Atm: emergenza stipendi alle porte

Atm: emergenza stipendi alle porte

Atm: emergenza stipendi alle porte

sabato 28 Giugno 2008 - 08:42

OrSA, Cub e Rsu richiedono un incontro al sindaco per le garanzie sul pagamento

Piove sul bagnato. La -caccia al fannullone- è ancora aperta e già si profilano altri guai per l’Azienda trasporti cittadina. I sindacati di categoria hanno, infatti, espresso preoccupazione per la notizia, non confermata, di due pignoramenti di circa 500.000 euro ciascuno ai danni dell’Atm. «Se la notizia dovesse corrispondere al vero, – recita una nota congiunta di stamattina a firma dei segretari Giovanni Conti (OrSA), Francesco Urdì (Cub), Giovanni Burgio (Rsu Atm)- con ogni probabilità assisteremo all’ennesimo intoppo per il riconoscimento delle spettanze dei lavoratori».

Un eventuale ritardo nel pagamento dei prossimi stipendi, uniti alla quattordicesima mensilità, da erogare nel prossimo mese di luglio, potrebbe innescare l’agitazione dei dipendenti, con le già viste ricadute sull’incolpevole utenza.

La nota conclude: «A nostro avviso non sussistono i tempi tecnici per attendere l’insediamento del prossimo Consiglio di Amministrazione, la vertenza Atm è una bomba innescata da tempo la cui esplosione potrebbe cogliere impreparate le istituzioni competenti e le rappresentanze sindacali, pertanto riteniamo improcrastinabile un urgente incontro con il Signor Sindaco di Messina teso a concertare ogni soluzione percorribile per affrontare le priorità e programmare il futuro con l’obiettivo di un definitivo risanamento dell’azienda».

In realtà, i pignoramenti, anche se non confermati, non sono altro altro che la logica conseguenza dei debiti contratti con le aziende che forniscono i pezzi di ricambio. Già da tempo i pezzi, indispensabili per garantire il buon funzionamento dei mezzi, non vengono più consegnati. Il prossimo passo, forse già attuale, è, appunto, il pignoramento.

I disagi dei lavoratori, purtroppo, non rappresentano l’unico versante della vicenda. I cittadini, infatti, sono esasperati dalla carenza del servizio di trasporto pubblico. I villaggi periferici rimangono spesso scoperti e molte persone, sprovviste di mezzi alternativi, non riescono a muoversi da casa, anche in caso di bisogno. Il problema è dunque tanto sindacale quanto sociale, gli anni di gestione clientelare dell’Atm stano ricadendo sulla testa degli impiegati onesti e dei cittadini, in termini di inadeguatezza del servizio, ma anche di aumento delle spese, che vengono coperte, quando vengono coperte, con denaro pubblico.

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