Il Tribunale ordina a Comune e Iacp di "procedere a proprie spese" per adeguare la casa a San Giovannello alle esigenze del signor Galeano, disabile al 100%
MESSINA – Francesco Galeano ha 71 anni ed è disabile al 100%, costretto su una sedia a rotelle dopo l’amputazione di entrambi gli arti inferiori. Ha avuto assegnato un alloggio popolare in un complesso Iacp a San Giovannello ma la casa non è adeguata alle sue esigenze. Dato che né Comune, né Iacp, hanno provveduto ad abbattere le barriere architettoniche, la sua avvocata, Annalisa Giacobbe, si è rivolta al Tribunale, I sezione civile. E il magistrato Mauro Mirenna ha ordinato alle “amministrazioni resistenti di procedere, a propria cura e spese, alla esecuzione delle opere necessarie per la eliminazione delle barriere architettoniche presenti all’interno dell’alloggio”.
In particolare, data la sua invalidità permanente, il giudice dispone che “nel bagno piccolo occorre provvedere a sostituire l’attuale piatto e box doccia con uno a livello del pavimento (cioè senza scalino); b) sostituire i servizi igienici con sanitari per disabili (wc e lavandino); c) nel bagno grande bisogna inserire un bidet adeguato per soggetto disabile. Fissa, per la comparizione delle parti, l’udienza il prossimo 13 agosto davanti al magistrato da designarsi in questo Tribunale”.

“Dopo anni di attese e solleciti, nel 2024 il Comune gli ha finalmente riconosciuto il diritto a un alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp) in deroga, in considerazione della sua condizione di salute e del rischio imminente di sfratto”, ricorda l’avvocata Giacobbe. Spiega la legale: “L’alloggio individuato si è però rivelato da subito inadeguato: i servizi igienici erano inaccessibili a un soggetto in carrozzina, tanto da costringere il signor Galeano a rivolgersi ancora una volta all’amministrazione per chiedere gli interventi di adeguamento promessi sin dal primo momento. Il Comune, infatti, nel proporre l’alloggio, aveva rassicurato che – qualora necessario – avrebbe proceduto ad adattarlo in funzione della disabilità del destinatario. Ma da quel momento è iniziato un rimpallo di responsabilità: da un lato il Comune ha affermato che la manutenzione non spetta ai propri uffici, poiché l’alloggio è di proprietà dello Iacp; dall’altro, l’Istituto autonomo case popolari ha sostenuto che l’alloggio non era stato progettato per soggetti con disabilità e che le modifiche richieste dal signor Galeano non rientravano nella normale manutenzione. Nel mezzo, un uomo invalido costretto a vivere in una casa che non gli consente neanche di usare il bagno in sicurezza”.
Il decreto d’urgenza del Tribunale civile
Aggiunge l’avvocata Giacobbe: “Nonostante le numerose diffide e i sopralluoghi tecnici effettuati da funzionari comunali che avevano accertato l’inadeguatezza dei locali, nulla è stato fatto. Il Tribunale civile di Messina, riconoscendo l’urgenza e la gravità della situazione, è intervenuto con decreto d’urgenza inaudita altera parte, ordinando a Comune e Iacp di eseguire immediatamente i lavori necessari per eliminare le barriere architettoniche, adattando i servizi igienici alla condizione di disabilità del signor Galeano. Ora si attende che Comune e Iacp eseguano finalmente quanto dovuto. Senza ulteriori rinvii”.
