Il fiore endemico delle colline dietro Messina, a breve la sua fioritura

Il fiore endemico delle colline dietro Messina, a breve la sua fioritura

Daniele Ingemi

Il fiore endemico delle colline dietro Messina, a breve la sua fioritura

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domenica 09 Marzo 2025 - 07:00

La Silene peloritana è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, esclusiva dei Monti Peloritani

Le colline che si ergono alle spalle di Messina, conosciute come i Colli San Rizzo, o meglio in messinese Colli Sarrizzo, parte iniziale della catena dei Monti Peloritani, rappresentano un tesoro naturalistico e paesaggistico di rara bellezza. Queste alture, che raggiungono quote tra gli 800 e i 1000 metri sul livello del mare, offrono non solo panorami mozzafiato sullo Stretto di Messina e sul Mar Tirreno, ma custodiscono anche una biodiversità unica, caratterizzata da specie endemiche che conferiscono a questo territorio un fascino particolare. Tra queste, spicca un esempio emblematico: la Silene peloritana, una pianta endemica che incarna la singolarità ecologica e il valore intrinseco di queste colline.

La Silene Peloritana, un gioiello botanico

La Silene peloritana è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, esclusiva dei Monti Peloritani. Si tratta di un endemismo puntiforme, ovvero una pianta che vive in un’area geografica estremamente ristretta, limitata a specifici habitat rocciosi e pendii soleggiati delle colline messinesi.

I suoi fiori, di un delicato rosa pallido, sbocciano tra maggio e luglio, adornando le asperità del terreno con un tocco di grazia che contrasta con la ruvidezza del paesaggio circostante. Questa pianta si è adattata nel corso dei millenni alle condizioni climatiche e geologiche peculiari dei Peloritani, caratterizzati da suoli poveri e da un’alternanza di esposizioni soleggiate e venti marini.

L’isolamento geografico delle colline, che si ergono come una barriera naturale tra il mare e l’entroterra siciliano, ha favorito lo sviluppo di specie come la Silene peloritana. Questo fenomeno di speciazione, noto come endemismo, è il risultato di un’evoluzione divergente, in cui le barriere naturali hanno impedito lo scambio genetico con altre popolazioni, dando vita a un’entità unica. La sua presenza è un indicatore della salute dell’ecosistema locale, ma anche della sua fragilità: come molti endemismi, questa pianta è vulnerabile ai cambiamenti ambientali e all’intervento umano.

Il fascino particolare delle colline

Il fascino delle colline dietro Messina non si limita alla loro biodiversità, ma si intreccia con la straordinaria armonia tra natura, storia e paesaggio. Dai Colli San Rizzo, il cui nome richiama antiche carte geografiche, si gode di una vista privilegiata che spazia dal Capo Peloro fino alle Isole Eolie, con il profilo della Calabria che si staglia all’orizzonte. La vetta di Dinnammare, che con i suoi 1.127 metri sul livello del mare rappresenta il punto più alto della zona, è un luogo simbolo. Il suo nome, derivante forse da “Bimaris” (i due mari), evoca la possibilità di ammirare contemporaneamente il Tirreno e lo Ionio, un’esperienza che amplifica il senso di meraviglia.

Queste colline, di origine tettonica e modellate dall’erosione nel corso dei secoli, sono ricoperte da boschi di querce, castagni e pini, interrotti qua e là da radure e affioramenti rocciosi. La vegetazione, rigogliosa e variegata, ospita non solo la Silene peloritana, ma anche altre specie endemiche e autoctone, come alcune orchidee selvatiche e piccoli mammiferi esclusivi della Sicilia.

Un paesaggio vivo di storia e natura

Le colline di Messina non sono solo un santuario ecologico, ma anche un crocevia storico. Qui sono passati eserciti, da quello di Carlo d’Angiò durante i Vespri Siciliani a quello di Garibaldi nel 1860, fino alle truppe americane di Patton nel 1943. Il “Sentiero dei Vespri”, che collega i Colli alla città, è un richiamo tangibile a questi eventi, mentre luoghi come il Santuario di Dinnammare aggiungono una dimensione spirituale al paesaggio. Questa stratificazione di elementi naturali e umani rende le colline un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, sospeso tra il richiamo del mare e il respiro della montagna.

Il fascino particolare di questi rilievi sta proprio in questa dualità: da un lato, l’unicità di specie come la Silene peloritana, che rappresenta un legame profondo con l’evoluzione geologica della Sicilia; dall’altro, la capacità di raccontare una storia millenaria attraverso il loro profilo dolce e i panorami che si aprono a perdita d’occhio. È un invito a rallentare, a immergersi in un ambiente che, pur così vicino alla vivace Messina, conserva un’atmosfera di pace e autenticità.

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