Pd, la resa dei conti. Assemblea provinciale sotto l’occhio vigile dei vertici regionali e nazionali

Pd, la resa dei conti. Assemblea provinciale sotto l’occhio vigile dei vertici regionali e nazionali

Danila La Torre

Pd, la resa dei conti. Assemblea provinciale sotto l’occhio vigile dei vertici regionali e nazionali

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sabato 29 Giugno 2013 - 14:06

Il partito democratico esce con le ossa rotte dalle recenti elezioni amministrative che, nonostante 4 anni di amministrazione di centro-destra e 9 mesi di commissariamento, hanno preso una piega che nessuno poteva immaginare sino a due mesi fa

Nel partito democratico si avvicina la resa dei conti. Lunedì 8 luglio, alle ore 18, si terrà l’Assemblea Provinciale, che è stata convocata dalla presidente dell’organismo, Angela Bottari, in seguito delle dimissioni del Coordinatore Provinciale, Patrizio Marino, e della Tesoriera Provinciale, Cettina Cannavò, coinvolta nell’inchiesta giudiziaria sulla formazione. «L’Assemblea – scrive la Bottari in uno scarno comunicato – affronterà anche l’analisi della situazione politica alla luce dei risultati elettorali».

Il partito democratico, più di tutti gli altri partiti della coalizione del centro-sinistra, esce con le ossa rotte dalle recenti elezioni amministrative che, nonostante 4 anni di amministrazione di centro-destra e 9 mesi di commissariamento, hanno preso una piega che nessuno poteva immaginare sino a due mesi fa e si sono, di fatto, trasformate in un referendum pro o anti Genovese.

Già all’indomani della vittoria alle primarie del 14 aprile, il candidato sindaco del centro-sinistra Felice Calabrò è stato “bollato” come l’uomo d’apparato, espressione di quei di giochi di potere che nulla hanno a che fare con le regole democratiche. Inizialmente, gli attacchi più feroci non sono arrivati dall’esterno ma dall’interno del partito e da quei rappresentanti scesi in campo in prima persona che prima hanno invocato le primarie e combattuto perché la scelta del candidato sindaco passasse dalla consultazione popolare e poi ne hanno contestato il risultato, puntando il dito contro l’apparato.

Le accuse contro il sistema e l’apparato sono rimbalzate all’esterno, diventando un assist perfetto per gli avversari politici, che ne hanno approfittato, obiettivamente favoriti delle pessime condizioni in cui versa la città, delle quali – in campagna elettorale – è sembrato però che l’unico colpevole fosse Genovese e non 30 anni di cattive amministrazioni, di tutti i colori politici. Le ambiguità dei renziani Palano Quero e Russo, candidati indipendenti ai quartieri e ufficialmente sostenitori di Calabrò, i battiti d’ala della Farfalla, che ha dato l’impressione di voler volare libera anche se formalmente schierata con l’avvocato quarantenne hanno, poi, contribuito ad accentuare le divisioni all’interno del partito democratico.

Il Pd messinese è chiamato adesso a lavare in casa i panni sporchi e a programmare il futuro, ma tenendo conto di una nuova e pesantissima tegola abbattutasi sulla testa dei suoi due più autorevoli esponenti, il deputato nazionale Francantonio Genovese, leader del partito a Messina, ed il cognato, il deputato regionale Franco Rinaldi, entrambi coinvolti nello scandalo Formazione ed indagati per associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Secondo fonti interne al Pd, Genovese starebbe pensando di fare un passo indietro, liberando il partito dalla sua figura “ingombrante”.

Nell’assemblea dell’8 luglio, ci sarà modo di analizzare quanto avvenuto in queste settimane e probabilmente si procederà a scegliere la persona che dovrà traghettare il partito al congresso d’autunno. Al Consesso in programma tra 9 giorni, parteciperanno anche il Responsabile Nazionale d’Organizzazione del PD, Davide Zoggia, ed il Segretario Regionale del PD, Giuseppe Lupo.

Nella convocazione inviata ai tesserati del partito democratico, la presidente dell’Assemblea Bottari sottolinea «l’importanza della discussione e delle decisioni da assumere» . (Danila La Torre)

8 commenti

  1. antonino faroto 29 Giugno 2013 14:44

    Cosa si aspettavano? Chi sono gli esponenti del P.D. messinese?
    Emilia Barrile è stata la più votata, avete letto il suo curriculum? Iannello non era in forza al PDL? Si sono informati chi è il loro candidato alle comunali Neri? Chi sono Genovese e Rinaldi lo sanno ormai tutti.

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  2. MA VIDIDI SI SONO SVEGLIATI DOVE ERAVATE IN LETARGO O IL VOSTRO CAPO GRANDE CAPO A DATO ORDINE DI FARE QUESTO MENTRE SI LECCA LE FERITE O ERA SULLA LUNA SAPETE CHE VI DICO ANDATE A LAVORARE CHE E MEGLIO SUDDITI .ORA ANCHE I PULICI PARLONO

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  3. E’ nell’interesse della DEMOCRAZIA e degli ITALIANI il rinnovamento radicale dei partiti, in particolare i due che facciano riferimento agli ideali del SOCIALISMO e POPOLARISMO europei. Il PARTITO DEMOCRATICO e il POPOLO DELLA LIBERTA’, dovranno fare seriamente i conti con un ventennio devastante per il popolo italiano, sotto il profilo politico, economico finanziario, ma anzitutto etico. Siamo un popolo confuso, diviso, abbiamo smarrito gli ideali del cristianesimo e della rivoluzione francese, cioè le fondamenta della cultura europea. Il PD messinese non deve ridurre il dibattito ad una resa dei conti, GENOVESE passa, ma Messina ha necessità di una SINISTRA EUROPEA forte, che guardi all’interesse generale, quello dei più deboli in particolare. Messina ha bisogno di una DESTRA EUROPEA, liberale in economia e nei diritti civili, che guardi al primato dell’individuo inserito in una comunità forte socialmente. R E N A T O sindaco ha urlato con tutta la sua forza e anche per questo ha stravinto, CI HANNO RUBATO LA POLITICA, da questo il PD e il PDL devono iniziare un lungo cammino, il primo banco di prova sarà il CONSIGLIO COMUNALE, se l’OPPOSIZIONE MAGGIORANZA non fosse collaborativa sui provvedimenti che vadano verso l’interesse generale, pagherebbero un conto elettorale e politico salatissimo.

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  4. buona notte

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  5. la coerenza avanti tutto … chi ha deciso di seguire altre strade che le segua … di corsa! A nemico che fugge ponti d’oro …

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  6. Ormai si tratta di prendere il coraggio a quattro mani, mettendo alla porta tutti coloro che non sono di buon esempio , secondo quei principi dello statuto cari al pd , vedi per esempio dignita’ e trasparenza facendo prevalere il diritto all’uguaglianza secondo il quale particolarita’ e sconti per nessuno.
    A cominciare dai leader -ini da strapazzo che hanno trasformato il pd in dc , date ascolto alle aspettative di quel che resta dell’elettorato.
    L’augurio e’ che il pd messinese possa rinascere come la fenice liberandosi ” non solo apparentemente” da individui sconclusionati che lo hanno ridotto in cenere.

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  7. Si stenta a prendere atto che il sistema dei partiti e’ fallito. Si resta immersi nella’ acqua stagnante della vecchia politica rappresentativa, della delega, di appartenenze ideologiche sistematicamente snaturate dal ” sistema”. La maggioranza della gente non vota più perché ‘ stanca delle speranze “tradite”da una classe politica che una volta al potere diventa casta e cede alle lusinghe dei poteri finanziari che hanno gioco facile e strumenti irresistibili di “corruzione” fisica , culturale e morale. La rivoluzione culturale oggi e’ in atto . È rappresentata da tanti giovani presenti in RETE che con sacrificio, passione amore e volontà si impegnano nella crescita individuale inseguendo l’obiettivo fondamentale della LIBERTÀ ..LIBERTÀ …da tutti i condizionamenti culturali , sociali e politici che hanno determinato il fallimento dell’ attuale modello di sviluppo. Per uscire dallo stagno si richiede un colpo di reni..intravedere orizzonti nuovi di… democrazia partecipata.

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  8. Si inizi con epurare il partito da i tre TRADITOR ( coloro che prima di tutti hanno la responsabilità di non aver vinto al primo turno )

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