Il capogruppo dei senatori dell'Udc D’Alia chiede al Governo di accogliere l'emendamento all'articolo 21 della manovra finanziaria, presentato dal senatore Pistorio e firmato anche dal senatore messinese
Soldi e non parole. Servono le risorse economiche per poter portare a termine la ricostruzione di Giampilieri e di tutte le zone colpite e ferite a morte dall’alluvione del 2009. Lo sanno bene i comitati delle popolazioni interessate, che chiedono con forza interventi di messa in sicurezza, affinché quella montagna che sovrasta le loro abitazioni non torni a “minacciarle”; lo sanno bene i rappresentanti delle istituzioni locali, compatti nel rivendicare le somme necessarie per mettere al sicuro le arre devastate dal tragico evento calamitoso. Lo sa bene anche il presidente della regione Raffele Lombardo, che ha inviato una lettera al premier Berlusconi, al Capo della Protezione civile Gabrielli e ai ministri Tremonti e Fitto, sollecitando «un immediato provvedimento per sbloccare le risorse Par Fas 2007/2013», da destinare agli interventi nella provincia di Messina colpita dalle alluvioni dell’ ttobre del 2009 e del marzo 2010 (VEDI ARTICOLO CORRELATO) . E a Roma c’è già chi ha pensato a Giampilieri ed alle altre zone alluvionate. E’il sentore Pistorio che ha presentato un emendamento “pro Giamplieri” firmato anche da Oliva e D’Alia, il quale – attraverso una nota – lancia un appello all’esecutivo: «il Governo accolga il cosiddetto l’emendamento L’ emendamento all’articolo 21 della manovra, presentato dal capogruppo dell’Mpa a palazzo Madama – continua D’Alia – prevede l’aumento dello stanziamento da 5 a 30 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 per le zone colpite dalla tragica alluvione del 2 ottobre 2009 nella provincia di Messina. Nello stesso testo è previsto anche un intervento finanziario adeguato anche per gli anni 2011 e 2012 per i comuni della provincia di Messina colpiti dagli eventi franosi del febbraio 2010. Auspichiamo – conclude D’Alia – che anche in un momento di particolare difficoltà per l’Italia possa arrivare dall’Esecutivo un segnale di concreta vicinanza verso quelle popolazioni che a distanza di anni ancora patiscono i disagi seguiti all’alluvione e alle frane». (Danila La Torre)
