Incendi "Albino Luciani", alunno confessa di esser l'autore ma il bersaglio era un'altra docente. Anzalone: "Storie di disagio"

Incendi “Albino Luciani”, alunno confessa di esser l’autore ma il bersaglio era un’altra docente. Anzalone: “Storie di disagio”

Veronica Crocitti

Incendi “Albino Luciani”, alunno confessa di esser l’autore ma il bersaglio era un’altra docente. Anzalone: “Storie di disagio”

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giovedì 18 Settembre 2014 - 10:40

Chiuso il cerchio sui due incendi che, martedì mattina, hanno coinvolto le auto di due insegnanti della Scuola Albino Luciani di Fondo Fucile. Il giovane alunno ha confessato dinnanzi agli uomini della Squadra Mobile di Messina.

Ha confessato agli agenti della Squadra Mobile di Messina che si sono presentati a casa sua di esser il responsabile dei due incendi che, martedì mattina, hanno coinvolto le auto di due docenti della scuola Albino Luciani di Fondo Fucile e di un pensionato dello stesso quartiere.
E’ un tredicenne, non imputabile, uno studente della scuola, residente proprio in quel quartiere. Accanto al genitore, il ragazzo ha ammesso le proprie colpe ricostruendo, passo dopo passo, i momenti di quella mattina e fornendo un’interpretazione diversa di quanto accaduto. Secondo quanto dichiarato, infatti, il vero obiettivo del giovane non era la docente proprietaria della Mercedes Cabrio, bensì un’altra insegnante, sempre dello stesso istituto Albino Luciani, con cui vi erano stati rapporti conflittuali. Intorno alle 10.30, dopo aver dato fuoco alla Bmw di un pensionato della zona (sbagliando bersaglio, come dichiarato in seguito), il ragazzo avrebbe poi utilizzato la benzina per cospargere la Mercedes, dandole infine fuoco con un accendino e dei fazzoletti di carta. Resosi conto anche di questo secondo sbaglio di bersaglio, il giovane sarebbe comunque rimasto nei pressi continuando a guardare da lontano il lavoro incessante dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine.

Si chiude così il cerchio sull’attentato che, per diversi giorni, ha tenuto alta l’attenzione dell’intera città di Messina. Determinante il lavoro tempestivo e minuzioso degli uomini della Mobile guidati dal dirigente Giuseppe Anzalone che adesso ha consegnato tutto nelle mani del Procuratore dei Minori del Tribunale di Messina, dottor A. Pagano.
“Quanto accaduto deve far riflettere e condurre ognuno di noi ad un esame di coscienza – ha commentato Anzalone – poiché non può soltanto essere criminalizzato il gesto. Bisogna capire che siamo di fronte ad una storia di disagio, frutto del contesto in cui questi giovani vivono, in un quartiere che inevitabilmente conduce ad un allontanamento dalla cultura della legalità. Non possiamo sempre e solo attenderci una risposta repressiva, dobbiamo cercare le radici di questo disagio, domandarci cosa sia concretamente possibile fare”. (Veronica Crocitti)

8 commenti

  1. Poverino, vive una situazione di disagio, bisogna capirlo non e’ colpa sua ma del quartiere dove vive, ma fatemi il piacere, anche i miei figli sono cresciuti in quella zona, ma non hanno alcun “disagio” sociale, anzi tutto l’opposto, il fatto e’ che alcuni sono come si suol dire malati di malavita, dove predomina l’ignoranza i frutti sono questi, io abito in zona e dovete sapere cari lettori che il disagiato oltre ad essere un piccolo xxxxxxxxxxxxx a parte scorazzare con un motorino senza targa ovviamente non indossando un casco protettivo, xxxxxxxxxxxxxx a non far nulla oltre che importunare chiunque, xxxxxxxxxx un fallito nullafacente amante della birra, ma poi un alunno? Ma a scuola quando va?

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  2. Poverino, vive una situazione di disagio, bisogna capirlo non e’ colpa sua ma del quartiere dove vive, ma fatemi il piacere, anche i miei figli sono cresciuti in quella zona, ma non hanno alcun “disagio” sociale, anzi tutto l’opposto, il fatto e’ che alcuni sono come si suol dire malati di malavita, dove predomina l’ignoranza i frutti sono questi, io abito in zona e dovete sapere cari lettori che il disagiato oltre ad essere un piccolo xxxxxxxxxxxxx a parte scorazzare con un motorino senza targa ovviamente non indossando un casco protettivo, xxxxxxxxxxxxxx a non far nulla oltre che importunare chiunque, xxxxxxxxxx un fallito nullafacente amante della birra, ma poi un alunno? Ma a scuola quando va?

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  3. dott.Anzalone è vero ciò che dice ma è anche vero che 2 anni di collegio di correzione gli farebbe bene.Le chiacchiere sono chiacchiere ma i fatti restano e non si giustificano a chiacchiere

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  4. dott.Anzalone è vero ciò che dice ma è anche vero che 2 anni di collegio di correzione gli farebbe bene.Le chiacchiere sono chiacchiere ma i fatti restano e non si giustificano a chiacchiere

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  5. Le giovani leve crescono!!!
    George.

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  6. Le giovani leve crescono!!!
    George.

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  7. In un contesto difficile i ragazzi vanno ascoltati e capiti, ma anche puniti quando sbagliano. Indulgenza e buonismo li porterebbero solo alla rovina

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  8. In un contesto difficile i ragazzi vanno ascoltati e capiti, ma anche puniti quando sbagliano. Indulgenza e buonismo li porterebbero solo alla rovina

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