – dice il presidente della Camera Penale Pisani-Amendolia, l’avvocato Bonaventura Candido – Ci auguriamo che nessuno abbia conseguenze sanitarie ma siamo fortemente preoccupati per i possibili contagi. Questo pomeriggio convocherò un direttivo per esaminare quanto accaduto e valutare ogni possibile iniziativa”.

La Camera Penale aveva presentato istanza di rinvio lo scorso 2 novembre, facendo presente che per i numeri del processo si rischiava di avere in aula anche 250 persone, in un luogo – l’aula bunker messinese – affatto idoneo a garantire le misure di sicurezza.

In apertura: avvocati fuori dall’aula bunker del carcere di Gazzi (foto d’archivio)