I fedeli di Giampilieri all'arcivescovo: "Sostituisca padre Olivieri, non è adatto"

I fedeli di Giampilieri all’arcivescovo: “Sostituisca padre Olivieri, non è adatto”

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I fedeli di Giampilieri all’arcivescovo: “Sostituisca padre Olivieri, non è adatto”

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venerdì 16 Ottobre 2020 - 08:06

Le comunità di Giampilieri, Molino e Altolia scrivono e monsignor Accolla: "Padre Oliveri non riesce più a sostenere un impegno così gravoso"

Eccellenza, la comunità di Giampilieri, di concerto con le altre comunità facenti parte la vallata del Piliero, vuole esprimere con la presente le proprie perplessità in merito all’operato ed alle condizioni di salute del parroco Don Carlo Olivieri.

Un impegno gravoso

In questi mesi di conoscenza si è potuto appurare come il suddetto non sia in grado di sostenere l’impegno gravoso che comporta la gestione di tre comunità, sia sotto il profilo fisico, che economico che quello più prettamente ecclesiastico. Tre comunità nelle quali la presenza della parrocchia non assolve ad una funzione unicamente religiosa ma rappresenta un baluardo istituzionale, un luogo di aggregazione e interazione tra le comunità stesse.

Scenette e non progettualità

La riprova di quanto affermiamo è data dalla partecipazione sempre più esigua alle funzioni religiose, dovuta alle modalità di conduzione delle celebrazioni eucaristiche, ormai più simili a scenette teatrali, condite spesso da epiteti gergali e dialettali; in aggiunta a quanto espresso, occorre sottolineare come, diversamente da quanto avviato con l’ex parroco, non esiste nessuna progettualità concreta sulle attività giovanili e sulle attività assistenziali per la popolazione, che troppo spesso si sostanziano unicamente in elargizioni incontrollate ed arbitrarie; e non ultima, la disaggregazione ed abbandono allarmante che la comunità religiosa di Giampilieri sta subendo.

Nessun dubbio sulla religiosità

Padre Carlo, persona della cui religiosità non abbiamo alcun dubbio, si è rivelato poco accorto nella gestione delle risorse umane e materiali, confuso nelle interazioni sociali (migliaia di messaggi inviati sui gruppi parrocchiali a cui spesso non seguivano fatti concreti o, peggio, repentini cambi di opinione) e totalmente inadatto a portare avanti progetti a lungo termine, si veda ad esempio come non sono neanche avviati i lavori di rifacimento della piazza della chiesa.

Appello all’arcivescovo

Con la presente vogliamo invitarla ad aprire un dialogo con il parroco, affinché sua eccellenza reverendissima possa accertare come le capacità gestionali di Padre Carlo siano compromesse e potenzialmente controproducenti in un territorio di per sé già fragile e soggetto, ora come in passato, al confronto con realtà umane e spirituali dai risvolti preoccupanti.

Disaffezione dei fedeli

In chiesa, la passata domenica, c’erano forse 20 persone, composte da un gruppetto di fedeli di Rodia, amici di Padre Carlo, e pochi altri; forse per Lei non risulterà interessante osservare un dato del genere, ma per chi vive la quotidianità di una comunità che non è un isolato, ma un borgo con la sua storia, le sue origini e le sue tradizioni è fondamentale, perché metro della disaffezione del momento nei confronti della parrocchia per colpa del parroco.

Parrocchie disertate

La invitiamo inoltre a confrontarsi con i parrocchiani di Altolia e Molino, i quali potranno testimoniare come lo stesso Padre Carlo diserti costantemente le parrocchie ed i propri impegni nei oloro confronti, tralasciando a padre Emilio ogni onere per quelle comunità.

(un gruppo di fedeli)

18 commenti

  1. Sono stato a messa a Giampilieri giusto sabato scorso. Alla funzione delle 17 e 30 i posti nella chiesa madre erano tutti occupati e di Rodia non c’era nessuno.

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    1. Signó Caroniti credo lei abbia sbagliato o chiesa o giorno o paese o parroco o ha le allucinazioni

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  2. Stesso modus operandi vissuto per 9 anni a San Saba, ma a qualcuno conveniva che gli altri si allontanassero

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  3. Quartarone Giovanni 16 Ottobre 2020 14:40

    Mi dispiace per quanto scrivete ma succede e cosa ancora più triste è che gli organi curiali non sono sempre attenti. Tanto per farvi un esempio a Castanea, paese in cui vivo, hanno lasciato da solo, fino alle porte dei cento anni, a prendersi cura delle anime e fino a qualche decennio prima della sua dipartita anche quelle del villaggio vicino di Salice. Da agosto dello scorso anno le cose non sono andate meglio. Per due mesi hanno tamponato con la nomina provvisoria di un sacerdote. Successivamente da ottobre è stato nominato un amministratore parrocchiale. (secondo il diritto canonico chi ricopre un ruolo di transizione in attesa di nomina). Da più di un mese il nostro caro “amministratore parrocchiale” è costretto a letto e le celebrazioni vengono garantite a turno dai preti disponibili. L’azione pastorale passa in secondo piano o in terzo, quarto…Siamo duemilaesettecento anime senza pastore…e considerata quest’aria secessionista forse dobbiamo riccorere al Santo Padre per ripristinare la figura del Nunzio Apostolico spesso designato nel Vescovo di Patti. Pratica questa esercitata per oltre due secoli, quasi fino alle soglie del Novecento!

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    1. Signó quattarazza la prego di starsene in quel di castania e non dire fesserie

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  4. Josette Clemenza 16 Ottobre 2020 15:03

    Sono stata a Giampilieri in occasione dell’anniversario del Primo anno di permanenza di Padre Oliveri nelle parrocchie di quel territorio. La chiesa era gremita, la partecipazione vivace e, dopo la Messa, alcuni parrocchiani hanno voluto omaggiare il parroco di alcuni regali (molto essenziali come è nello stile essenziale del parroco) e hanno organizzato una festa. Nessun segno di disaffezione né di ostilità da parte dei presenti, che ci hanno invitato a ritornare. Questo articolo sembra artatamente confezionato per screditare il parroco che, invece, ha più volte segnalato come sia difficile avviare un dialogo costruttivo con alcuni giovani del paese che ritengono i beni della Chiesa come patrimonio privato e non venendo comune. Esprimo la mia più piena solidarietà a padre Carlo Olivieri Josette Clemenza insegnate Liceo Emilio Ainis Messina

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  5. Tali calunnie sono davvero fuori luogo e piene di sentimenti diversi da chi puntualmente frequenta una comunità cristiana sana e che voglia progettare e crescere nell’amore e nel rispetto vicendevole… chi ha mai conosciuto padre Carlo conosce il suo valore e la sua lotta continua verso gli ultimi e gli atteggiamenti da bulli… io chiederei meglio alle comunità di farsi un esame di coscienza e di valutare perché diverse parroci sono dovuti andare via..

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  6. Padre Carlo è un bravissimo Sacerdote,Accogliente, Altruista, Disponibile e sempre con il sorriso sulle labbra,..non rispecchia assolutamente quello che è stato scritto!

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  7. Per quanto mi riguarda ad oggi ho solo belle parole nei confronti di Padre Carlo.E’un bravo parroco,disponibile e generoso ,non manca ai suoi doveri con la Chiesa,è umile e in tale umiltà vive,non fa sfarzo di nulla e soprattutto è un parroco presente con i più piccoli con i quali quando ha dei momenti liberi gioca a calcetto in piazza e mia figlia e le sue compagne ne sono entusiaste!

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  8. Padre Carlo è la fortuna di Giampilieri. Perché non scrivete che sono andati via tre parroci prima di lui per diffamazione e aggressione dai teppistelli locali?

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  9. Articolo a firma dei “Fedeli” ? che se realmente fedeli e cattolici dovrebbero conoscere il codice canonico e precisamente …….Can. 212 – §1. I fedeli, consapevoli della propria responsabilità, sono tenuti ad osservare con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori, in quanto rappresentano Cristo, dichiarano come maestri della fede o dispongono come capi della Chiesa. ovvero il PARROCO ogni ulteriore commento è inutile.

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  10. Siamo una Famiglia che attivamente, partecipava alle “molteplici iniziative” che Padre Carlo promuoveva nelle tre comunità assegnategli: Rodia, San Saba, Piano Torre con Grande Dedizione, Amore verso il prossimo e dei più deboli.
    A parer nostro Padre Carlo crea una Grande Affezione nei fedeli, prova ne è che tanti lo seguono nelle parrocchie del suo cammino ecclesiastico.

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  11. Ho letto l’articolo ma non capisco come mai una testata giornalistica seria , come consideravo la vostra, non prenda in considerazione di fare delle opportune verifiche, prima di pubblicare simili affermazioni su un sacerdote!

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  12. Non credo che L’Arcivescovo, come chiunque altro, possa prendere in considerazione una lettera anonima .Chi conosce Padre Carlo sa bene con quale spirito di sacrificio e umiltà porti avanti il proprio ministero.

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  13. Le lettere anonime non andrebbero pubblicate, soprattutto se lanciano accuse gravi nei confronti di una persona..
    Conosco Padre Carlo da quando entrambi eravamo bambini e giocavamo per le strade del nostro paese.Ho avuto la fortuna anche di averlo Parroco a Rodia località dove da molti anni trascorro le vacanze.
    E’ stato l’unico parroco che sia riuscito a far partecipare alla Messa i bambini e basterebbe questo a “caratterizzare ” il suo modo di essere…
    Padre Carlo fa quello che tutti i preti dovrebbero fare: parla chiaro, denuncia le ipocrisie, aiuta i poveri, organizza momenti di convivialità tra i parrocchiani, commenta il Vangelo in modo che tutti lo capiscano, accetta la collaborazione leale, non dimentica gli ammalati,vive la sua vita ispirandosi a San Francesco…
    Forse e’ questa sua autenticità che spaventa qualcuno?…

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  14. Le prediche di padre Carlo possono anche sembrare colorite , ma sono piene di esempi cristiani che forse chi ha redatto questa lettera non comprende in pieno .
    Se poi a qualcuno interessa la programmazione e la gestione finanziaria, allora credo che con Padre Carlo casca proprio male , e capisco i continui rimandi a tali argomenti nella lettera . Riguardo le espressioni dialettali aiutano a carpire al volo il messaggio , d’altronde siamo Siciliani . Quindi piena solidarietà a padre Carlo .
    Salvo Vittorio

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  15. Generalmente, le lettere non firmate, sono sinonimo di meschinità e vigliaccheria. Mi meraviglio che il vostro giornale, sempre molto attento, l’abbia pubblicata.
    P.s. Conosco Carlo Oliveri, dai tempi in cui era seminarista…persona semplicemente esemplare e devota.

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  16. Francesco sorrenti 15 Gennaio 2021 01:24

    Padre Carlo Oliveri il miglior sacerdote che ho conosciuto

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