Il giorno del corteo no ponte a Messina

Il giorno del corteo no ponte a Messina

Marco Olivieri

Il giorno del corteo no ponte a Messina

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sabato 09 Agosto 2025 - 08:00

Stasera la manifestazione da Piazza Cairoli dopo il via libera del Cipess. “Vogliamo l’acqua, non la guerra, e un altro modello di sviluppo per lo Stretto”

MESSINA – “Vogliamo l’acqua, non la guerra”. Con questo slogan, l’Assemblea no ponte promuove un corteo contro la grande opera stasera a Messina, con partenza da Piazza Cairoli alle 18. Un nuovo corteo no ponte per ribadire l’opposizione al ponte come struttura strategica sul piano militare, oltre che civile, in una Sicilia “dove la carenza d’acqua rimane un problema centrale”. L’iniziativa assume un particolare significato pochi giorni dopo  il via libera del Cipess al progetto definitivo del ponte sullo Stretto. In molti, sul fronte del no, evidenziano “i troppi nodi critici sul piano normativo, ambientale, tecnico, finanziario”. E denunciano le “forzature politiche” che hanno portato all’accelerazione nell’operazione.

Hanno evidenziato i componenti dell’Assemblea no ponte: “Con i 14 miliardi stanziati per l’opera e i 30 miliardi spesi annualmente in armi dall’Italia, quante delle emergenze strutturali del sud e delle isole (e non solo) si potrebbero sanare? La siccità, certo. Ma anche ospedali, scuole, autostrade, ferrovie e tanto altro ancora”.

Il ponte, il modello di sviluppo e l’impatto sui territori

In primo non solo i tanti dubbi sull’operazione politica ma anche il tema di quale modello sviluppo per il Meridione, con alternative da mettere in campo rispetto al ponte e al suo impatto sui territori. Per Giuseppe Micari, sempre dell’assemblea, “mentre i riflettori sono puntati su questo grande arco d’acciaio, su quanto costa o della legittimità giuridica dell’opera stessa, nessuno parla della cantierizzazione, del vero impatto che quest’opera ha su territori, quartieri ed economie locali. Il tutti partendo dagli espropri, passando per la devastazione ambientale, per la militarizzazione del territorio e arrivando alla distruzione di intere comunità. La cantierizzazione vuol dire che per almeno 15 anni intere aree saranno trasformate in zone rosse, ovvero zone inaccessibili, rumorose e pericolose. Le persone che vivono in queste zone saranno trattate come ostacoli, come danni collaterali. Tutto in nome di un’infrastruttura che probabilmente non verrà nemmeno mai completata. Il vero problema appunto sono i cantieri, che arrivano subito e lasciano cicatrici che durano decenni”.

Il percorso

Percorso del corteo: concentramento iniziale a Piazza Cairoli, dopo il breve tratto di via Tommaso Cannizzaro si prosegue in via Centonze, poi in via Geraci, via Cesare Battisti, via Primo Settembre, e per concludere a Piazza Duomo.

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12 commenti

  1. Se nei decenni gli amministratori, i funzionari, tutti i dipendenti pubblici avessero fatto seriamente il proprio lavoro, accantonando le somme che andavano accantonate per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, se tutti i soldi pubblici che abbiamo buttato in clientelismi e consorterie varie fossero stati spesi per il buon funzionamento della macchina pubblica non saremmo arrivati al livello di degrado nel quale viviamo. Il ponte non c’entra nulla. Un ponte è un collegamento stabile tra due punti. Averlo trasformato in un feticcio di propaganda e di scontro politico è solo indice del basso livello intellettuale che ci circonda. I ponti si fanno ovunque e da sempre.

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  2. Questi signori, che parlano tra l’altro di ospedali, scuole, acqua, infrastrutture viarie , dov’erano quando il governo Conte varo’ il provvedimento del superbonus? forse si stavano organizzando per poter usufruire dei vantaggi a discapito di chi di quei vantaggi non ne poteva usufruire.

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  3. Dimenticavo mi piacerebbe sapere quanti no ponte hanno approfittato del superbonus.

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  4. D’accordissimo con Antonio. Aggiungerei che autostrade, ferrovie, ospedali , acqua e quant’altro non avranno soluzione se non si fa il ponte perché i miliardi stanziati verrebbero deviati verso le infrastrutture del Nord come è sempre stato e sempre sarà. Svegliatevi , il ponte sarà da traino per altre opere e di sviluppo economico per una città di buddaci che dorme e si oppone ad ogni intervento che porta progresso . Diciamo la verità : il vero problema sono gli espropri, tutto il resto (ambiente, cantieri, gallerie ecc) sono chiacchiere che servono agli espropriandi per opporsi.. Ma quando si fanno le grandi opere ( autostrade, ferrovie, ponti ecc. ) un prezzo deve essere pagato. Comunque RASSEGNATEVI , non saranno i cortei supportati da ideologia politica che fermeranno la costruzione del ponte. . Se non volete progresso e sviluppo continuate ad opporvi. Le regioni del Nord non aspettano altro.

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  5. Perché non viene oggi Elly Schlein a farsi la traversata, ci metterebbe sempre 20 minuti.

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  6. Avremo il il “ponte” più lungo e moderno al mondo……..e siamo gli unici al mondo che continuiamo a manifestare contro….mi sembra giusto!!!!!!

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  7. Sempre le stessa tiritera… solo ideologia, i ponti si fanno dappertutto, porta lavoro, sviluppo, felicità, benessere per tutti quanti, siete retrogradi, le “magnifiche sorti e progressive”, dove eravate qua e là… bla, bla, bla. Proprio non sanno dire altro.

    Affermazioni del tutto inconsistenti di fronte alla realtà dei fatti, e cioè che il ponte non è economicamente né ambientalmente sostenibile, porterebbe vantaggi estremamente risicati di fronte ai costi enormi, non solo monetari, per la sua costruzione e per il suo mantenimento, causerebbe la cantierizzazione e la conseguente devastazione di un’intera città e delle zone limitrofe, ma soprattutto NON SI PUÒ FARE, non lo permettono la particolare conformazione idrogeologica dell’area dove dovrebbero sorgere i mostruosi piloni alti quanto l’Empire State Building di New York, l’assenza delle tecnologie per i materiali e per le prove dei materiali stessi, gli studi sulla resistenza al vento e sul franco navigabile obsoleti e carenti, l’attività delle faglie certificata dall’ISPRA, e mi fermo qui.

    Il vero spreco di soldi pubblici, poi, è stato il cosiddetto “superbonus”, o piuttosto le 140 e passa opere pubbliche mai completate in Sicilia, la regione d’Italia col non invidiabile primato di incompiute?

    E i soldi dell’Unione Europea destinati in Sicilia e dirottati altrove perché la Regione non è capace di far redigere dei progetti che rispettino le direttive comunitarie? Ne vogliamo parlare?

    E ora 13,5 miliardi di soldi pubblici dei contribuenti italiani, perché giustamente l’UE non butta a mare i soldi dei cittadini europei, per finanziare una follia pura. Speriamo che la Corte dei Conti ne faccia giustizia una volta per tutte.

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  8. Sono d’accordo con il sig. Antonio e altri signori che hanno commentato. Chi di dovere doveva pensarci prima , con soldi pubblici arrivati, a sistemare scuole, strade ospedali ecc.!!!!!

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  9. .. il Ponte si farà, è ormai deciso … FORSE!!!

    Il problema è questo, FORSE!

    E se per qualche motivo non si facesse, chi paga?

    È una domanda legittima!

    Quando si manifesta, purtroppo, può succedere che qualche infiltrato e imbecille rovini una manifestazione tranquilla e leggittima, ma questo qualcuno verrà arrestato, punito e dovrà rispondere alla legge.

    Il punto è proprio questo!

    Il politico che sbaglia Paga?

    Se il Ponte non si potesse fare o si hanno difficoltà di realizzazione, calcoli di progettazione sbagliati o per altri mille motivi CHI È CHE PAGA?

    CHI SONO I SOGGETTI CHE DOVRANNO PAGHARE LE PENALI?

    Se i tempi di realizzazione non vengono rispettati CHI PAGA!

    D’accordo facciamolo questo Ponte ma almeno vorrei sapere CHI PAGA??

    UNA COSA È CERTA!

    A PAGARE SAREMO SOLO E SEMPRE NOI!!

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  10. Signori contestualmente al protestare contro il ponte, dovreste anche protestare per i prezzi assurdi delle navi a 40 euro per andare e 40 per tornare. E per i residenti delle due sponde non esiste alcuno sconto viene fatto. Direi che prezzi del genere sono vergognosi e ridicoli. Io diventerò un no ponte il giorno in cui ” io messinese potrò attraversare a prezzi ragionevoli “.

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  11. Può anche darsi che il ponte non sia utile come taluni decantano unitamente alle problematiche che potrebbe causare, non certo pesci e uccelli che sbattono contro. La si finisca però con la pura demagogia di dirottare i soldi del ponte a strade, ospedali, ferrovie, ecc. Sarebbe bello se ciò avvenisse ma sappiamo tutti che mai accadrà. E sinora la costruzione di strade, ospedali, ferrovie, ecc non è avvenuta nella nostra città e nella nostra regione proprio per talune forze politiche che oggi guarda caso osteggiano il ponte.

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  12. I progetti per il rifacimento della rete idrica siciliana del signor Musumeci ex presidente di regione, sono stati tutti Cassati dalla EU. Come certificato anche da De Luca
    Ovvero non abbiamo acqua anche a causa della totale inefficienza della Regione.
    La Lega deve allo stato 49 milioni di euro.
    Non erano suoi ma nostri per essere chiari.
    Ha perso gran parte del bacino di voti del nord.
    Si sono accorti che le chiacchiere su Roma ladrona erano solo un mantra per gente poco attenta ai fatti.
    Oggi si è spostata al sud.
    Per farlo ha dovuto ricalibrare tutta la sua retorica.
    È evidente che Roma ladrona non avrebbe attecchito al sud.
    Si è riciclata con il ponte e con accordi con le solite facce del sud.
    Si è trasformata per l’occasione insomma.
    Non è un ravvedimento ma un cambio di zone di caccia di voti.
    Al nord li hanno sgamati.
    Noi in mano a questi signori siamo.
    Nelle loro mani un asset fondamentale del paese.
    La loro storia non racconta nulla di buono, e se anche quella degli altri non lo fa, questo non cambia la sostanza dei fatti.
    Non sono affidabili.
    Punto.
    Abbiamo messo nelle mani di persone totalmente inadeguate il po’ di futuro rimastoci.

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