È sulla sedia a rotelle ma vive in un alloggio popolare con barriere architettoniche

È sulla sedia a rotelle ma vive in un alloggio popolare con barriere architettoniche

Marco Olivieri

È sulla sedia a rotelle ma vive in un alloggio popolare con barriere architettoniche

martedì 05 Agosto 2025 - 08:53

Il Tribunale ordina a Comune e Iacp di "procedere a proprie spese" per adeguare la casa a San Giovannello alle esigenze del signor Galeano, disabile al 100%

MESSINA – Francesco Galeano ha 71 anni ed è disabile al 100%, costretto su una sedia a rotelle dopo l’amputazione di entrambi gli arti inferiori. Ha avuto assegnato un alloggio popolare in un complesso Iacp a San Giovannello ma la casa non è adeguata alle sue esigenze. Dato che né Comune, né Iacp, hanno provveduto ad abbattere le barriere architettoniche, la sua avvocata, Annalisa Giacobbe, si è rivolta al Tribunale, I sezione civile. E il magistrato Mauro Mirenna ha ordinato alle “amministrazioni resistenti di procedere, a propria cura e spese, alla esecuzione delle opere necessarie per la eliminazione delle barriere architettoniche presenti all’interno dell’alloggio”.

In particolare, data la sua invalidità permanente, il giudice dispone che “nel bagno piccolo occorre provvedere a sostituire l’attuale piatto e box doccia con uno a livello del pavimento (cioè senza scalino); b) sostituire i servizi igienici con sanitari per disabili (wc e lavandino); c) nel bagno grande bisogna inserire un bidet adeguato per soggetto disabile. Fissa, per la comparizione delle parti, l’udienza il prossimo 13 agosto davanti al magistrato da designarsi in questo Tribunale”.

È sulla sedia a rotelle ma vive in un alloggio popolare senza barriere architettoniche

“Dopo anni di attese e solleciti, nel 2024 il Comune gli ha finalmente riconosciuto il diritto a un alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp) in deroga, in considerazione della sua condizione di salute e del rischio imminente di sfratto”, ricorda l’avvocata Giacobbe. Spiega la legale: “L’alloggio individuato si è però rivelato da subito inadeguato: i servizi igienici erano inaccessibili a un soggetto in carrozzina, tanto da costringere il signor Galeano a rivolgersi ancora una volta all’amministrazione per chiedere gli interventi di adeguamento promessi sin dal primo momento. Il Comune, infatti, nel proporre l’alloggio, aveva rassicurato che – qualora necessario – avrebbe proceduto ad adattarlo in funzione della disabilità del destinatario. Ma da quel momento è iniziato un rimpallo di responsabilità: da un lato il Comune ha affermato che la manutenzione non spetta ai propri uffici, poiché l’alloggio è di proprietà dello Iacp; dall’altro, l’Istituto autonomo case popolari ha sostenuto che l’alloggio non era stato progettato per soggetti con disabilità e che le modifiche richieste dal signor Galeano non rientravano nella normale manutenzione. Nel mezzo, un uomo invalido costretto a vivere in una casa che non gli consente neanche di usare il bagno in sicurezza”.

Il decreto d’urgenza del Tribunale civile

Aggiunge l’avvocata Giacobbe: “Nonostante le numerose diffide e i sopralluoghi tecnici effettuati da funzionari comunali che avevano accertato l’inadeguatezza dei locali, nulla è stato fatto. Il Tribunale civile di Messina, riconoscendo l’urgenza e la gravità della situazione, è intervenuto con decreto d’urgenza inaudita altera parte, ordinando a Comune e Iacp di eseguire immediatamente i lavori necessari per eliminare le barriere architettoniche, adattando i servizi igienici alla condizione di disabilità del signor Galeano. Ora si attende che Comune e Iacp eseguano finalmente quanto dovuto. Senza ulteriori rinvii”.

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