Continua la mobilitazioni in via Bonino, i precari del settore scuola pronti a marciare verso Palermo o Roma. L’esponente provinciale del Pd condanna l’assenteismo delle istituzioni locali

Il mondo della scuola messinese è nel caos e le istituzioni latitano. Questo il duro commento del consigliere provinciale del Pd Pippo Rao di fronte alla politica dei tagli che sta falcidiando gli istituti della provincia di Messina dove in due anni sono stati ben 1560 i precari lasciati fuori. La protesta inscenata in questi giorni dai sindacati ha avuto come teatro la Prefettura, dove nel corso di un incontro con il prefetto Alecci è stato inviato un documento ai vertici di Palermo e Roma, e si è poi spostata presso la sede del provveditorato, lì dove gli insegnanti rimarranno in presidio fino al prossimo 1 settembre, giorno in cui sarà previsto un nuovo incontro. Al momento però le notizie, sulla base di quanto dichiarato ieri dal provveditore Cataldo Dinolfo, sono tutt’altro che rassicuranti: nel 2010/2011, per coprire le supplenze negli istituti primari, saranno impiegati solo docenti di ruolo in soprannumero. La preoccupazione degli insegnanti è però che tale disposizione venga estesa anche alle scuola secondarie tagliando definitivamente fuori il precariato. Ecco perché i diretti interessati si sono detti pronti, se necessario, a marciare alla volta del capoluogo o della capitale.

Una situazione incandescente cui fa da sfondo,come anticipato, l’intervento dell’esponente di Palazzo dei Leoni, che punta il dito contro il silenzio di Comune e Provincia di fronte ai problemi scatenati dalla vertenza scuola. “Sul territorio ci saranno forti ricadute non solo occupazionali ma anche legate alla qualità e alla quantità delle prestazioni che interessano il settore scuola. Tutto ciò dovrebbe spingere Buzzanca e Ricevuto ad essere in prima fila a sostenere lavoratori e sindacati. E’ assurdo – continua Rao – che per vertenze di ben altro tipo le istituzioni messinesi si sono mobilitate in grande stile, e con grande dispendio di energie e sforzi, e per la scuola siano totalmente assenti. Come se il fatto che, migliaia di cittadini messinesi perdano il proprio posto di lavoro,tanti bambini disabili non avranno l’adeguato supporto scolastico, tantissime famiglie verranno colpite dalle ricadute dei tagli, possa essere un problema di secondo piano”.