Il caso di Messina fa “scuola”: giallo a Roma. Intanto c’è chi accusa: «I ginecologi siciliani sotto pressione per colpa dei politici»

Il caso di Messina fa “scuola”: giallo a Roma. Intanto c’è chi accusa: «I ginecologi siciliani sotto pressione per colpa dei politici»

Il caso di Messina fa “scuola”: giallo a Roma. Intanto c’è chi accusa: «I ginecologi siciliani sotto pressione per colpa dei politici»

martedì 31 Agosto 2010 - 07:58

Al Policlinico Casilino i genitori accusano gli operatori per la morte del loro neonato: ci sarebbe stata una lite tra due ostetriche. Il noto ginecologo Giorlandino, presidente della Sidip: «La Regione Sicilia limita il ricorso al cesareo, ma un medico deve agire secondo ciò che richiede il caso»

I reparti di ostetricia sono divenuti peggio dei saloon? Verrebbe da pensare questo, a sentire l’ultima notizia che arriva da Roma. Qui è nato un nuovo giallo che ruota attorno ad un diverbio nella sala parto del Policlinico Casilino fra due ostetriche e, purtroppo, alla morte di un neonato, il 28 agosto scorso. I genitori hanno presentato denuncia per negligenze, ma il primario neonatologo dell’ospedale, Piermichele Paolillo, alza le barricate: «E’ stato fatto di tutto per salvare la vita al piccolo. I genitori hanno presentato denuncia riferendo di un diverbio avvenuto tra ostetriche in merito alla necessità o meno di eseguire il cesareo. Capisco il loro dolore e rispetto il loro diritto di sapere cosa è accaduto anche rivolgendosi ai magistrati, ma forse sono stati anche suggestionati da quanto accaduto a Messina».

Un caso, quello di Messina, che continua a far discutere. Ad intervenire sull’argomento è Claudio Giorlandino (nella foto), noto ginecologo, presidente della Sidip, Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale: «Il comportamento dei medici dell’ospedale di Messina è assolutamente esecrabile. Non si può arrivare a quei livelli e picchiarsi davanti ad un paziente. Ma non si può non far riflettere l’opinione pubblica sulle condizioni psicologiche dei ginecologi siciliani. Sono sotto pressione e la colpa è dei politici. I colleghi siciliani ci riferiscono di pressioni che subiscono continuamente. Pressioni che arrivano dalla Regione Sicilia al fine di diminuire il numero dei cesarei. Il piano sanitario regionale locale ha infatti emanato dei provvedimenti affinché si faccia meno ricorso al bisturi per far nascere un bambino».

Secondo Giorlandino «un medico deve agire secondo quello che richiede il caso e non perché il politico di turno, per far quadrare meglio i conti della Regione che amministra, decide di imporre una direttiva che limita il ricorso al parto cesareo. Questo non fa che alimentare discussioni e nervosismi in sala operatoria. E’ il medico che deve decidere. A ognuno il proprio lavoro. Sempre più spesso nelle sale parto di tutta Italia avvengono discussioni all’insaputa delle gestanti. Da una parte le scelte cliniche, dall’altra le indicazioni degli assessorati che pretenderebbero “ope legis” di ridurre il numero dei cesarei su basi che di scientifico hanno poco e soprattutto di epidemiologico visto che, secondo i dati recentemente pubblicati in Europa, in Italia vi è certamente il più alto numero di cesarei ma anche e soprattutto la migliore ostetricia d’Europa».

«Le responsabilità (se ce ne sono) verranno accertate dalla magistratura – aggiunge il ginecologo – ma stabilire che queste cose accadono solo in certe Regioni è vuota demagogia visto che, proprio nello stesso giorno, in altre Regioni vi sono state donne che di parto sono morte. Non sono state salvate! E nessuno, visto che la tragedia non e’ avvenuta in Sicilia, ha parlato di malasanità. A Messina non si è avuto nessun tragico epilogo e, a vedere solo i fatti, e non cavalcare il populismo, è di tutta evidenza che non vi sia stata alcuna malasanità». A Messina, conclude lo specialista, «vi è stato un comportamento formalmente deplorevole e vergognoso sul piano deontologico ma, dal punto di vista sostanziale, ricordiamolo, i clinici hanno salvato con un intervento rapido e competente, madre e figlio, da eventi del tutto naturali: il parto difficoltoso e l’emorragia postpartum».

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