"Giù le mani dallo Stretto di Messina", corteo no ponte il 29 novembre

“Giù le mani dallo Stretto di Messina”, corteo no ponte il 29 novembre

Marco Olivieri

“Giù le mani dallo Stretto di Messina”, corteo no ponte il 29 novembre

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venerdì 24 Ottobre 2025 - 15:13

Mentre Webuild annuncia la selezione di nuovi posti di lavoro, i movimenti no ponte si preparano a una nuova iniziativa. E richiamano l'attenzione sul tema vero: i rischi dell'operazione

di Marco Olivieri

MESSINA – “Lo Stretto di Messina non è solo un luogo geografico; è il custode di miti e leggende millenarie, celebrato da poeti e narratori, da Omero a Consolo. La sua bellezza paesaggistica e la ricchezza della biodiversità sono tesori da preservare. Giù le mani dunque dallo Stretto”. Mentre Webuild annuncia la selezione di nuovi posti di lavoro, con dichiarazioni entusiastiche dell’amministratore della Stretto di Messina Ciucci, i movimenti no ponte si organizzano. Il prossimo corteo no ponte a Messina sarà il 29 novembre. E mettono al centro il tema vero che dovrebbe interessare tutti, pontisti e no ponte. Ovvero i rischi dell’operazione. Il tutto in attesa del parere definitivo della Corte dei conti.

Le zone d’ombra illuminate dalla Corte dei conti

Sulle tante zone d’ombra, limiti normativi ed economici, legati alla grande opera, di recente abbiamo intervistato il giurista Nicola Bozzo, che ha osservato: “Fermo restando la natura specifica del controllo di legalità, svolto a questo stadio del procedimento dalla Corte dei conti, ho l’impressione che si aprano ulteriori varchi, si illuminino finalmente alcune zone d’ombra che possono essere, eventualmente, adeguatamente coltivate in altre sedi e in altri giudizi”. Insomma, la partita legale e politica sul ponte è aperta e ha tante sfaccettature.

Ma torniamo al documento dei movimenti no ponte, in relazione alla manifestazione del 29 novembre e in linea con i reclami di diverse associazioni ambientaliste: “In questo straordinario luogo, nel punto in cui Scilla e Cariddi quasi si sfiorano, vogliono costruire il ponte sullo Stretto di Messina. Un mostro di cemento e acciaio che violerebbe la bellezza di questi luoghi, travolgendo un territorio ricco di risorse naturali ma anche di fragilità e cancellando l’identità stessa non solo delle comunità dello Stretto ma dell’intero Paese. La Repubblica tutela il paesaggio, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, recita l’articolo 9 della Costituzione italiana e noi desideriamo, vogliamo, pretendiamo che il nostro Paese rimanga fedele a questo principio, così come alle ragioni che stanno alla base della normativa ambientale europea, le direttive Habitat e Uccelli o la recente legge europea sul ripristino della natura”.

I no ponte: “Per il sud è possibile uno sviluppo sostenibile”

E ancora: “Abbiamo lottato per anni affinché non solo lo Stretto di Messina e i suoi territori vengano concretamente protetti, ma anche per politiche che migliorino la qualità della vita degli abitanti, promuovendo uno sviluppo sostenibile che esalti le risorse del Sud, creando valore e occupazione.
Contrastiamo da sempre, in maniera pacifica e nonviolenta, un progetto come quello del ponte sullo Stretto che viene presentato come la soluzione a tutti i problemi della Sicilia e della Calabria e persino dell’intero Meridione, occultando che le vere priorità dei nostri territori sono altre, il cui elenco è ben presente nelle vite quotidiane di chi da anni aspetta di avere l’acqua h24 nelle proprie case. E un servizio sanitario decente che non costringa ai viaggi della speranza, infrastrutture viarie e ferroviarie efficaci ed efficienti, traghettamento dello Stretto potenziato e ancor più sostenibile, sistema di welfare rispondente alle fragilità del territorio, interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e di adeguamento antisismico del patrimonio edilizio, contrasto incisivo alle criminalità organizzate che si rafforzano proprio per la carenza d’interventi in campo economico, sociale, culturale”.

“Siamo in una fase decisiva, appuntamento a Messina sabato 29 novembre per il corteo”

“Per fare tutto questo servono investimenti, capacità politiche e amministrative, serve abbandonare un
progetto come il ponte sullo Stretto che dilapida ingenti risorse pubbliche per un’opera che per molte ragioni tecnicamente non è fattibile, come esperti di fama nazionale ed internazionale non si stancano di ripetere e dimostrare con dati, studi e documenti. Non sappiamo se siamo alle battute finali del procedimento per l’approvazione del progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Ma è certo che siamo in una fase decisiva e abbiamo bisogno di avere al nostro fianco, fisicamente, in piazza, tutti coloro che in questi anni non hanno fatto mancare mai il loro sostegno a questa lotta, come singoli cittadini/e , come soggetti collettivi, comitati, associazioni, movimenti, partiti e sindacati. Sabato 29 novembre a Messina diamo vita alla più grande manifestazione Noponte che si sia mai vista”, concludono i movimenti.

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5 commenti

  1. Ma chi siete i padroni dello stretto!!!! C’è chi è favorevole a questa mega opera, che cambierà questa città morta e sepolta, senza lavoro e senza futuro. Rassegnatevi questa volta il Ponte si farà. Potete fare tutte le manifestazioni che volete, basta che li fate in maniera civile e senza distruggere niente. Visto che non riuscite a farlo senza devastare, imbrattate e facendo scontri con le forze dell’ordine. Questa si chiama civiltà e democrazia. Siete sempre una minoranza, e tanti di quelli che partecipano non sanno neanche perché lo fanno..

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  2. Ma veramente pensate che una minoranza di persone possa bloccare un’opera che darebbe sviluppo e lavoro in una città dove per mancanza di ciò i nostri figli son dovuti emigrare ? Parlate di opere compensative senza sapere (o fate finta di non sapere) degli investimenti miliardari di Euri fatte da RFI per l’alta velocità dove stanno impiegando una Talpa di diametro di oltre 13 metri (la seconda in Europa) per traforare le montagne per avere un collegamento di alta velocità degno di questo nome . Investimenti per collegamenti autostradali mai immaginati .Se volete continuare a camminare con il carretto trainato col mulo siete rimasti nel Medio Evo e non potete pensare solo al vostro orticello . Non è piantando alberelli , che sistematicamente si essiccheranno per mancanza di cure, piste pseudo ciclabili ,o pseudo parcheggi interscambio posizionati sui torrenti che fermeranno l’emorragia di giovani …. Fate un giro per le strade cittadine per rendervi conto di quanti cartelli come vendesi ,affittasi, cedesi attività ……Anche questa città sta morendo e se anche non darà lavoro ai nostri figli perchè ormai che sono andati via ,darà prosperità a chi è rimasto e prospettive per il futuro , poichè la manovalanza che verrà da fuori ,porterà risorse per alloggiare ,mangiare ,vestire ;avrà un effetto domino che metterà un movimento di soldi che darà solo benefici .Vedi i concerti ,i crocieristi che giro di affari stanno portando . Le risorse una volta tanto ci sono, lasciateli lavorare perchè i ponti non hanno mai diviso ,anzi sono fatti per collegare in modo stabile . Non vi lamentate poi se la città rimarrà invasa dai tir o dalle file agli imbarcaderi. Vi scrive un genitore non più giovane che è costretto a viaggiare per vedere i propri figli e nipoti ,date la possibilità alle nuovi generazioni di non lasciare la propria terra perchè è terribile ,credetemi.

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  3. Siete sempre più anacronistici, privi di ogni visione di realistica di sviluppo, solo per coltivare il vostro orticello fatto di interessi personali o peggio ideologici e preferite che Messina si svuota delle nostre migliori future generazioni. Certo probabilmente un po’ soffriremo per i lavori e l’ambiente perderà qualcosa ma ciò che il Ponte porterà, descritti bene da commenti precedenti, supererà di gran parte ciò che perderemo.

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  4. Secondo me bisognerebbe fare una manifestazione per dire “SI PONTE” per far vedere che la maggioranza della popolazione VUOLE quest’opera , vuole il cambiamento, vuole fermare questa emorragia di emigrazione dei nostri figlioli. Messina nell’ultimo quinquennio ha perso quasi 50000 ragazzi. Leggete il commento del Sig. Nicola e capirete la sofferenza di chi ha dovuto vivere tutto questo. Basta con questa ignoranza del NO A TUTTO. Siete solo degli egoisti, pensate solo al vostro interesse, finitela con questa ignoranza che il ponte distruggera’ lo stretto, il ponte porterà solo sviluppo e abbellirà lo stretto come ogni mega opera ha già fatto.

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  5. si siamo i padroni dello stretto Meloni Salvini Ciucci e compagnia non sono niente il ponte non si fara mai non vi daremo tregua e voteremo no alla riforma della giustizia non sarete mai padroni

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