Il professore Salvino Risitano ha lanciato un appello ai suoi studenti affinché, a partire dalle 9, dessero la disponibilità per un paio d’ore di pulizia del quartiere San Giovanni, il più colpito. In tanti tra alunni e altri volontari, almeno sui social, si sono organizzati per portare attrezzi che serviranno a “sgombrare” quello che la pioggia ha portato

Il peggio sembra essere passato e per fortuna non si sono registrati danni a persone. Ma la copiosa pioggia che si è riversata nella provincia jonica messinese nella notte tra martedì e mercoledì e per tutta la giornata di ieri non ha risparmiato alcuni centri della riviera. I metereologi avevano previsto il rischio che si verificassero precipitazioni molte intense e la Protezione Civile aveva diramato allerta meteo in tutta la Sicilia, invitando le amministrazioni comunali e i cittadini ad adottare appositi provvedimenti per scongiurare spiacevoli inconvenienti.

Giardini Naxos, fra tutti i comuni che hanno subìto i violenti acquazzoni, è sicuramente quello che ha accusato maggiormente il colpo. La città è stata sferzata dalla pioggia, in alcuni tratti più che in altri. Come il quartiere San Giovanni, nei pressi dell’omonimo torrente, dove la strada si è trasformata in un fiume in piena che si è trascinato dietro qualunque “ostacolo” trovasse sul suo percorso, invadendo le abitazioni al primo piano e seminando paura tra residenti e turisti che si sono rimboccati le maniche e hanno avviato le prime semplici operazioni di pulizia, mentre gli operai pensavano al grosso.

Disastrosa rimane la fotografia del paese. Il professore Salvino Risitano ha così lanciato un appello ai suoi studenti affinché, a partire dalle 9 di oggi, dessero la disponibilità per un paio d’ore di pulizia del quartiere San Giovanni. In tanti tra alunni e altri volontari, almeno sui social, si sono organizzati per portare attrezzi che serviranno a “sgombrare” quello che la pioggia ha portato.

Un’operazione di pulizia che è un atto di solidarietà tra concittadini che hanno condiviso oggi la paura di quello che poteva essere. Inevitabile ripensare al tragico ottobre del 2009 che distrusse Scaletta Zanclea e comuni limitrofi, centro che oggi ha invece resistito alle intemperie. La pioggia è stata copiosa anche lì, ma per fortuna non ci sono state conseguenze drastiche.

Giusy Briguglio