L'artista ieri in citta in occasione dell'Horcynus Festival
Il nostro Diego Indaimo ha incontrato l’artista che con il proprio brano -Toda joia, toda beleza- è diventato il tormentone dell’estate.
Quanto ti inorgoglisce suonare per la tua Sicilia?
Tanto, mi piace portare la mia Sicilia per il mondo ma quando vengo a suonare in questa terra mi piace sentire il calore della mia gente che balla con me, il loro sorriso mi riempie il cuore, in quel momento so che tutte quelle persone si sentono Roy Paci e questo mi fa sentire bene. A volte mi rendo conto che molta gente che ci viene a vedere da a noi molto di più di quanto noi riusciamo a dare loro. Questa è la mia più grande soddisfazione.
Fin da piccolo sei stato la prima tromba della banda del paese. Perchè la tromba?
Perchè è uno strumento molto carnale!! La tromba è uno strumento molto volgare. Se ci pensi già nei nomi dei propri componenti è molto volgare, già il suo nome: Tromba! E’ uno strumento molto viscerale e l’attrazione è stata molto forte essendo io un toro, un puledro, con la tromba riesco ad esprimermi ed a tirare fuori di me queste mie caratteristiche.
Nonostante la tua carriera ti porti in giro per il mondo sei rimasto molto attaccato alla tua terra.Cosa diresti ai ragazzi che invece ne fuggono via?
I ragazzi che sono fuggiti hanno fatto bene! Perchè ci sono dei momenti storici in cui è necessario fare delle scelte determinate da ciò che ti accade intorno. Visti i risultati che si sono ottenuti da tutte le battaglie, le manifestazioni, mi sono reso conto che probabilmente i siciliani che reggono le sorti di questa terra non ne hanno voluto cambiare il destino, quindi i ragazzi hanno fatto benissimo ad emigrare! Hanno, probabilmente, trovato altri posti dove la ruffianeria, il clientelismo ed altre situazioni così degradanti non esistevano e si sono trovati con un livello di rispetto umano notevole. Ho incontrato molta gente emigrata e ti assicuro che hanno trovato molte possibilità fuori. Paradossalmente bisogna andare lontano dall’ambiente in cui si è nati per lavorare meglio per la propria terra! Qui si è troppo succubi di una cappa.
Tu prendi in giro la mafia, già dal tuo modo di vestirti, ti ha mai creato problemi questo?
Qualche giorno fa c’è stata una mia intervista al Corriere della Sera in cui mi riferivo al presidente della nostra regione ed ai suoi presunti rapporti con la mafia e c’è stata la sua replica, mi ha chiamato dicendomi che la pensava come me sulla mafia, che non so cosa lui sta facendo contro questo fenomeno, io gli ho risposto che ho letto molti libri sulla Sicilia, da Travaglio a Saverio Lodato. Io la mafia posso prenderla per il culo perchè sono un artista, un politico che indossa una coppola e la ridicolizza secondo me non è il modo migliore per affrontare il problema.
Ti rivedremo da settembre a Zelig, per un artista come te, è un connubio vincente questo accostamento musica-televisione?
Credo che bisogna scegliere bene con chi lavorare. E farlo con dei colossi come Gino e Michele può solo fare bene ad un artista che vuole crescere. Avere a che fare con personaggi del genere per noi è un insegnamento notevole. Non ci dimentichiamo che sono quelli che hanno scoperto personaggi del calibro di Paolo Rossi, Claudio Bisio, Bebo Storti, e poi sono felice di potermi esprimere come voglio, i nostri pezzi non sono censurati, a Zelig ho suonato le mie cose, ho cantato -Yettaboom-, -Sicilia Bedda- senza avere mai nessuna pressione, non posso dire lo stesso di altre reti, come RaiDue ad esempio che nonostante sia un’emittente pubblica, quindi pagata dai contribuenti, non mi ha assicurato la stessa libertà di espressione.
Un pensiero per Peppino Impastato.
Grande! Il massimo per la Sicilia! La nostra bandiera! Un faro. Lui per quanto riguarda il messaggio politico, Rosa Ballistrieri per quanto riguarda l’arte.
Abbandonerai mai la Sicilia nelle tue canzoni?
Mai! ce l’ho tatuata ovunque nel cuore!
Grazie Roy
Grazie a te!
