Palasport fatiscente, spesi 120mila euro per mettere in sicurezza il tetto ma resterà chiuso

Palasport fatiscente, spesi 120mila euro per mettere in sicurezza il tetto ma resterà chiuso

Palasport fatiscente, spesi 120mila euro per mettere in sicurezza il tetto ma resterà chiuso

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venerdì 16 Gennaio 2015 - 17:56

L'Amministrazione comunale: "Occorrono altri 250mila euro". L'opposizione: "Non devono giocare squadre di... serie A, facciamo l'indispensabile e riapriamolo". Realizzato negli anni '90, è stato inaugurato tre volte

FURCI. Da quando è stato realizzato, negli anni ’90, è stato inaugurato tre volte. Le manifestazioni che ha ospitato si possono contare sulle dita di una mano. Su tutte una gara di volley femminile con una squadra tedesca (giusto durante una riapertura), un trangolare di Coppa Sicilia di Pallavolo riservato a squadre di serie C, un raduno religioso e una serata di “gala” per rendere omaggio al judoka furcese Giannicola Casale, settimo alle Olimpiadi di Pechino.

Il Palasport di Furci non è una incompiuta. E’ un ibrido. Nonostante sia il migliore impianto che esista nel comprensorio jonico messinese che va da Scaletta a Taormina, non si riescono a trovare i soldi per aprirlo una volta per tutte e non chiuderlo più, mettendolo a disposizione della collettività. Ma quanto occorre per renderlo fruibile? L’assessore allo Sport, Saverio Palato, dopo l’ultimo sopralluogo tecnico, al quale ha partecipato anche il progettista, l’architetto Enzo Rizzo, dà numeri precisi: “Oltre 200mila euro – chiosa – e forse più”. L’erbaccia che fa da cornice all’edificio non è che l’ultimo dei problemi. Mancano il quadro elettrico (importo 15 mila euro) e parte dei seggiolini degli spalti (500 posti a sedere) rubati negli ultimi anni, gli spogliatoi hanno bisogno di manutenzione straordinaria e nei muri perimetrali si dovrebbe rifare l’intonaco.

E non finisce qui. C’è da aggiungere il problema legato al convogliamento delle acque: “Ogni volta che piove – spiega l’assessore Palato – all’esterno si crea un lago. L’illuminazione andrebbe cambiata perché troppo costosa e con essa le porte. Per l’omologazione, inoltre, si devono dividere le tribune, creando il cosiddetto settore ospiti. “Ad avviso dei tecnici – taglia corto l’amministratore – occorrono circa 250mila euro per rendere nuovamente fruibile il palasport mettendolo a norma ed abbattendo le barriere architettoniche”. Tra le ipotesi al vaglio degli amministratori per uscire dall’impasse vi è anche quella di accedere al Credito sportivo. “Invece di fare un prestito per il solo consolidamento dei puntoni – incalza Palato – la precedente amministrazione avrebbe potuto già pensare di fare ricorso al credito sportivo e realizzare un intervento complessivo anziché parziale”.

I recenti lavori di messa in sicurezza, avviati dalla precedente amministrazione e ultimati la primavera scorsa da quella attuale, hanno riguardato la ristrutturazione delle capriate in legno, il cui logoramento aveva indotto i tecnici del Comune, circa cinque anni addietro, a disporre la chiusura del Palasport. La spesa ammonta a 120mila euro. L’ultimo capitolo di questa storia infinita riguarda la guerra di cifre esplosa tra l’Amministrazione e la minoranza consiliare. La risposta a Palato è stata affidata al capogruppo Francesco Rigano.

“Non metto in dubbio che la valutazione dei lavori necessari per rendere la palestra agibile siano quelli evidenziati dal tecnico progettista – esordisce Rigano – ma non penso proprio che ciò possa rappresentare un alibi per l’amministrazione. Tutto sta nella volontà dell’attuale amministrazione di voler rendere questa struttura fruibile per i cittadini furcesi o aspettare che diventi… d’avanguardia. Si potrebbe cominciare dall’intonaco e alla sistemazione dei bagni. Ovviamente – conclude Rigano – se vogliamo far giocare squadre di serie A, possiamo aspettare non so quanti anni ancora. Coscienti che più tempo passa, più la struttura diventa fatiscente se rimane chiusa”.

Carmelo Caspanello

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