Risuonanti applausi al Nuovo Giardino Corallo
Una danza incredibilmente dirompente, fatta di vitalità e ritmo, ha catturato, nella serata di ieri, il gremito pubblico del Nuovo Giardino Corallo.
Sulle note dei “Carmina Burana- (questo il titolo dello spettacolo) la Spellbound Dance Company reinterpreta i canti che, da sempre, hanno costituito una fonte d’ispirazione teatrale. Il balletto, rimaneggiato secondo la regia e la coreografia del grande Mario Astolfi, diviene espressione di spiriti inquieti; manifestazione di costrizioni e schemi sociali da cui liberarsi.
Un viaggio contemporaneo, affrontato sulle note di Orff, Caracciolo e persino Vivaldi, espressione dell’inquietudine dei -clerici vagantes-, detti anche -goliardi-. Dalla profondità della loro poesia il corpo, unito all’armonia del movimento, traduce in linguaggio universale il piacere e la libertà.
Così, gli otto ballerini, apparendo e dileguandosi dietro le ante di un armadio, hanno incarnato la vivacità, la verve, la grinta di una gioventù desiderosa di infrangere la rigidità degli schemi medievali.
Il vino, l’amore e l’abbandono al piacere dei sensi, i temi a sostegno dei passi agili e sicuri della Spellbound Dance Company, impegnata in uno spettacolo definito dalla critica non solo geniale per invenzione e plasticità del linguaggio corporeo, ma anche tra i più belli e intensi recentemente proposti dal mondo della danza italiana.
E proprio a quella medesima forza punta l’impeccabile lavoro di Mauro Astolfi, in grado di rendere il corpo strumento di comunicazione delle inquietudini e delle tensioni di un’epoca che imprigiona i suoi stessi fautori.
