“Il coraggio di essere testimoni del mondo”. Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

“Il coraggio di essere testimoni del mondo”. Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

“Il coraggio di essere testimoni del mondo”. Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

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lunedì 18 Gennaio 2016 - 09:56

Durante il rito, arricchito da danze e canti tradizionali, 43 giovani di diversa etnia hanno ricevuto il sacramento della confermazione, alla presenza di numerosi sacerdoti, rappresentanti del laicato e del primo cittadino Renato Accorinti.

Con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’amministratore apostolico Mons. Antonino Raspanti, presso la chiesa S. Maria di Porto Salvo, si sono conclusi gli eventi che l’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, insieme agli Uffici Migrantes e Famiglia, alla fraternità francescana e al delegato arcivescovile Mons. Letterio Gulletta, hanno realizzato in occasione della Giornata del Migrante e del Rifugiato. “Una comunità festosa, rappresentante dell’unica chiesa messinese”,ha accolto il Vescovo di Acireale, come ha sottolineato Mons. Letterio Gulletta. “Con gratitudine accogliamo la Sua presenza – ha proseguito il delegato arcivescovile – quale segno sacramentale, memoria della bontà di Cristo e conferma certa di un cammino di fede suggellato dallo Spirito Santo”. Il Vescovo, apparso particolarmente entusiasta dell’accoglienza riservatagli dalle comunità presenti, ha voluto riflettere sull’importanza di superare i pregiudizi e le ostilità che ancora oggi sono presenti non solo tra comunità diverse, ma anche all’interno dello stesso contesto sociale o familiare: “Sebbene l’atavico scontro tra il bene e il male – ha detto – sarà pienamente compiuto in cielo, Cristo ha voluto piantare sulla terra il segno di un’umanità riconciliata, fatta di relazioni nuove e amore tra fratelli. Si tratta della Chiesa, comunità dei credenti, capace di superare le divisioni rispettando l’identità e la dignità di ciascuno”. Rivolgendosi poi direttamente ai cresimandi, testimoni di ferite profonde legate all’abbandono della terra di origine insieme alle proprie famiglie, ha chiesto di arricchire senza omologazione ma mettendo a disposizione il loro “bagaglio personale fatto di valori, tradizioni, colori (non fisici), la civiltà comune, testimoniando così la bellezza e l’unica fede in Cristo Gesù”. Particolarmente commosso, il direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes Santino Tornesi ha ringraziato il Vescovo per la sua presenza indice di “continuità a quell’attenzione che tutti i Pastori hanno dimostrato verso una mobilità umana che si presenta sotto i due volti delle immigrazioni forzate e stabili, ma pur sempre problematiche, a causa di una politica dell’accoglienza che trova ancora molte difficoltà nel garantire a queste persone i diritti fondamentali”.

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