Coronavirus Messina: s'indaga sulla comitiva di sciatori dal Trentino

Coronavirus Messina: s’indaga sulla comitiva di sciatori dal Trentino

Alessandra Serio

Coronavirus Messina: s’indaga sulla comitiva di sciatori dal Trentino

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mercoledì 18 Marzo 2020 - 07:32

Gli investigatori identificheranno i gitanti e controlleranno chi non si è autodenunciato

Sono scattati gli accertamenti sul caso della comitiva di sciatori tornati dal Trentino passando per l’aeroporto di Bergamo, a ridosso dell’adozione dei decreti adottati dal presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Tra loro anche un medico che ha effettuato almeno un servizio al Policlinico e che è stato sottoposto a tampone risultato positivo, dopo che un altro degli gitanti ha accusato sintomi poi confermati dal primo tampone. Ieri pomeriggio il Policlinico ha annunciato l’avvio dei protocolli per la sanificazione delle aree interessate, in serata poi chiuse, e per identificare il personale e i pazienti venuti in contatto col camice bianco.

Lo stesso è accaduto a Santa Teresa di Riva, in un centro diagnostico dove il medico aveva effettuato un turno di servizio, che ha chiuso dopo l’ufficialità del risultato del primo tampone.

Insomma la settimana bianca in Trentino è diventata una vera e propria valanga a Messina.

Il medico del Policlinico non era il solo camice bianco della comitiva né l’unico impiegato in una struttura sanitaria pubblica. Adesso gli accertamenti sanitari puntano a identificare tutti i soggetti che sono entrati in contatto con i soggetti positivi, a cominciare dai gitanti ovviamente, per permettere loro di tutelarsi.

Tra i partecipanti peraltro sono partiti anche molti bambini ed adolescenti al seguito dei genitori, e alcuni presenterebbero malesseri, anche se non ancora diagnosticati.

In corso anche le indagini amministrative e penali, per verificare chi di loro ha rispettato l’obbligo, prescritto dal decreto, di auto segnalarsi e auto isolarsi, e chi invece non si è segnalato ed ha continuato ad uscire e lavorare regolarmente, almeno fino all’11.

Dalle prime indicazioni emerse pare che le comitive di messinesi che si sono dati appuntamento a Madonna di Campiglio tra fine febbraio e l’8 marzo siano state tre, rientrate a date scaglionate.

Tra loro, come detto, c’erano altri medici, per lo più liberi professionisti privati. Per molti di loro è già stato accertato che avevano sospeso l’attività, ponendosi in quarantena volontaria. Dei tre gruppi facevano parte anche impiegati e liberi professionisti di altre aree, e anche tra di loro molti si erano già auto isolati prima che scoppiasse il caso.

La Digos ha avviato anche le acquisizioni, a cominciare dalle liste dei check out all’aeroporto di Catania Fontanarossa. La Questura di Trento, infine, fornirà gli elenchi dei residenti che sono stati ospiti nelle strutture alberghiere delle località sciistiche individuate.

Le liste saranno confrontate con gli elenchi di quanti si sono segnalati al portale delle auto segnalazioni e saranno poi accertati gli effettivi servizi lavorativi svolti, nel caso di professionisti e impiegati che non si sono segnalati.

Ma è probabile che scatti anche un’altra inchiesta, ovvero quella per capire chi ha avviato e alimentato la sciagurata “caccia alle streghe” che si è scatenata ieri a Messina, con liste di nomi e cognomi di presunti partecipanti alla gita che hanno viaggiato sulle chat dei social. Alcuni dei professionisti che figuravano negli elenchi hanno già smentito la loro partecipazione alla settimana bianca “incriminata” ed hanno annunciato che presenteranno querela.

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