Fit Cisl: «Non ci si stupisca dello sciopero»
«Prima si dimezza il servizio, proprio in concomitanza con il periodo estivo. Adesso ci si meraviglia per i disagi e i disservizi.» Così commenta oggi una nota della Fit Cisl il guasto di ieri pomeriggio all’unico mezzo veloce, il Selinunte, rimasto in servizio tra Messina e Reggio Calabria.
«Questo è solo l’ultimo episodio – specifica la nota -, in ordine temporale, della condizione di assoluto abbandono che Rfi porta avanti ormai da anni nell’area dello Stretto. L’interruzione di un servizio che di pubblico non ha più nulla.»
Chi ne fa le spese sono soprattutto i pendolari, continua la nota, «abbandonati a sé stessi senza alcuna possibilità di proseguire il viaggio, trattati per l’ennesima volta da RFI come cittadini di serie B. Senza dimenticare le continue avarie alle navi Bluvia che negli ultimi giorni hanno più volte interrotto il servizio di traghettamento, costringendo i viaggiatori ad attese estenuanti».
Una curiosa, ma non imprevedibile concomitanza. Appena ieri mattina il Sindacato aveva inviato una lettera a tutte le Istituzioni cittadine e regionali e alle rappresentanze politiche regionali e nazionali, per annunciare l’odierno sciopero di 24 ore di tutto il personale della navigazione di Rfi – Bluvia.
«Nessuno – affermano i segretari della Fit Cisl di Messina, Enzo Testa e Michele Barresi – dica che si tratta di un semplice e casuale incidente perché, al contrario, è l’ennesima dimostrazione prevedibile e programmata dell’opera di dismissione e abbandono, frutto di una precisa politica che l’armatore pubblico sta intraprendendo da anni e che ha avuto una pericolosa accelerazione negli ultimi mesi. Quello stesso armatore che dovrebbe provvedere alla mobilità e al servizio di continuità territoriale così come fa in tutto il resto d’Italia. Sullo Stretto, invece, lo Stato lascia libero spazio al privato che, a differenza del vettore pubblico e grazie alla sua latitanza, riesce a rendere lucrativo un servizio che dovrebbe essere garantito al cittadino e agli utenti.»
«Alla deputazione nazionale e regionale – concludono Testa e Barresi – chiediamo di aprire finalmente gli occhi, intervenendo e dando risposte concrete agli utenti, ai lavoratori e alla città che rappresentano.»
