Mediterranea Holding aumenta il capitale e “punta” la Tirrenia. Con il gruppo Franza?

Mediterranea Holding aumenta il capitale e “punta” la Tirrenia. Con il gruppo Franza?

Mediterranea Holding aumenta il capitale e “punta” la Tirrenia. Con il gruppo Franza?

mercoledì 01 Settembre 2010 - 08:19

La società, di cui fa parte al 37 per cento la Regione, ha deliberato l’aumento di capitale fino a 25 milioni di euro. E apre a nuovi soci, tra cui potrebbero esserci gli armatori di Messina, che rispondono con un “no comment”

L’operazione “Tirrenia” della Mediterranea Holding continua. La società, di cui fa parte al 37 per cento la Regione Sicilia, è intenzionata ad acquisire l’intero pacchetto della Tirrenia, compresa la Siremar dunque. E ieri è stato compiuto un passo importante in questo senso. L’assemblea dei soci ha deliberato l’aumento di capitale sociale fino alla concorrenza di 25 milioni e ha valutato l’opportunità dell’ingresso di nuovi soci finanziari, anche in vista della cessione di quote da parte della Regione annunciato fin dalla costituzione della società. Ingresso di nuovi soci che potrà avvenire, per una clausola in vigore, solo a partire da marzo 2011.

Già si fanno i primi nomi su chi potrebbe entrare a far parte della società, anche se vanno registrate pure alcune uscite: l’armatore greco Alexandros Tomasos della Ttt Lines e Nicola Coccia, ex presidente di Confitarma. Tra gli ingressi si parla di due fondi di private equity americani ma anche del gruppo Franza, oltre ad una società creata da alcuni lavoratori, che sarebbero disponibili ad investire parte del proprio Tfr. Interpellato sulla vicenda, Vincenzo Franza ha risposto con un laconico “no comment”. Quando venne costituita la Mediterranea, la famiglia Franza fu tra i gruppi imprenditoriali che declinarono l’offerta a far parte della cordata. Adesso invece il gruppo armatoriale messinese viene indicato tra quelli pronti a entrare in Mediterranea.

Mediterranea che nei giorni scorsi ha presentato una nuova offerta al commissario straordinario di Tirrenia, Giancarlo D’Andrea (che è anche amministratore unico della Siremar): 75 milioni di euro, a quanto pare tutti in contanti. Resta da capire di quanto si ridurrà la quota della Regione Sicilia: oggi è al 37 per cento, secondo alcune fonti potrebbe scendere anche al 16 per cento. Una cosa è certa: il governo regionale intende ridurre il proprio impegno, senza, con questo, rinunciare all’operazione. «Su Mediterranea Holding è stato deliberato un aumento di capitale, – ha affermato il presidente Raffaele Lombardo – la Regione siciliana non lo ha sottoscritto perché noi non siamo lì per avere la maggioranza. Favoriamo l’ingresso di un gruppo di dipendenti che vogliono entrare, di qualche armatore delle isole minori della stessa Sicilia e di altri imprenditori, alcuni di Catania, che intendono sottoscrivere una parte di questo capitale e anche altri nomi. Noi intendiamo partecipare all’acquisto di Siremar e Tirrenia insieme e intendiamo dare un messaggio preciso: è sbagliato – conclude Lombardo – ed è grave pensare di smembrare il sistema Tirrenia-Siremar per regalicchiarlo, magari sotto mentite spoglie, a questo o a quell’imprenditore più o meno amico».

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