In bilico i poteri speciali emergenza traffico. Proseguono intanto gli incontri per il progetto “Via del Mare”

In bilico i poteri speciali emergenza traffico. Proseguono intanto gli incontri per il progetto “Via del Mare”

ELENA DE PASQUALE

In bilico i poteri speciali emergenza traffico. Proseguono intanto gli incontri per il progetto “Via del Mare”

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martedì 22 Maggio 2012 - 13:48

Il piano di recupero della Zona Falcata rientra tra quegli interventi previsti dall’OPCM (Ordinanza Protezione Civile) che rischia però di non essere prorogata per via del decreto legge sul riordino dei servizi di Protezione Civile che a breve verrà convertito in legge. Ma non mancano le eccezioni

Proseguono gli incontri dell’assessore allo sviluppo economico Gianfranco Scoglio con i rappresentanti dei sei quartieri che dovranno rilasciare i pareri (obbligatori ma non vincolanti) al progetto “Via del Mare” tra la zona Falcata e Tremestieri. Il primo ok arriva dal consiglio della II circoscrizione, che “ribadendo alcune perplessità sulla parte di progetto e sull’effettiva possibilità di realizzazione del tratto compreso tra la foce del torrente Gazzi e la foce del torrente San Filippo, ha tuttavia messo in risalto la grande possibilità che si possa immediatamente appaltare e conseguentemente realizzare il tratto di via Marina che va dal porto di Tremestieri sino alla foce del torrente San Filippo”. Confronti per il rappresentante di giunta anche con la I e la IV circoscrizione alla presenza del dirigente, ing. Giovanni Caminiti, e del Responsabile del Procedimento, ing. Giacomo Villari. Nel discutere con i consiglieri, Scoglio ha evidenziato “come l’opera rappresenti un’importante arteria di sfogo e di fluidificazione del traffico per la zona sud e che pertanto la prossima approvazione del progetto preliminare da parte del sindaco Buzzanca, quale Commissario Delegato per l’emergenza traffico, rappresenta una opportunità unica per la città”.

Ed a questo proposito, però, che le cose si complicano. Lo scorso 16 maggio, il decreto n.59/2012 “Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile” (che sostituisce la legge n°225/1992) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il nuovo testo che a breve verrà convertito in legge, non prevede la possibilità di prorogare gli stati di emergenza legati ad OPCM (Ordinanza Protezione Civile Consiglio Ministri): “La durata della dichiarazione dello stato di emergenza – riporta l’art. 2 – non puo’, di regola, superare i sessanta giorni. Uno stato di emergenza gia’ dichiarato, previa ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri, puo’ essere prorogato ovvero rinnovato, di regola, per non piu’ di quaranta giorni”.

Nel corso dell’ultima video-conferenza, il delegato della Protezione Civile, Angelo Borelli, vice di Gabrielli, (vedi correlato) ha sollecitato l’amministrazione comunale affinché i rappresentanti nazionali presentino, in sede di conversione in legge, un emendamento con cui si chiede la deroga non prevista dal testo normativo. È questa, infatti, l’unica soluzione per scongiurare di lasciare in stand-by importati progetti, quali ad esempio la “Via del Mare”, che rischiano di non poter essere firmati da Buzzanca come Commissario Opcm, e dunque di subire lunghissimi ritardi nel loro iter realizzativo. Tutto dunque passa ai “piani alti”: come spiegato anche dall’assessore alla mobilità Melino Capone, infatti, è necessario che i deputati e i senatori messinesi che siedono in Parlamento, si facciano carico, in sede di conversione del decreto, di presentare l’emendamento relativo alla proroga dei poteri speciali. Il rischio, altrimenti, è di bloccare una condizione privilegiata che potrebbe aiutare la città dello Stretto a mettere in atto, in modo decisamente più celere, interventi che invece rimarrebbero imprigionati in infiniti passaggi burocratici (vedi anche piattaforma logistica Tremestieri). Un pericolo che Messina corre pur essendo una città la cui emergenza rappresenti una sorta di stato connaturato. Che evidentemente però non viene tenuto nella dovuta considerazione.

A differenza, invece, di atri casi, ritenuti più “d’emergenza”, quali l’Expo di Milano 2015 e il Forum delle Famiglie. Il decreto, infatti, nonostante preveda, come detto, che saranno chiusi gli stati di emergenza attualmente dichiarati nel Paese, “intende tuttavia mantener salvi gli effetti delle dichiarazioni per i due grandi eventi”. Ma non solo, perché sono “disposte limitate deroghe alle gestioni commissariali, per un ulteriore periodo di sei mesi, per continuare la gestione operativa della contabilità speciale aperta al solo fine di consentire i pagamenti relativi ad attività concluse o in via di completamento, concernenti la realizzazione del Nuovo Auditorium Parco della musica e della cultura di Firenze e del Nuovo Palazzo del Cinema e dei congressi di Venezia, avvalendosi tuttavia per lo svolgimento di tali attività delle rispettive Amministrazioni comunali”. Ebbene sì, sono queste le vere “emergenze” d’Italia. (ELENA DE PASQUALE)

Un commento

  1. puzza di bruciato 22 Maggio 2012 20:20

    Gnam…. gnam….

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