Il centrodestra al Comune: pronti a un dialogo vero per salvare Reggio dallo scempio

Il centrodestra al Comune: pronti a un dialogo vero per salvare Reggio dallo scempio

mario meliado

Il centrodestra al Comune: pronti a un dialogo vero per salvare Reggio dallo scempio

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giovedì 28 Ottobre 2021 - 18:18

Propositività nel documento congiunto esposto in Consiglio. Ripepi: lotto da mesi per la trasparenza nei beni confiscati, ora la Novarro si dimette: perché?

REGGIO CALABRIA – Una conferenza stampa in una location quantomeno singolare: tra lo zig-zag delle macchine posteggiate, davanti a un muro alto d’erbacce. Che in realtà però nascondono i resti archeologici di piazza Garibaldi – giusto davanti alla Stazione centrale di Reggio Calabria –, secondo i consiglieri comunali del centrodestra una sorta d’emblema delle tante cose che non vanno nella città per com’è amministrata dal sindaco Giuseppe Falcomatà.

Giuseppe De Biasi (Lega)
Il capogruppo leghista Peppe De Biasi

«Lo scenario che si prospetta immediatamente al turista, ma se è per questo anche a un qualsiasi reggino, è proprio questo – spiega il capogruppo leghista a Palazzo San Giorgio Peppe De Biasi -. La città, oggi, è un disastro. Mancano tutti i servizi essenziali, dalla pubblica illuminazione ai rifiuti passando per l’erogazione idrica»

Le dimissioni si chiedono sempre…

I forzisti Federico Milia e Tonino Maiolino sono perentori: il primo cittadino in carica dovrebbe dimettersi all’istante, considerate le tante inadempienze, dai rifiuti all’illuminazione pubblica, per non parlare dello scandalo dei presunti brogli elettorali alle Comunali del settembre 2020.

“Bastone” e “carota”?

Non è più tenero Demetrio Marino di Fratelli d’Italia, anzi. Però, durante il suo intervento tiene in mano una copia del documento congiunto depositato ieri in Consiglio comunale. Che da un lato chiede, quasi pretende dal sindaco un immediato cambio di marcia; dall’altro apre, anzi spalanca le porte al dialogo.
Quello stesso dialogo, si badi, di cui proprio il primo cittadino ha lamentato la mancanza nel presentare al pubblico le opere da 75 milioni di euro previste con il “React”, chiedendo e quasi invocando un contributo d’idee al proposito da parte delle forze di minoranza. Contributo che, stando a Falcomatà, fin qui latiterebbe.

«I risultati si ottengono con l’unità»

Guido Rulli (Minicuci sindaco)
Guido Rulli (Minicuci sindaco)

«Noi chiediamo unità nell’azione amministrativa, un terreno comune d’azione per maggioranza e opposizione – spiega Guido Rulli di Minicuci sindaco –, perché solamente così si potranno ottenere veri risultati. Qualora il sindaco ci tendesse la mano, volentieri ci siederemmo a un tavolo con lui, la Giunta, la maggioranza a discutere di vari problemi che oggi attanagliano Reggio. Non vogliamo sollevare polemiche: vogliamo essere ascoltati».

da sx: Nino Minicuci, Massimo Ripepi, Tonino Maiolino

«Noi, prima da reggini e solo dopo da politici, speriamo vivamente che la città riesca a uscire dalle secche in cui si trova. Questo è il motivo principale per cui siamo disponibilissimi ad avanzare proposte costruttive, nelle Commissioni così come in Consiglio. Il dialogo lo vogliamo noi per primi, chiediamo però d’essere messi nelle condizioni di dialogare in modo costruttivo», ribadisce De Biasi.

Ripepi e il “caso Novarro”

La new entry di Coraggio Italia Massimo Ripepi non si sottrae comunque a un’iniezione velenosissima. Riguarda i beni confiscati, settore riguardo al quale da mesi l’ex-fdi sta conducendo una battaglia quale presidente della Commissione consiliare “Controllo e garanzia”.

Massimo Ripepi (Coraggio Italia)
Massimo Ripepi (Coraggio Italia)

Le risposte inequivocabili che Ripepi invoca a gran voce, a onor del vero, non sono arrivate mai. Proprio in queste ore, invece, è arrivata una novità difficile – per ora – da decifrare: le dimissioni da consigliera delegata dell’esponente di Italia Viva Deborah Novarro… «È la conferma di un enorme bubbone di quest’Amministrazione che noi oppositori abbiamo scoperto soltanto per caso, svolgendo normali controlli in seno alla Commissione – dice la sua Ripepi –. Abbiamo detto già più volte delle gravissime carenze in termini d’incartamenti, di controlli verso associazioni e organismi destinatari dei beni confiscati alle mafie; in più, la maggioranza ha modificato unilateralmente il Regolamento, eliminando le clausole sull’incompatibilità e così introducendo “di soppiatto” la possibilità che possano avere in gestione beni confiscati persino parenti di consiglieri comunali… Io appena ieri ero tornato a chiedere aiuto alla neodelegata Novarro, per aiutarci a capire collegialmente. Stamattina, ho appreso che s’è dimessa: sicuramente – afferma il consigliere di Coraggio Italia – perché, avendo trovato un settore completamente allo sbando, non se la sente d’assumersi responsabilità rispetto a un tale disastro».

in primo piano: Nino Minicuci (lega - ex candidato sindaco)
da sx: Federico Milia (Fi) e Nino Minicuci (Lega)

E a proposito di considerazioni critiche, il leghista ed ex aspirante alla fascia tricolore Nino Minicuci non ha mancato di ribadire «quanto sia delicato il momento per la città, a fronte di un “processo Miramare” i cui esiti potrebbero presto determinare la fine della consiliatura».

Tra mani tese e “punzecchiature”, la parola torna adesso a Giuseppe Falcomatà. Solo lui può dirlo: è veramente arrivato il momento della concertazione, del dialogo proattivo con le forze di minoranza?

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