Il 2023 in Consiglio comunale: l'equilibrio tra cambi di casacca (ben 7), ricorsi al Tar e gettoni

Il 2023 in Consiglio comunale: l’equilibrio tra cambi di casacca (ben 7), ricorsi al Tar e gettoni

Giuseppe Fontana

Il 2023 in Consiglio comunale: l’equilibrio tra cambi di casacca (ben 7), ricorsi al Tar e gettoni

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domenica 31 Dicembre 2023 - 16:07

Dimissioni, saluti e anche i casi Pergolizzi e Croce, le lotte sul voto e la commissione Ponte. E il 2024 promette ancora stravolgimenti

MESSINA – Non è stato un anno “tranquillo” per il Consiglio comunale. Si potrebbe parlare più che altro di un 2023 di assestamento, a causa dei tanti cambi di casacca, delle due new entry di maggio, del caso “presidenza del Consiglio” con tanto di ricorso al Tar e delle “lotte” di potere per l’elezione di vicepresidenti e del presidente della neonata commissione Ponte.

La maggioranza ha perso consiglieri

Partendo dall’inizio, il 2022 si è chiuso con la maggioranza a perdere un consigliere (Cosimo Oteri ha salutato per passare a Forza Italia) e il 2023 si è aperto con la stessa maggioranza a perdere una consigliera. Si tratta di Rosaria D’Arrigo, passata al gruppo misto e ora vicina a Lega e Prima l’Italia, anche se non ancora ufficialmente. Il numero dei consiglieri legati all’amministrazione si è ulteriormente assottigliato a maggio, per la precisione il 3, quando Emilia Rotondo e Giulia Restuccia hanno ufficializzato il passaggio alla Lega, guidata da un altro ex deluchiano/basiliano, Mirko Cantello, quest’ultimo passato da Prima l’Italia (altra compagine legata al Carroccio) al “misto” nell’ottobre 2022. E così, alla vigilia del voto per la presidenza del Consiglio, il gruppo Lega diventa più forte e la maggioranza perde posizione.

Il caso Pergolizzi e il ricorso al Tar

Cateno De Luca e Alessandro De Leo, poi, si dimettono per dedicarsi ai rispettivi incarichi politici (comunali a Taormina e regionali) e fanno spazio a Salvatore Caruso e Giuseppe Schepis. E si arriva al voto. Lo stra-favorito fino a poche settimane prima, Nello Pergolizzi, “rischia” di non farcela ma nel caos generale strappa la maggioranza con 15 voti contro i 14 di Maurizio Croce vince. Lì scatta il ricorso al Tar a causa della diatriba su prima e seconda votazione (nel primo caso sarebbero serviti 17 sì e secondo le opposizioni, dopo le dimissioni di De Luca e De Leo, bisognava votare per la prima volta e non come fosse un secondo voto). Si resterà congelati per mesi, fino a fine ottobre, quando lo stesso Tar darà ragione a Pergolizzi chiudendo definitivamente la vicenda. E nello stesso mese ci sarà il vero caso dell’anno: il sì all’aumento dei gettoni per i consiglieri che farà infuriare la città, con l’incremento da 56,12 euro a 141,69.

L’affare Croce

Ma nel frattempo, in quei 4 mesi, gli scontri sono stati tanti. C’è stato soprattutto il caso Croce, che a puntate si è trascinato fino ad oggi, con l’ex candidato sindaco e attuale soggetto attuatore per il contrasto al dissesto idrogeologico della Regione Siciliana a essere attaccato più volte, sia per presunte possibile incompatibilità sia per le poche (appena 8 fino a novembre) sedute a cui ha partecipato in oltre un anno di lavori. Con Alessandro Russo del Pd alla finestra (sarebbe lui la possibile new entry), la decadenza di Croce sarà discussa a inizio gennaio in Consiglio comunale e potrebbe essere questa la prima novità del 2024.

L’arrivo in consiglio di Sud chiama Nord e la commissione Ponte

Ma non è finita. Nell’ultima parte dell’anno sono stati eletti i due vicepresidenti del Consiglio comunale, Mirko Cantello (vicario) e Giandomenico La Fauci (supplente). Poi Nicoletta d’Angelo lascia il gruppo misto e guida una piccola schiera di deluchiani “portando” in consiglio Sud chiama Nord. Con lei ci sono Antonella Feminò, Margherita Milazzo e Salvatore Papa, questi ultimi, tra l’altro, presidenti di seconda e prima commissione. La maggioranza “acquista” un capogruppo e un nuovo presidente di commissione quando, a dicembre, Pippo Trischitta viene votato a presiedere la “Ponte”, di cui si è discusso praticamente per tutto il 2023. Al suo fianco il già citato Schepis e Giovambattista Caruso, attualmente in “De Domenico sindaco”, lista collegata all’ex candidato sindaco del Pd.

E il 2024?

E ora? Si riparte dagli innumerevoli scontri del 2023, che difficilmente non avranno strascichi nel 2024 visto che fino al 28 dicembre l’aula è stata animata con dibattiti feroci, scontri e attacchi (anche personali). Ma occhio ad altre possibili scosse di assestamento. I numeri, da una parte e dall’altra, restano appesi a un filo. Il caso Croce è il fulcro, perché il Pd potrebbe acquisire un terzo consigliere e quindi maggior potere anche nelle dinamiche interne alle opposizioni. Ma intanto la Dc guidata a livello nazionale da Totò Cuffaro ha annunciato che il 4 gennaio farà i nomi di due new entry, un consigliere comunale e uno di circoscrizione. Voci di corridoio, però, parlano addirittura di due consiglieri a un passo dalla Democrazia cristiana, che comunque quasi sicuramente arriverà in consiglio. Arriveranno dal centrodestra o dalla maggioranza?

Un commento

  1. Coerenza e dignità questa sconosciuta

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