Cala lo scirocco, inizia la conta dei danni sulla costa messinese devastata dagli incendi

Cala lo scirocco, inizia la conta dei danni sulla costa messinese devastata dagli incendi

Giovanni Passalacqua

Cala lo scirocco, inizia la conta dei danni sulla costa messinese devastata dagli incendi

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venerdì 17 Giugno 2016 - 10:29

I roghi hanno interessato le zone interne dei Peloritani e dei Nebrodi. Conseguenze drammatiche a Capo d'Orlando, Naso e Sant'Agata di Militello; ma le fiamme non hanno risparmiato nemmeno la valle del Mela

Al termine di una giornata di passione, il calare dello scirocco e delle temperature hanno dato fiato alla costa tirrenica della provincia di Messina, consentendo agli operatori di domare gran parte degli incendi che, ancora stanotte, insistevano su ampi tratti dei Peloritani e dei Nebrodi. Adesso inizia la conta dei danni; nella speranza che il vento non si alzi di nuovo.

A Pace del Mela il Comune ha annunciato già in nottata che il grosso incendio sviluppatosi in contrada Serro, a ridosso del paese, era stato domato. Tanta paura ma danni contenuti nella cittadina pacese, così come nella vicina San Pier Niceto: qui le fiamme hanno bruciato alcuni ulivi in contrada Pirrera e alcuni appezzamenti di terreno, ma sono stati evitati danni peggiori.

È stato contenuto anche l’incendio che si era sviluppato in contrada Apoco; anche qui le fiamme hanno lambito alcune abitazioni, senza però creare ulteriori danni. Nel corso della nottata, inoltre, sono divampati incendi anche a Torregrotta. Gli abitanti della zona hanno però segnalato come siano mancati i soccorsi, al punto che le fiamme sono state spente dagli stessi residenti. Ad effettuare il grosso degli interventi, a Monforte San Giorgio, i volontati della G.I.V.A. che, dopo una difficile lotta contro le fiamme, sono riusciti a mettere in salvo alcune abitazioni. L'incendio era divampato nella zona collinare per poi spostarsi rapidamente in pianura.

A Rapano, piccola frazione di Rometta, e nelle zone di Gesso e Salice le fiamme sono state domate nella notte. I roghi si erano sviluppati in serata ed erano rapidamente cresciuti, ma si è riusciti anche qui a tenere le fiamme lontane dai centri abitati e da alcune attività.

Situazione sotto controllo anche a Barcellona Pozzo di Gotto, dove i fuochi erano stati appiccati prima in contrada Gurafi, mentre nel tardo pomeriggio sono state interessate anche Protonotaro e Acquaficara. Un altro rogo si era sviluppato a Portorosa, nella vicina Furnari; anche qui l’allarme è rientrato nella notte.

Situazione ancor più drammatica sui Nebrodi, dove si contano danni ingenti. La città più colpita è Capo d’Orlando: oltre all’incendio al Brico, le fiamme hanno bruciato case, linee telefoniche e allevamenti, spingendosi fino a Naso. Tantissimi gli ettari di macchia mediterranea divorati dalle fiamme, che si aggiungono al danno economico subito dalla zona. L’ ANAS ha annunciato che la normalità è tornata anche lungo la SS 113, dove si erano sviluppati alcuni incendi tra Gioiosa Marea e Capo d’Orlando, che sono stati spenti in mattinata. Ancora sotto osservazione, invece, la situazione sull’autostrada A20 Messina-Palermo, che risulta ancora bloccata all’altezza di Brolo.

Disagi anche per i passeggeri di Trenitalia: all’altezza di Sant’Agata di Militello i collegamenti ferroviari sono infatti interrotti, a causa dei danni ingenti subiti dall’infrastruttura. Rfi ha annunciato di aver istituito un servizio sostitutivo con degli autobus, ma non è possibile fare una stima dei tempi necessari al ripristino della linea. A Sant’Agata è ormai prossimo lo spegnimento dell’incendio in contrada San Leo, che ha tenuto in apprensione i residenti sin dalle prime ore di ieri.

Tusa isolata: da ieri sono saltate le linee telefoniche; si lavora per il ripristino. Più drammatica la situazione a Motta d'Affermo, dove uno degli ustionati è stato trasferito d'urgenza a Palermo a causa delle profonde bruciature riportate mentre cercava di soccorrere un automobilista. L’altro ferito registrato ieri è un giovane orlandino, trasferito a Catania a causa delle ustioni.

Un caso a parte è stato l’incendio di una discarica abusiva che da mesi si trova lungo la zona Asi ad Archi, frazione di San Filippo del Mela, nei pressi della ex Sacelit. Ignoti hanno dato fuoco ai rifiuti intorno alla mezzanotte, peggiorando ulteriormente una situazione già drammatica. Le fiamme sono arrivate sino al cavalcavia sovrastante la discarica, lambendo la carreggiata.

Giovanni Passalacqua

2 commenti

  1. letterio.colloca 17 Giugno 2016 11:57

    Quanto accade,non é attribuibile SOLO allo scirocco ed alle temperature BENSI’ a quanti,LADRI E FANCAZZISTI,hanno come priorità non la salute(se non addirittura la vita!)di chi rischia d’essere BRUCIATO dai roghi.Invece di derubare la collettività,perché -chi é pagato per farlo- non dispone ACCURATI RIMBOSCHIMENTI con relativa forza LAVORO(onesta occupazione!e non MAFIA!);maggiori CONTROLLI (punti d’osservazioni antincendio);incentivare il RITORNO ALLA CAMPAGNA ED AI MONTI circostanti (spopoleremmo la città dai miserabili “viddani”calati da quei luoghi e che infestano la società urbana con insita delinquenza rurale(furti,rapine,violenze,gangsterismo ingolfanti aule di tribunali e carceri,). L’Impiego dei migranti PAGATI parassitariamente?

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  2. letterio.colloca 17 Giugno 2016 11:57

    Quanto accade,non é attribuibile SOLO allo scirocco ed alle temperature BENSI’ a quanti,LADRI E FANCAZZISTI,hanno come priorità non la salute(se non addirittura la vita!)di chi rischia d’essere BRUCIATO dai roghi.Invece di derubare la collettività,perché -chi é pagato per farlo- non dispone ACCURATI RIMBOSCHIMENTI con relativa forza LAVORO(onesta occupazione!e non MAFIA!);maggiori CONTROLLI (punti d’osservazioni antincendio);incentivare il RITORNO ALLA CAMPAGNA ED AI MONTI circostanti (spopoleremmo la città dai miserabili “viddani”calati da quei luoghi e che infestano la società urbana con insita delinquenza rurale(furti,rapine,violenze,gangsterismo ingolfanti aule di tribunali e carceri,). L’Impiego dei migranti PAGATI parassitariamente?

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