Due presidenti per Croce a Messina: "Ponte e Città metropolitana dello Stretto le priorità"

Due presidenti per Croce a Messina: “Ponte e Città metropolitana dello Stretto le priorità”

Marco Olivieri

Due presidenti per Croce a Messina: “Ponte e Città metropolitana dello Stretto le priorità”

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lunedì 06 Giugno 2022 - 07:05

I presidenti della Regione Sicilia e Calabria, Musumeci e Occhiuto, a sostegno del candidato a sindaco della coalizione di centrodestra

MESSINA – Non solo il sostegno a Maurizio Croce come candidato a sindaco di Messina. La manifestazione di ieri sera a piazza Lo Sardo configura un centrodestra unito tra le sponde siciliane e calabresi in vista di una programmazione comune. “Solo attraverso un’interazione e valorizzazione dell’area dello Stretto si può immaginare un rilancio sia per la Sicilia sia per la Calabria”, ha sottolineato Croce prima di salire sul palco.

Croce e Musumeci.

Un pensiero condiviso dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto: “Al di là della divisione amministrativa, Messina e Reggio Calabria devono diventare un’unica area metropolitana, capace di sviluppare insieme una serie di azioni con il sostegno di Regione Calabria e Regione Sicilia. Il Ponte? Un’infrastruttura strategica che diventa anche il volano per fare le altre infrastrutture”.

Per il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, “l’area integrata dello Stretto e il nuovo protagonismo del sud d’Italia nel Mediterraneo, con in primo piano Sicilia e Calabria, hanno bisogno della regia del governo nazionale”. Questi gli obiettivi dei due presidenti regionali e del candidato Croce.

La manifestazione è stata aperta da Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars – Assemblea regionale siciliana, ed è intervenuta Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia e assessora designata.

Ieri sera, a piazza Lo Sardo, erano in prima fila i big: dal deputato regionale Luigi Genovese all’onorevole Siracusano

“Verso la Città metropolitana e l’area integrata dello Stretto”

Ha evidenziato il candidato a sindaco: “Vedere insieme i due presidenti di Regione corrisponde alla mia visione di città. Per questo ho voluto incontrarli. Credo nella Città metropolitana dello Stretto. Le politiche dello Stretto sono le politiche della città di Messina, così come sono le politiche della Regione Calabria”.

Occhiuto e Croce

Secondo il presidente della Regione Calabria, “l’area integrata dello Stretto è una scelta strategica per la Regione Calabria. Io governo una regione di un milione e 800mila abitanti, troppo piccola per vincere le sfide che sarà chiamata a intraprendere nei prossimi anni. Credo che questa parte del Mezzogiorno, cioè l’area metropolitana dello Stretto – ha dichiarato Occhiuto – possa essere davvero vocata a svilupparsi. Si tratta d’integrare azioni e servizi. Per esempio, io ho acquisito qualche mese fa la proprietà della società di gestione degli aeroporti calabresi. Ho nominato come presidente l’ex direttore dell’aeroporto di Catania (Marco Franchini, n.d.r.), quello che ha fatto diventare lo scalo di Catania il quarto in Italia. E insieme abbiamo convenuto che l’aeroporto di Reggio Calabria può essere l’aeroporto della Città metropolitana dello Stretto”.

Occhiuto: “Collegamenti veloci tra Messina e l’aeroporto di Reggio”

Ha continuato il presidente della Regione Calabria: “Questo collegamento con Messina serve all’aeroporto di Reggio Calabria per attrarre l’utenza della Sicilia orientale e può diventare un’occasione di sviluppo. E serve anche ai cittadini di Messina. Abbiamo deciso che faremo il check-in proprio a Messina e stiamo lavorando per realizzare collegamenti veloci”.

Occhiuto e Siracusano a Piazza Lo Sardo ieri sera

“Ci interessa molto il cosiddetto turismo alto spendente – ha spiegato Occhiuto – e vorrei far curare a Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi, anche un trasporto in elicottero verso le Eolie. In generale, penso che Calabria e Sicilia insieme possano essere la porta dell’Europa sul Mediterraneo nel momento in cui lo stesso Mediterraneo, anche per effetto di questa sciagurata guerra, diventa la parte del mondo più vocata a svilupparsi, a produrre energia per il resto del mondo”.

In questo contesto, per il presidente della Regione Calabria, “una infrastruttura come il Ponte sullo Stretto, ritenuta strategica più dall’Europa che dall’Italia, purtroppo, diventa ancora più essenziale. Così come è importante che Calabria e Sicilia sviluppino insieme una serie di azioni politiche, amministrative, utili a intercettare insieme i flussi dello sviluppo che da qui a qualche anno si realizzeranno per il Mediterraneo”.

“Sicilia e Calabria la porta del Mediterraneo”

“Le regioni del nord, negli anni passati, si sono avvantaggiate della loro prossimità rispetto al motore dello sviluppo in Europa, la Germania. Oggi, io lo vedo nella mia regione, il porto di Gioia Tauro – ha osservato Occhiuto – diventa uno dei principali porti del Mediterraneo e movimenta tre milioni di container all’anno, In una fase in cui il governo sta cercando di comprare energia dai Paesi del Mediterraneo, questa può essere per noi calabresi e siciliani una straordinaria occasione di sviluppo”.

Musumeci: “Sull’area integrata dello Stretto il governo nazionale faccia la sua parte”

Prima di salire sul palco, è toccato al presidente della Regione Siciliana soffermarsi sulla collaborazione tra le due città dello Stretto e le due regioni: “Oggi esiste la possibilità di definire una strategia di protagonismo del sud d’Italia nel Mediterraneo. E la strategia non può che partire dalla Calabria e dalla Sicilia attraverso un patto interregionale, che coinvolga e chiami alle proprie responsabilità anche il governo nazionale”.

Siracusano, Amata, Musumeci e Croce ieri sul palco

“L’area integrata dello Stretto? L’autorità del sistema portuale dello Stretto è stato il primo significativo passo. Siamo stati noi come governo regionale – ha ricordato il presidente della Regione Siciliana – a lanciare quell’idea, condivisa poi dal governo nazionale. Sono tante le sinergie che devono essere attivate fra le due realtà, quella calabrese e quella siciliana, ma serve una regia nazionale”.

“Se non definiremo con Roma una prospettiva a medio e lungo termine – ha precisato Musumeci – ogni nostro lavoro risulterà inutile. Ecco perché noi vorremmo, dopo le elezioni di Messina, aprire davvero un tavolo, un confronto con Roma, che si chiuda in tempi ragionevoli per disegnare una programmazione per i prossimi dieci anni. Che cosa si vuol fare del sud d’Italia nella proiezione mediterranea? È la domanda che poniamo al governo Draghi. Ciò che determina una nuova condizione socioeconomica è la proiezione a medio e lungo termine. E su quello serve necessariamente capire la volontà del governo nazionale”.

“Croce esperto e competente”

“Fa piacere al presidente della Regione di centrodestra che a Palermo e a Messina possa vincere il candidato di questa coalizione. E sono convinto che ci siano tutte le condizioni – ha aggiunto Musumeci –perché questo avvenga. Come Regione, collaboreremo con il sindaco di Messina. E se dovesse essere, come io mi auguro, Maurizio Croce, avremo la serena consapevolezza che non cominceremmo da zero. Di Maurizio Croce apprezzo competenza, esperienza e conoscenza del territorio, come ho verificato nei cinque anni al mio fianco, alla guida della struttura contro il dissesto idrogeologico”.

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5 commenti

  1. bonanno giuseppe 6 Giugno 2022 09:20

    ci pinsati PRESIDENTI di DUE REGIONI CHI SUNNU NTA MEDDA FINO O CODDU IN TUTTU, DALLA SANITA’, AI SERVIZI SOCIALI, AI TRASPORTI, ALLE STRADE E AUTOSTRADE, AI SERVIZI AL CITTADINO, AI LITORALI CHE SI STA MANGIANDO IL MARE , i CUI PARTITI POLITICI CENTRO DESTRORSI VOTA E GIRA COMANDANO IN SICILIA E CALABRIA DA SETTANTA ANNI E VENGONO A PARLARE ANCORA DI POESIE , MA NEI SETTANTA ANNI PRECEDENTI; QUELLO CHE HANNO DISCUSSO E PROMESSO ORA NON LO POTEVANO FARE NEL TEMPO , MI DOMANDO, DA RIDERE VERAMENTE, POI SEMPRE CON QUESTO PONTE….A RIDICOLI PENSATE ALLE PEZZE NEL CULO CHE ABBIAMO….RIDICOLIIIIIIIIIII

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  2. Chiedete al presidente Musumeci se è a conoscenza di quante centinaia di case verranno distrutte dalla costruzione del Ponte e se si è informato se il cimitero di Granatari non verrà distrutto dal ponte..
    Grazie.

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  3. È proprio di stamani la notizia dei problemi dei pendolari dello stretto e non solo. Circa il fermo di tre aliscafi, tutti questi politici che propongono soluzioni fantasiose risolutive internazionali la smettano di cercare di prendere per i fondelli i cittadini. Nessuno dice che il ponte di fatto distruggerà tutta la zona di Ganzirri e Faro ( però nel contempo gli stessi candidati propongono piste ecc ecc ) e poi la città non avrà più neanche il turismo di passaggio essendoci i collegamenti autostradali e ferroviari sui monti Peloritani. Comunque che si faccia. Però ci vogliono soluzioni immediate fattibili a stretto giro di tempo per Le immediate esigenze di tutti i cittadini.

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  4. E quando i turisti attraverseranno il ponte potranno ammirare stupendi serbatoi. Sui tetti cumuli di spazzatura degrado e abbandono totale.Civilta’ educazione cultura amore per la propria terra e una classe dirigente dignitosa questo ci serve

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  5. La natura ci ha regalato una meraviglia che si chiama stretto invece di curarlo e farlo diventare attrattiva turistica con la conseguente ricaduta economica per tutti si pensa solo a distruggere perché la distruzione è l’unica visione politica di una classe dirigente che pensa solo alla propria sopravvivenza

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