Vertenza Stretto. Al via le azioni di protesta dei sindacati contro la politica di dismissione di Rfi

Vertenza Stretto. Al via le azioni di protesta dei sindacati contro la politica di dismissione di Rfi

Vertenza Stretto. Al via le azioni di protesta dei sindacati contro la politica di dismissione di Rfi

giovedì 04 Giugno 2009 - 16:28

In vista del prossimo 15 giugno, quando si prevede il blocco di un’altra nave per il trasporto merci su rotaia, lavoratori e sindacati, come annunciato, danno il via alla lotta. Si comincia domani pomeriggio con la raccolta firme nel gazebo installato alla stazione centrale

Un’altra tessera in un puzzle che sembra ormai quasi essere al completo e dal quale rischia di venire fuori una nuova carta geografica dell’Italia dove la Sicilia apparirà sempre meno continentale e sempre più “un’isola”. Ciò in vista del prossimo 15 giugno, quando Rfi e Trenitalia fermeranno definitivamente ancora una nave per il trasporto ferroviario, portando dunque avanti in modo definitivo la politica di dismissione del trasporto merci su rotaia.

Tappa intermedia potrebbe essere giorno 11 giungo quando il governatore Lombardo, concorde con amministratori locali, sindacati e lavoratori nel considerare inaccettabile la politica di Rfi, incontrerà il sottosegretario ai trasporti nella speranza di poter trovare un punto di incontro in una situazione che tuttavia, giorno dopo giorno, sembra procedere in direzione di un tunnel senza uscita.

Da parte propria le sigle sindacali, unitariamente, organizzeranno una serie di azioni di lotta che avranno inizio domani pomeriggio con l’installazione di un gazebo alla stazione centrale dove verrà effettuata una raccolta firme di tutti i cittadini (cliccando su download possibile scaricare la petizione). «Un drammatico e studiato stratagemma quello studiato da Rfi- scrivono i sindacati – che non risparmia niente e nessuno e che vede, nei piani di FS, la sottrazione dell’intero servizio merci unita alla paventata ed ulteriore decurtazione dei treni notte, già ridotti del 40% negli ultimi tre anni. relegando questo territorio ad un limitato trasporto regionale sconnesso dal resto del Paese. Un’azione le cui conseguenze si ripercuoteranno soprattutto sull’economia regionale messinese».

(foto Dino Sturiale)

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