Covid, è crisi a Messina. Confesercenti: "Si profila una catastrofe economica"

Covid, è crisi a Messina. Confesercenti: “Si profila una catastrofe economica”

Francesca Stornante

Covid, è crisi a Messina. Confesercenti: “Si profila una catastrofe economica”

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giovedì 30 Aprile 2020 - 08:00

Senza aiuti dal Governo le piccole e medie imprese rischiano danni irreparabili. L'appello che parte da Messina

Emergenza Coronavirus e crisi economica. A Messina in questi ultimi giorni il grido d’allarme e di aiuto si è levato forte, sempre più forte. Piccoli imprenditori, commercianti, gestori di locali, ristoranti, bar, negozianti, parrucchieri, un esercito di lavoratori che oggi sono senza alcuna prospettiva e con un macigno di incertezze sulle spalle.

Oggi l’obiettivo imprescindibile è quello di trovare soluzioni che contemperino le esigenze di tutela della salute con quelle della ripartenza delle attività economiche. A dirlo è Confesercenti Messina, che giudica assolutamente insufficienti e inefficaci anche a Messina le misure fin qui adottate dal Governo. Tanto che molte imprese saranno condannate alla chiusura definitiva proprio perché oltre il lockdown non sono arrivati sostegni concreti.

Nessuna certezza

«Gli imprenditori- spiega il presidente di Confesercenti Messina Alberto Palella– non hanno nessuna certezza sulle misure di sostegno a fondo perduto annunciate. Aal tempo stesso i provvedimenti adottati allo stato attuale non stanno funzionando. In molti casi le aziende stanno ancora aspettando di poterne usufruire, dal bonus al credito agevolato. Non sono stati inoltre bloccati gli affitti, né le utenze, che i titolari d’impresa devono continuare a pagare pur non incassando un centesimo da due mesi. Se non si pratica immediatamente un’inversione di rotta mettendo in atto un supporto concreto e non solo annunciato, non si può pensare di rilanciare un’economia che a Messina è già in sofferenza da anni. Al contrario si favoriscono i colossi dell’online che trasferiscono risorse all’estero». 

L’ulteriore rinvio di quasi un mese per le attività commerciali e ancora di più per ristoranti, bar e servizi alla persona, vuol dire aggravare ulteriormente la situazione economica e annullare le prospettive per il futuro.

Riaprire in sicurezza

«Le cosiddette attività di prossimità- prosegue il presidente di Confesercenti Messina-come il commercio al dettaglio, le parrucchierie e i centri estetici sono nelle condizioni di poter riaprire i battenti già il 4 maggio in tutta sicurezza, attuando tutte le misure di prevenzione a tutela della salute della clientela e rispettando i protocolli che Confesercenti a livello nazionale e regionale ha condiviso nelle sedi opportune. La possibilità dell’asporto per bar, ristoranti e pizzerie è senza dubbio positiva, ma anche queste attività sono pronte a riaprire al più presto nel rispetto delle misure anti contagio, così come le pasticcerie ridotte ormai sul lastrico e le tante altre categorie sull’orlo della disperazione. Sintomatica del profondo disagio che stanno vivendo gli operatori commerciali messinesi la manifestazione spontanea inscenata ieri dai gestori dei locali ed, in mancanza di risposte, altre dello stesso tenore potrebbero ripetersi.  

E’ fondamentale che le imprese ripartano prima possibile, anche applicando protocolli di sicurezza aggiuntivi, oppure attuare seri provvedimenti di sostegno alle imprese dimenticate da questo DPCM. Chiediamo certezze, altrimenti la catastrofe annunciata diventerà realtà. A tal proposito– conclude– nella giornata di domani Confesercenti Messina insieme con altre associazioni di categoria consegnerà al sindaco Cateno De Luca un documento per rappresentare il dramma economico delle imprese messinesi e chiedere con forza di mettere in campo tutti gli aiuti possibili di sua competenza».

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