Atm, il commissario Manna domani incontra i sindacati

Atm, il commissario Manna domani incontra i sindacati

Atm, il commissario Manna domani incontra i sindacati

mercoledì 02 Luglio 2008 - 14:12

Insediatosi il 30 giugno dopo la nomina da parte di Buzzanca, il dirigente comunale chiede «reciproca collaborazione»

«Avviare da subito una reciproca collaborazione». E’ l’obiettivo di Domenico Manna, nominato una settimana fa commissario speciale dell’Atm dal neo sindaco Giuseppe Buzzanca. Il dirigente del Dipartimento Mobilità Urbana di Palazzo Zanca lo scrive in una comunicazione inviata ai sindacati dell’azienda trasporti (Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti, Fildiai-Cildi, Faisa-Cisal, Fisast-Cisas, Ugl, Cub-Trasporti, OrSA, Rsu). Tramite questa -missiva-, «al fine di avviare un proficuo lavoro, improntato su un rapporto di collaborazione con tutto il personale dell’azienda», Manna chiede di incontrare i sindacati «quali rappresentanti dei lavoratori».

L’incontro avverrà domani mattina, e sarà la prima occasione di incontro tra una delle partecipate più -ammaccate- tra quelle che ruotano attorno a Palazzo Zanca e la nuova amministrazione, seppur presente nelle vesti di un dirigente col compito di -traghettare- l’azienda in questa fase di transizione fino al riassetto dei nuovi vertici.

Proprio ieri la Cgil aveva inviato una lettera direttamente al sindaco Buzzanca. «L’azzeramento dei vertici commissariali dell’Atm – scrivevano Foti e Silipigni – che erano stati nominati di fretta e furia da Sinatra per provvedere a quella miracolistica trasformazione in S.p.A. dell’ente, tra l’altro non realizzata neanche stavolta, riconsegna per intero al Comune di Messina il problema di come garantire il diritto alla mobilita urbana per i messinesi, e quindi di come salvare l’azienda pubblica. Al di la di ogni giudizio sull’operato di Grasso e compagni, questa esperienza mostra che il problema è serio e che purtroppo non basta nominare commissari straordinari, ma che si può fallire come un qualsiasi presidente, se non vi è da parte della proprietà comunale la ferma è chiara volontà di come offrire finalmente ai cittadini un servizio dignitoso e, soprattutto, come renderlo meno oneroso per la collettività».

«Il pareggio del costo -politico- del biglietto – continua la lettera – così come in ogni altra parte d’Italia, si ottiene intercettando il maggior numero di utenti, attraverso l’aumento e lo svecchiamento dei mezzi, ed ampliando la gamma dei propri servizi, acquisendo anche quelle diverse attività che l’istituzione comunale ha comunque l’obbligo di offrire, e che spesso però si limita ad appaltare ai privati. Recuperare quel profitto in favore della collettività, e dunque reinvestirlo in una azienda di proprietà comunale, servirebbe a pareggiare i conti e ad offrire un efficiente servizio di trasporto pubblico capace di disincentivare l’uso dell’auto e di liberare la città dal traffico. Si tratta di pochi e semplici principi che presuppongono però due elementi imprescindibili: una forte e concreta volontà di cambiamento, ed una azienda realmente capace di gestire complessivamente il totale delle attività, senza dibattersi tra la mancanza di pezzi di ricambio ed il ritardo degli stipendi».

«Senza questi presupposti – concludono i due rappresentanti della Cgil – il destino dell’Atm, e quindi quello di lavoratori ed utenti, è già segnato, e vedrà certamente un rapido, quanto imminente, peggioramento delle attuali condizioni dell’ente. Consideriamo quindi necessario che lei indichi urgentemente le sue intenzioni al riguardo, mettendo in condizione le parti di aprire il naturale confronto sui conseguenti aspetti contrattuali».

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