Milazzo. Approvato il Conto Consuntivo 2011

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Serena Sframeli

Milazzo. Approvato il Conto Consuntivo 2011

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giovedì 13 Novembre 2014 - 13:47

Pino si dichiara perplesso sul silenzio che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni della politica di palazzo dell’Aquila. Secondo l’assessore Midili, quanto venuto fuori dal Consuntivo è la fotografia di dieci anni di gestione delle finanze che hanno determinato una voragine di 60 milioni di euro

Il commissario straordinario Valerio De Joannon ha approvato il Conto consuntivo 2011 per il quale la Regione aveva nominato anche un commissario ad acta, Carlo Turriciano. Il provvedimento chiude ogni legame col passato poiché la situazione debitoria sino al 31 dicembre di quell’anno dovrà essere curata dall’Organo straordinario di liquidazione, con una gestione assolutamente separata da quella ordinaria.
Il conto consuntivo chiude con un disavanzo di amministrazione consolidato di oltre 10 milioni di euro tutti provenienti dal passato, evidenziando quindi che la gestione di competenza 2011 ha avuto un utile di due milioni e 551 mila euro, inadeguati per coprire il debito maturato nell’ultimo decennio, quantificato dalla commissione di liquidazione in circa 60 milioni di euro.
“Quanto venuto fuori dal Consuntivo oggi approvato, dopo l’adozione della giunta, dal commissario straordinario De Joannon – afferma l’assessore al Bilancio Pippo Midili – è la fotografia di dieci anni di gestione allegra delle finanze che hanno determinato una voragine di 60 milioni di euro, che hanno gravato e gravano sulle tasche dei cittadini. Ecco perché il dissesto è stato un atto ineludibile”.
Secondo l’assessore Midili, dalla documentazione si evince la presenza di gravi irregolarità nei bilanci degli anni precedenti, attraverso il mantenimento di crediti inesistenti o inesigibili, e con questo stratagemma venivano eseguite spese che mai l’Ente avrebbe potuto pagare. “Quest’ Amministrazione- continua Midili- già nel 2012 ha sollecitato l’ispezione dell’assessorato agli Enti Locali, inviando la documentazione anche alla Procura della Repubblica. Il Consuntivo infatti chiude con un disavanzo proveniente dai dieci anni precedenti pari a 10 milioni di euro. Se a queste cifre aggiungiamo i debiti fuori bilancio accertati e quelli da accertare, comprensivi di un’enorme mole d’interessi e rivalutazione monetaria, oltre alla consistente anticipazione di cassa utilizzata, ecco che arriviamo ai 60 milioni di euro di buco”.
Secondo l’amministrazione Pino, i dati evidenziati, dopo le verifiche effettuate sui residui attivi e passivi, evidenziano i risultati contabili non veritieri degli anni precedenti: “La data dello sfascio- dichiara Midili- dei nostri conti pubblici ha un inizio ed è l’anno 2003 quando si sono determinati i presupposti perché nell’anno successivo l’Ente fosse dichiarato strutturalmente deficitario. L’aver omesso tale denuncia e/o dichiarazione ha gravemente inficiato i bilanci che sono peggiorati poi di anno in anno grazie all’irresponsabilità della successiva gestione”.
Il Sindaco Carmelo Pino ha invece espresso “forti perplessità sul silenzio che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni della politica di palazzo dell’Aquila”.
“Con l’approvazione del Consuntivo 2011- continua Pino- possiamo ora solennemente affermare che tutti i bilanci preventivi erano approvati in una situazione di pareggio solo formale che ha favorito nel corso degli anni la lievitazione dei debiti ed un inevitabile disavanzo sulla gestione”.
Pino si dichiara quindi l’artefice di una svolta epocale poiché ha permesso all’Ente di guardare al futuro con rinnovata fiducia: “Sin dall’inizio- afferma il sindaco- siamo stati consapevoli dell’altissimo rischio della scelta fatta nel ricercare la verità del malgoverno della cosa pubblica nella nostra città, e oggi riteniamo di aver superato egregiamente diffidenza e ostacoli che con arrogante tracotanza venivano frapposti per bloccare il complesso e faticoso lavoro di questi anni. Una cosa è certa: abbiamo affrontato a testa alta ogni difficoltà e continueremo a farlo con la serenità di chi sa che, quando il fango sale, bisogna essere pietra per segnare la strada giusta della storia”.

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