Il Movimento cinque stelle: siamo stati i primi a credere nelle donne

Il Movimento cinque stelle: siamo stati i primi a credere nelle donne

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giovedì 11 Aprile 2013 - 16:07

Il Movimento cinque stelle interviene sulla presentazione avvenuta questa mattina a Palazzo Zanca sulla legge riguardante la doppia preferenza di genere. Ecco il documento inviato in redazione:

“Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giovanni Ardizzone, l’assessore regionale agli Enti Locali Patrizia Valenti e la deputata relatrice Alice Anselmo hanno presentato questa mattina a Palazzo Zanca, la nuova legge elettorale sulla doppia preferenza di genere ribadendo più volte che si tratterebbe di “ una ventata di novità assoluta” dovuta alla necessità di un cambiamento annunciato.

Visto che il momento del dibattito è però inspiegabilmente venuto a mancare, si è invece marcata l’ assenza di un confronto che non è affatto nuova. Proprio per questa mancanza, il Movimento 5 Stelle di Messina, ritiene doveroso fare alcune precisazioni sul tema: dal nostro punto di vista è inspiegabile l’urgenza di decretare una nuova legge elettorale che favorisca il diritto di pari opportunità visto che la vera ed efficace “ondata di freschezza” per quanto riguarda la parità di genere nella partecipazione politica è stata introdotta (dalle elezioni regionali in poi) malgrado la vecchia legge elettorale. Dopo decenni in cui le donne sono state utilizzate esclusivamente per riempire le liste (tranne qualche eccezione vedi l’ex assessore Marina Bottari), il Movimento 5 stelle ha dimostrato che la rappresentanza femminile mancante non è più un problema culturale dei cittadini ma dei partiti. Vogliamo infatti ricordare che per la prima volta nella storia, solo la nostra forza politica ha candidato ed eletto il 40% delle deputate all’Ars.

Rammentiamo inoltre che a Messina è stata appena presentata una donna come concorrente alla carica di sindaco nel Movimento 5 stelle mentre tutti i partiti stanno ancora a guardare e discutere sulle primarie dimenticandosi ancora una volta delle donne.

I risultati del Movimento 5 stelle sono stati resi possibili dalla volontà ma anche dalla vera “ventata di freschezza” che prende il nome di democrazia paritari: abolendo ogni forma di verticismo interno, integrando la vita politica con la vita sociale, si ottiene che i curricula delle candidate (al pari di quelli dei candidati) siano votati direttamente dagli attivisti o dai cittadini tramite il web a seconda delle competizioni elettorali. Un sistema, questo, semplice quanto innovativo, votato alla più assoluta uguaglianza. C’è da notare, inoltre – come sottolinea la nostra candidata Maria Cristina Saija – che “le donne elette nel nostro partito non hanno un palcoscenico elettorale alle spalle a differenza delle altre appartenenti alla vecchia classe politica”. Questa legge che in teoria vorrebbe fare in modo che il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana venga pienamente rispettato, rischia di favorire meccanismi perversi volti al controllo del voto. Per come è stata strutturata ed approvata, soprattutto nelle sezioni più piccole sarà facile risalire al voto di ogni singolo cittadino, violandone così il principio di segretezza. Per prevenire un simile rischio noi come Movimento 5 Stelle avevamo chiesto lo spoglio unificato. Provvedimento che non è stato, però, approvato “per mancanza di tempo”. Viene lecito chiedersi: a cosa si deve tutta questa fretta?

Inoltre il Movimento si sente vicino ai dubbi sollevati dagli organi di stampa sulla possibilità che un simile sistema degeneri nel voto di scambio. È da notare, tra l’altro, come sotto lo slogan del voler agevolare la partecipazione delle donne alla vita politica si celino gravi carenze strutturali che di fatto ne rendono difficile la realizzazione. Non viene affrontato, ad esempio, il problema dei Servizi Sociali, che versano in uno stato drammatico in tutta la Regione, ma senza i quali per una donna e madre è difficile, se non impossibile, dedicarsi anche all’attività politica. Riportiamo, per concludere, una frase pronunciata stamattina dal Presidente Giovanni Ardizzone: “Questa norma obbligherà i partiti a presentare donne non come semplici riempi- lista ma come persone che portino consensi e voti”. Affermazione, questa, che il Movimento 5 Stelle Messina considera, per ovvi motivi, altamente preoccupante …

Un commento

  1. 8mila anni di fallocrazia selvaggia sta distruggendo il pianeta l’unico sistema per salvarlo è dare voce ha chi non l’ha mai avuta….Maria Cristina Saija, ventata di freschezza e voglia di cambiare, sostenuta all’unisono da UOMINI e DONNE.
    Se la strada percorsa porta ad un burrone bisogna fermarsi e trovare il coraggio di cambiare.
    Il M5S ha questo coraggio, i suoi rappresentanti di Messina ne sono l’espressione, non si fermaranno di fronte a niente…quello che non li ha uccisi come cittadini li rafforza come politici….AVANTI TUTTA CAPITANO SAIJA….

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