Il presidente della III circoscrizione Lino Cucè e il collega Iannello denunciano il grave degrado che regna nella zona, soprattutto nel rione S. Annibale. La spazzatura aumenta di giorno in giorno e mette a rischio anche la tradizionale processione del Corpus Domini. Lunedì verrà convocato il sindaco.
La processione del Corpus Domini della Parrocchia Madonna delle Lacrime del quartiere Santo Bordonaro è a rischio. La denuncia arriva direttamente dal presidente della III Circoscrizione Lino Cucè che segnala lo stato di invivibilità che regna da mesi nel quartiere. Cucè, insieme al consigliere Iannello, hanno avuto modo di toccare con mano il degrado della zona: quintali di spazzatura si trovano ormai da giorni vicino ai cassonetti, in mezzo alla strada, in prossimità di abitazioni chiesa e attività commerciali e tutto ciò rende difficile la processione che dovrà passare davanti a cumuli di immondizia e in mezzo ad odori nauseabondi.
“I cittadini non si spiegano come mai a soffrire siano sempre loro, mentre nel centro città si respira aria pulita e salubre al contrario di qua dove la situazione sta diventando insostenibile”.
I due esponenti del III quartiere segnalano inoltre il buio totale che imperversa nelle vie della zona: da mesi un contenzioso tra Comune e Iacp ha di fatto spento l’impianto di pubblica illuminazione, i contratti con Enel sono stati sospesi ed i cittadini sono privi di lasciare le abitazioni per paura di furti.
Il servizio pubblico di trasporto locale che fino a qualche tempo fa raggiungeva la zona ormai ha cessato le corse dirette nel rione.
Cucè, oltre al senso di impotenza e di grande disappunto, chiede perché il Sindaco cosi sensibile agli “ultimi” abbia di fatto abbandonato questi luoghi dove solo la chiesa resiste come ultimo baluardo, riuscendo a dare segni di legalità e di presenza delle istituzioni.
Lunedi il sindaco sarà convocato affinché partecipi ad una seduta di Consiglio sul posto per dare spiegazioni ai cittadini di tutti questi disservizi che ormai hanno allontanato i cittadini dalle istituzioni.
