Gioia Tauro, tenta di bruciare il suo stesso lido: in cella

Gioia Tauro, tenta di bruciare il suo stesso lido: in cella

Redazione

Gioia Tauro, tenta di bruciare il suo stesso lido: in cella

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lunedì 31 Ottobre 2022 - 16:00

Il 42enne finito dietro le sbarre risponderà di tentato incendio, tentata estorsione e minaccia aggravata. A dare l'allarme, un carabiniere fuori servizio

GIOIA TAURO – I Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, hanno tratto in arresto un 42enne per i reati di tentato incendio, tentata estorsione e minaccia aggravata, per i quali è ritenuto fortemente indiziato.

La resa del piromane mancato

Era stato direttamente un militare dell’Arma, libero dal servizio, a segnalare un rogo sospetto proveniente da uno dei lidi del lungomare di Gioia Tauro e, mentre una pattuglia veniva mandata con urgenza sul posto, l’autore del delitto s’è presentato direttamente presso la Caserma di via Provinciale 1, dove si definiva come colui che aveva incendiato il lido pochi attimi prima; nel frattempo, il rogo veniva spento grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco di Palmi.

I Carabinieri, dopo averlo sentito unitamente all’avvocato di fiducia, hanno convocato altri familiari, dai quali si apprendeva una situazione di difficoltà connessa con alcuni cattivi rapporti tra essi e l’uomo, del quale non condividevano alcune scelte personali.

“Sorpresa”: ad appiccare il fuoco, il ‘vero’ gestore

Emergeva che l’autore del rogo fosse in realtà il vero gestore del lido e, per ciò stesso, l’uomo aveva deciso di distruggere una struttura nella quale riteneva di aver investito propri averi venendone poi, a suo dire, estromesso.

Minacce di morte ai congiunti anche davanti ai militari

Gravissime le minacce proferite dall’autore del gesto nei confronti di alcuni propri familiari, verso i quali appariva nutrire un forte rancore, esternato senza remore persino di fronte ai Carabinieri che, una volta ricostruita la vicenda ed esaminato alcune immagini acquisite, hanno relazionato d’urgenza alla Procura presso il Tribunale di Palmi, guidata da Emanuele Crescenti che, in pochi giorni, ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza che applicava la custodia cautelare in carcere per l’uomo che, seppur incensurato, veniva ritenuto pericoloso per quanto compiuto e per quel che minacciava di compiere; contestato il tentato incendio, la tentata estorsione per alcuni soldi richiesti ai familiari e la minaccia aggravata, poiché alcuni congiunti venivano minacciati di morte.

Il procedimento nei confronti della persona gravemente indiziata dei delitti contestati dall’Autorità giudiziaria è al momento nella fase delle indagini preliminari, non escludendo sviluppi, anche in positivo, nei suoi confronti.

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