Prelievo di organi al Policlinico. Orecchio elettronico per una bimba di Zanzibar

Prelievo di organi al Policlinico. Orecchio elettronico per una bimba di Zanzibar

Prelievo di organi al Policlinico. Orecchio elettronico per una bimba di Zanzibar

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giovedì 30 Agosto 2012 - 07:29

Il fegato e uno dei reni di una 42enne sono stati trapiantati all’Ismett di Palermo, l’altro rene all’ospedale Civico mentre i polmoni sono andati al policlinico Universitario di Padova. Noor è il nome della bimba affetta da un grave problema uditivo a cui nei giorni scorsi è stato applicato un impianto cocleare nella UOC di Otorinolaringoiatria

La tristezza per la perdita di una giovane vita, la generosità per far tornare a vivere altre persone. Al Policlinico di Messina è stato eseguito un nuovo prelievo di organi. Questa volta sono andati a Palermo e Padova gli organi di una giovane paziente morta a causa di una emorragia cerebrale.

Il marito e la mamma di Rossana Dema, 42 anni, hanno espresso quel consenso necessario e fondamentale affinché la vita potesse prevalere su un evento tragico come la morte. È grazie alla loro generosità se pazienti in lista d’attesa potranno adesso continuare a sperare. Il fegato e uno dei reni sono stati trapiantati all’Ismett di Palermo, l’altro rene all’ospedale Civico mentre i polmoni sono andati al policlinico Universitario di Padova.

Ricoverata nei giorni scorsi nell’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione, diretta dal prof. Antonio David, la paziente a causa della gravissima patologia è andata incontro a morte cerebrale, evento che ha reso possibile la prospettiva concreta di un prelievo multiorgano. Insieme alle équipe provenienti da Padova e Palermo, la donatrice, nella complessa fase di mantenimento, è stata assistita dalla dott.ssa Olivia Penna.

Ancora una volta una testimonianza di come stia crescendo sempre più la sensibilità e l’attenzione della popolazione verso una tematica così importante come quella della donazione di organi e tessuti.

Ed al Policlinico di Messina è stata effettuata un’altra importantissima operazione. Ha solo 4 anni, ma la sua vita è già ricca di storie da raccontare. Circostanze, situazioni, necessità che l’hanno portata a compiere un lungo viaggio: dalla Tanzania all’ Italia, da Zanzibar fino a Messina, con la sua mamma e il suo papà, per sottoporsi a un delicato intervento. Noor è il nome della bimba affetta da un grave problema uditivo a cui nei giorni scorsi presso l’AOU “G. Martino”è stato applicato un impianto cocleare nella Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria diretta dal prof. Francesco Galletti.

La bambina resterà in Italia sei mesi; quella affrontata è, infatti, un’operazione che ha caratteristiche tecnico scientifiche particolari e che richiede lunghi tempi di cura e assistenza. Un caso di medicina umanitaria di cui l’AOU “G. Martino” ha scelto di farsi carico totalmente: diagnosi, quella di Noor, non identificata alla nascita, emersa dopo diversi ricoveri in ospedali della zona e portata all’attenzione dal Co.P.E., l’organizzazione non governativa “Cooperazione Paesi Emergenti” che nelle zone del sud del mondo promuove lo sviluppo in settori essenziali come la salute e l’istruzione.

La richiesta di assistenza, subito accolta dall’azienda ospedaliera universitaria, ha dato il via a un percorso di collaborazione internazionale che ha reso possibile il trasferimento della bambina in Italia nell’ambito del progetto “Sisi ni Kesho – Siamo noi il Futuro”. Il trattamento sanitario in questi mesi continuerà ad essere monitorato dal policlinico. Nei giorni scorsi Noor è stata dimessa: solo una fase temporanea di convalescenza lontano dall’ospedale per poi continuare a settembre con la terapia riabilitativa. La parte chirurgica rappresenta, infatti, uno dei passaggi lungo quel percorso assistenziale che inizia ancor prima dell’intervento, con la valutazione del danno uditivo e quindi dell’idoneità all’applicazione chirurgica dell’impianto cocleare e con l’attivazione, a distanza di un mese dall’intervento, dell’impianto stesso. Ma è soprattutto attraverso la riabilitazione logopedia che si gioca la partita più importante: un programma individuale specifico durante il quale Noor sarà accompagnata dalla dott.ssa Longo e dal dott. De Palma con il coinvolgimento attivo della mamma.

L’Unità Operativa di Microchirurgia auricolare del Policlinico Universitario è stata riconosciuta nel 2003 dall’Assessorato regionale alla sanità quale centro di riferimento per gli impianti cocleari. L’obiettivo è adesso quello di consolidare una rete di assistenza che con l’apporto delle nuove tecnologie consenta anche a distanza, per via telematica, di seguire sviluppi e progressi nel percorso riabilitativo.

Tra i progetti dell’organizzazione vi è anche “Pole Pole”, cofinanziato dall’Associazione Filodiretto Onlus, che consentirà di ultimare nel villaggio di Nyololo una palestra per la riabilitazione motoria su base comunitaria. È qui che Noor, una volta tornata a casa, giorno dopo giorno dovrà proseguire la riabilitazione: “pole pole” appunto, che in swahili significa “piano piano”.

Un commento

  1. QUANDO SI DICE CAPACITA’, CONCRETEZZA E PROFESSIONALITA’!
    QUESTE SONO LE COSE CHE, ANCORA DI PIU’, MI FANNO SENTIRE ORGOGLIOSO DELLA MIA MESSINESITA’!
    COMPLIMENTI AL PROF. GALLETTI E TUTTO LO STAFF DELL’UNITA’ OPERATIVA DI MICROCHIRURGIA AURICOLARE.
    GRAZIE DI ESISTERE!
    DESIDEREREI CHE LA REDAZIONE DI TEMPO STRETTO INOLTRASSE QUESTO COMMENTO. GRAZIE.

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