L'annuncio della coppia Sturniolo-Lo Presti scuote l'aula, ma al momento nessuno li seguirà

L’annuncio della coppia Sturniolo-Lo Presti scuote l’aula, ma al momento nessuno li seguirà

Francesca Stornante

L’annuncio della coppia Sturniolo-Lo Presti scuote l’aula, ma al momento nessuno li seguirà

Tag:

mercoledì 18 Maggio 2016 - 15:52

L'annuncio di dimissioni dei consiglieri Gino Sturniolo e Nina Lo Presti ha inevitabilmente destabilizzato i già precari equilibri dell'aula. La maggior parte dei colleghi non condivide questa decisione, anche per la buon lavoro svolto in questi anni. Nessuno sembra intenzionato a seguirli sulla stessa strada, qualche esponente è pronto a dimettersi solo insieme ad altri per far decadere tutto il consiglio.

C’è chi, come San Tommaso, se prima non vede non ci crede. C’è chi non è d’accordo perché significa darla vinta alla cattiva politica. C’è chi sarebbe pronto a percorrere la stessa strada ma a precise condizioni. C’è chi invece ha intenzione di rimanere al suo posto per dimostrare che è ancora possibile fare qualcosa e che non è tutto marcio. Di certo c’è che l’annuncio di dimissioni di Gino Sturniolo e Nina Lo Presti ha sconquassato ancora una volta i già precari equilibri di un consiglio comunale che continua a incassare colpi mortali e che nei fatti si è ritrovato delegittimato dalle troppe bufere che lo hanno coinvolto. Prima gettonopoli, adesso l’operazione Matassa. E’ stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso per la coppia Lo Presti-Sturniolo. Il non riconoscersi in certi sistemi e certe logiche ha spinto i due consiglieri ad una scelta dirompente che inevitabilmente sta investendo l’intero consesso. Le dimissioni non sono ancora state formalizzate ma non ci saranno passi indietro, ha ribadito anche oggi Sturniolo.

A quanto pare però tra i colleghi quasi nessuno sarà disposto a seguirli e chi sta valutando di percorrere una strada simile vorrebbe farlo non in maniera isolata, ma con un’azione di forza che possa davvero servire a cambiare qualcosa.

«Perdiamo due persone valide e questo non era il momento giusto. Non sono però d’accordo con le loro motivazioni perché non si deve entrare nel merito di una vicenda giudiziaria. Sono anzi certa che chi ne uscirà indenne sarà più forte di prima. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, c’è una parte pulita che deve emergere e noi dobbiamo restare qui per dimostrarlo. Io non lascerei mai il mio posto ad altri» ha dichiarato la consigliera Udc Mariella Perrone. Sulla stessa linea il collega Franco Mondello: «Quella di Sturniolo e Lo Presti è una scelta personale, la loro cultura politica è quella del movimento e non del partito e probabilmente hanno dimenticato che prima di tutto vengono gli interessi della città. Elogio il lavoro che hanno svolto ma le battaglie si fanno all’interno».

Da Forza Italia Pierlugi Parisi vede in questa scelta una vera sconfitta della buona politica: «Pur nella diversità ideologica, chi fa politica e lotta come loro sa che è più difficile farlo quando si è parte integrante di un sistema. Così si rischia di consegnare la vittoria alla cattiva politica. E’ vero che ormai c’è un clima in cui è difficilissimo lavorare, ma tirarsi fuori significa dare un segnale negativo a chi si vuole ancora impegnare».

Sempre dal centro-destra anche Nora Scuderi allontana qualsiasi ipotesi di dimissione: «Siamo stati eletti e dobbiamo continuare a impegnarci. Adesso ci attende una fase delicata, ci sono i bilanci e dobbiamo salvare ciò che è ancora recuperabile. L’abbandono oggi creerebbe solo ancora più caos».

La capogruppo del Pd, il nuovo Pd che siede in aula dopo la migrazione verso Forza Italia, Antonella Russo non esclude invece la possibilità di andare tutti a casa. Nella convinzione però che dovrebbe essere una scelta condivisa in modo da far decadere l’intero consiglio perché altrimenti lasciare potrebbe significare aprire le porte dell’aula a nuovi esponenti che entrerebbero come eletti del Pd per andare ad ingrossare le fila di Forza Italia. Perché, è chiarissimo, che dal 2013 ad oggi ne è passata tanta di acqua sotto i ponti ed oggi le geografie politiche dentro e fuori Palazzo Zanca sono state totalmente ribaltate. «Da un punto di vista umano quella di Sturniolo e Lo Presti è una scelta significativa che mostra la loro indiscussa dirittura morale. Il problema però va affrontato a 360 gradi. Anche io personalmente ho pensato più volte ad una scelta simile, ma mi ha frenato il senso del dovere istituzionale che mi impone di restare al mio posto e continuare il mandato affidatomi dai cittadini. Dico dai tempi di gettonopoli che il Consiglio è delegittimato nella sua interezza e per questo la ventilata ipotesi di sfiducia, unitamente alla decadenza del Consiglio comunale, poteva essere una soluzione. A questo punto arrivati credo che l’unica via d’uscita siano le dimissioni contestuali di 21 consiglieri. Io sono pronta a farlo subito ma solo le mia azione, insieme a quella di altri, sarà finalizzata a mettere l’aula nelle mani di un commissario, non certamente per lasciare il mio posto ad altri».

Pronta alle dimissioni, se fossero frutto di una linea condivisa con altri colleghi, anche la capogruppo Ncd Daniela Faranda: «Sarei stata pronta a dimettermi con la

maggioranza se servisse ad uscire dal pantano in cui si trova la città che non si risolverà con un abbandono. Il consiglio comunale ormai da tempo è evidentemente delegittimato dall'immobilismo in cui versiamo e non per i fatti che lo hanno interessato. È sempre più difficile rivendicare la legittimità del ruolo che non siamo messi in condizioni di svolgere. Ho invitato Sturniolo e Lo Presti a tornare sui propri passi e riflettere, in primo luogo perché ritengo che sia un grosso errore per se stessi e per il lavoro che hanno portato avanti in questi anni, Sono amareggiata per quanto sta accadendo. Resto però convinta che bisogna affrontare la di petto la questione aprendo ad un dibattito serio di natura politica».

Le neo esponente di Fratelli d’Italia Elvira Amata non vuole commentare o giudicare la scelta dei colleghi: «Ancora non ho chiaro cosa farò, ma allontanarsi proprio adesso sembra quasi voler fuggire. Restando, invece, dobbiamo riconoscere il vero valore di questa istituzione e magari riavviare una progettualità ad oggi inesistente».

Tra i più dubbiosi Pippo Trischitta e Lucy Fenech. Eternamente in guerra dentro l’aula, oggi i due capigruppo di Forza Italia e Cambiamo Messina dal Basso si sono ritrovati uniti nel pensiero di questa fase così delicata. «Prima di commentare le dimissioni voglio aspettare di vederle formalizzate. Gli annunci, in questi casi, non servono a molto» ha detto la capogruppo accorintiana Lucy Fenech. Pensiero simile anche per Pippo Trischitta: «Parlerò solo quando si dimetteranno. Anche perché oggi hanno regolarmente partecipato ai lavori delle commissioni».

Motivazioni varie e disparate che dicono chiaramente che nessuno si muoverà dal proprio scranno. E se anche in linea di massima può valere il ragionamento che è inutile abbandonare la nave per farci salire qualche altro al proprio posto, che magari era stato votato dagli elettori di sinistra e oggi si siederebbe dall’altra parte, non si può ignorare un altro passaggio: questa non è la compagine che gli elettori avevano scelto. Non lo è più dopo il grande salto di quasi tutto il Pd verso Forza Italia. E dunque una riflessione seria, politica, partitica, dovrebbero farla tutti. Nessuno escluso.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. I fatti ad oggi dicono che nessuno ancora si è dimesso.
    Dico nessuno.
    Di cosa parlate tutti quanti?
    Di che farneticante?
    Su cosa si basa questa discussione?
    Che senso ha tutto questo ciarlare, quali ne hanno tutti questi distinguo, tutti sti se e ma?
    Quale spettacolo continuate a dare alla cittadinanza portando avanti una discussione di questo tipo?
    Non riuscite più a comprendere la distanza che separa voi da tutti gli elettori onesti di Messina.
    Il vero strappo, il vero punto nodale è questo.
    La vera definitiva rottura si è consumata con la cittadinanza onesta.
    Lo capite o no?
    Siete in stato confusionale.

    0
    0
  2. I fatti ad oggi dicono che nessuno ancora si è dimesso.
    Dico nessuno.
    Di cosa parlate tutti quanti?
    Di che farneticante?
    Su cosa si basa questa discussione?
    Che senso ha tutto questo ciarlare, quali ne hanno tutti questi distinguo, tutti sti se e ma?
    Quale spettacolo continuate a dare alla cittadinanza portando avanti una discussione di questo tipo?
    Non riuscite più a comprendere la distanza che separa voi da tutti gli elettori onesti di Messina.
    Il vero strappo, il vero punto nodale è questo.
    La vera definitiva rottura si è consumata con la cittadinanza onesta.
    Lo capite o no?
    Siete in stato confusionale.

    0
    0
  3. leggendo questi commenti fantapolitici mi viene da vomitare… è indiscutibile che siete scarsi… ma scarsi… i più scarsi d’ Italia… dovete evaporare.. non siete riusciti a produrre niente a migliorare nulla… siete la nostra rovina.

    0
    0
  4. leggendo questi commenti fantapolitici mi viene da vomitare… è indiscutibile che siete scarsi… ma scarsi… i più scarsi d’ Italia… dovete evaporare.. non siete riusciti a produrre niente a migliorare nulla… siete la nostra rovina.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007