Caso Policlinico. La Cgil: «Anomalie nel rapporto pubblico - privato». Cisl e Cisal: «Non si spari nel mucchio»

Caso Policlinico. La Cgil: «Anomalie nel rapporto pubblico – privato». Cisl e Cisal: «Non si spari nel mucchio»

Caso Policlinico. La Cgil: «Anomalie nel rapporto pubblico – privato». Cisl e Cisal: «Non si spari nel mucchio»

martedì 31 Agosto 2010 - 13:12

I sindacati intervengono sulla vicenda della lite in sala parto e chiedono chiarezza

Secondo Cgil e Flc Cgil, che esprimono «una sincera e piena solidarietà alla puerpera e alla sua famiglia», la vicenda «mette soprattutto in luce il rapporto distorto e per troppo tempo tollerato, che esiste ormai tra l’attività sanitaria pubblica e quella privata, e che non interessa solo il Policlinico ma l’intero sistema sanitario regionale e nazionale. Una preoccupante ed inaccettabile anomalia, questa, che vede purtroppo il sacrosanto diritto alla salute e l’interesse pubblico piegarsi ormai all’interesse privato, e che può essere superata solo rispettando pienamente le regole poste dalla Legge Bindi in materia di attività libero professionale svolta in regime di “intramoenia” o “extramoenia”. Proprio la normativa Bindi, infatti, ha iniziato ad affrontare questo problema, ma le scelte operate successivamente dai governi di centrodestra hanno reso confuso tale rapporto, operando nei fatti delle vere e proprie azioni di controriforma che hanno alla fine prodotto solo passi indietro». Secondo il sindacato «occorre riportare al centro dell’attività sanitaria pubblica il malato ed il rispetto dei diritti dei lavoratori del settore, quelli che quotidianamente svolgono con professionalità ed abnegazione il loro lavoro e pagano allo stesso modo le disfunzioni del sistema. Bisogna in breve “riumanizzare” il sistema sanitario, dando prevalenza al pubblico, che solo può garantire un’assistenza di qualità». Un ruolo deve e può averlo la direzione generale del Policlinico, a cui spetta il compito di avviare «su ciò e su tutti gli altri problemi da tempo denunciati, come la grave carenza in alcune unità di personale infermieristico, medico ed ausiliario, un immediato confronto per giungere al rilancio dell’attività svolta da questa importante struttura, la cui immagine è stata ormai troppe volte offuscata da tristi vicende che hanno avuto gli onori della cronaca».

A chiedere chiarezza, invece, sono Cisl Università e Csa della Cisal, secondo cui l’evento accaduto, definito «inqualificabile», in ogni caso « va verificato se abbia avuto ripercussioni o no sul trattamento sanitario di cui la paziente necessitava e consequenzialmente sull’evoluzione delle sue condizioni cliniche. Chiarezza è dovuta a chi può avere subito un danno da tali eventi, chiarezza necessaria anche per la serenità di chi giornalmente svolge con dignità il proprio dovere e indispensabile per chi avrà la necessità di ricorrere in futuro ai servizi del nostro Policlinico». Per Cisl Università e Csa della Cisal suscitano «perplessità le prese di posizione di chi, ancor prima di conoscere gli eventi spara nel mucchio indiscriminatamente, facendo sorgere il dubbio di assumere posizioni strumentali che non sono certamente volte a perseguire il bene di questa città e di chi in essa quotidianamente, e senza per questo assurgere agli onori della cronaca, svolge il proprio lavoro». Secondo i sindacati «bene hanno fatto gli organi preposti a intervenire immediatamente con provvedimenti duri dettati dalla gravità dei fatti e l’avvio di un’inchiesta interna volta a chiarire cosa sia avvenuto con precisione e chi abbia determinato con il suo comportamento il susseguirsi degli accadimenti. Opportuno – concludono – l’intervento dell’Autorità Giudiziaria che verificherà gli eventi, farà emergere eventuali responsabilità e sanzionerà adeguatamente coloro che dovessero essere riconosciuti responsabili».

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