Fernando Rizzo: Cittadini non sudditi. Vogliamo quel che ci hanno tolto in 160 anni

Fernando Rizzo: Cittadini non sudditi. Vogliamo quel che ci hanno tolto in 160 anni

Redazione

Fernando Rizzo: Cittadini non sudditi. Vogliamo quel che ci hanno tolto in 160 anni

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giovedì 30 Luglio 2020 - 15:45

Di seguito la riflessione di Fernando Rizzo, presidente della Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno

Venerdì 31 luglio alle ore 10,00 una ventina di associazioni, partiti, movimenti di varie estrazioni, organizzano una prima manifestazione, un flash mob a Piazza Unione Europea a difesa del Sud. Indosseranno magliette bianche in segno di resistenza, di pulizia e di azione. Sarà l’inizio di una mobilitazione permanente con l’obiettivo di una “insurrezione” pacifica di un sud che non vuole essere rappresentato da chi persegue una conservazione del degrado esistente.

Vogliamo quel che ci hanno tolto

Vogliamo dall’Europa ciò che l’Italia ci ha impedito in 160 anni di storia. Al centro nord corre l’alta velocità a 300 km/h, qui in Sicilia binario unico quello dei Savoia del 1900. Al nord il progresso, i tunnel del Brennero, del Frejus, del San Gottardo, del Monte Bianco, del San Bernardo per collegare i territori ed evitare l’accerchiamento delle Alpi. E poi varianti, passanti, valichi, pedemontane, trafori, quarte corsie, Gronda di Genova, EXPO, Olimpiadi.

Ogni anno miliardi tolti al sud

Non solo: oltre 61,5 miliardi vengono sottratti al SUD ogni anno dai livelli essenziali delle prestazioni, dalla sanità alla ricerca, dai servizi universitari alle case popolari, dalla scuola alle infrastrutture, dai teatri agli asili nido: 840 miliardi in 18 anni.Le partecipazioni statali di Anas, FFSS, Fintecna, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti investono da due decenni solo al centro nord spingendosi al massimo sino alla Campania ma elidendo dalla cartina geografica Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

RdC sistema parassitario

Da due anni usano il SUD con una politica clientelare senza precedenti con il sistema parassitario del “Reddito di Cittadinanza” che obbliga i terroni MERIDIONALI a non lavorare per essere assistiti. Altro che pacco di pasta, voti comprati a caro prezzo: 12 miliardi in soli 2 anni. 

Il M5S è per il Nord

Scandaloso che i parlamentari del M5S, – il più grande partito conservatore mai esistito in Italia, che al sud ha ottenuto anche il 55% dei consensi – votino in Parlamento per le pedemontane, la Tav di 56 km del Frejus da 12 miliardi, la Tav Brescia – Verona o Verona – Fortezza, nazionalizzino Alitalia costata sinora 13 miliardi, impegnino Cassa Depositi e Prestiti, cioè i soldi dei pensionati del sud, per le grandi infrastrutture del Nord, votino una legge speciale per Genova per la ricostruzione in un anno del ponte Morandi, e lascino la Sicilia e la Calabria in condizioni vergognose impedendo il completamento del corridoio Salerno Palermo di 550 km e non estendendo le leggi speciali per il viadotto Ritiro i cui lavori di messa in sicurezza durano da 8 anni o per la Palermo Catania.

Le risorse europee

L’Europa mette a disposizione 209 miliardi. Con appena 17 miliardi può essere realizzata la tratta Salerno Palermo (su stima FFSS) ad alta velocità da 300 km/h e con appena 5 miliardi si potrebbe costruire il ponte sullo Stretto con tutte le opere già previste nel progetto definitivo, dando lavoro a oltre 9.000 persone solo nella fase di costruzione e una implementazione straordinaria turistico commerciale al termine dei lavori, potendo i porti siciliani intercettare una parte delle merci in entrata dal canale di Suez che oggi finiscono in Olanda e Germania.

Vogliamo equità sociale

Il vero dramma sono i nostri parlamentari meridionali del M5S etero diretti da un capo genovese come Beppe Grillo e lobomotizzati dalla Casaleggio e Associati, sede di Milano, educati a ripetere che il ponte, l’alta velocità, le grandi opere, le infrastrutture a lunga percorrenza al SUD E SOLO AL SUD sono inutili e costruirli è uno spreco anche quando sono gratis. Il M5S ha una sola possibilità di sopravvivenza: pretendere per il meridione l’equità sociale e territoriale, lo sviluppo, l’occupazione: se proseguiranno sulla strada della decrescita infelice, limitandosi alla conservazione/manutenzione dell’esistente, il loro destino sarà segnato per sempre e saranno ricordati tra coloro che per incompetenza e mancanza di visione, hanno contribuito all’inesorabile sconfitta del popolo meridionale.

Fernando Rizzo

Presidente Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno

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