Droga e cellulare in carcere a Gazzi, sequestro in due celle

Droga e cellulare in carcere a Gazzi, sequestro in due celle

Marco Olivieri

Droga e cellulare in carcere a Gazzi, sequestro in due celle

giovedì 05 Giugno 2025 - 14:51

Intervento degli agenti penitenziari a Messina. La Fp Cgil dà il benvenuto al comandante Li Marzi. Ma continua la rimozione del problema carcerario

MESSINA – Sequestrati 26 grammi di droga e uno smartphone nel carcere di Gazzi. A comunicare una nuova operazione della Casa circondariale di Gazzi, da parte degli agenti penitenziari, è il sindacato Funzione pubblica Cgil: “Nelle giornate del 31 maggio e dell’1 giugno, in due diverse celle collocate nel reparto “Cellulare” della struttura, è stato effettuato il sequestro di 26 grammi di hashish destinati allo spaccio interno e di uno smartphone”.
“Un risultato importante – commentano il segretario Generale della Fp Cgil, Francesco Fucile e il coordinatore provinciale, Giovanni Spanò -, che conferma la qualità del lavoro svolto quotidianamente dagli agenti che operano con professionalità e dedizione. E nei giorni scorsi è stato nominato il nuovo comandante Paolo Li Marzi, che può essere certo di contare su un gruppo di lavoro di grande valore”.


Continua il sindacato: “Siamo molto contenti della nuova nomina, perché come Fp Cgil abbiamo sempre evidenziato quanto la mancanza di un comandante rappresentasse un grosso problema in una situazione così delicata come quella in cui operano gli agenti di Messina. Rivolgiamo al dirigente Li Marzi auguri di un buon lavoro – concludono Fucile e Spanò – con l’auspicio che possa, unitamente al valido personale di Polizia Penitenziaria in servizio, far fronte alle diverse criticità riscontrate, fra tutte, la carenza di personale, le frequenti aggressioni nonché il contrasto al fenomeno, sempre più ricorrente, del traffico illecito di sostanze stupefacenti all’interno dell’Istituto messinese”.

La rimozione del problema carcerario

Tuttavia, e il sindacato nelle sue note non ne fa mai cenno, i problemi del sistema carcere sono nazionali e antichi. E manca una politica capace di affrontare i problemi. Come abbiamo scritto diverse volte,  la sensazione è che si continuino a ignorare le crepe profonde dell’istituzione carcere. Solo per comodità, o pigrizia, parliamo di emergenza. Qui servono interventi strutturali. Ma tranne i garanti dei detenuti e pochi politici, dai radicali a Ilaria Cucchi e Ilaria Salis, toccate dalle vicende carcerarie in maniera drammatica, il carcere è uno dei grandi rimossi della società italiana.

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