Il ponte tra rischio penali, certezze a destra e incubi a sinistra

Il ponte tra rischio penali, certezze a destra e incubi a sinistra

Marco Olivieri

Il ponte tra rischio penali, certezze a destra e incubi a sinistra

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giovedì 07 Agosto 2025 - 09:06

Il giorno dopo il via libera Cipess, rimangono intatti i dubbi ambientali e sull'operazione di Meloni e Salvini. Incognite cantieri per Messina

di Marco Olivieri

MESSINA – Il giorno dopo il via libera Cipess al progetto definitivo sul ponte sullo Stretto. Da una parte l’esultanza dei pro ponte, con il ministro Matteo Salvini a festeggiare a Messina. Dall’altra, il coordinamento nopontesi si mobilita oggi alle 19, presso il presidio di Casa Cariddi, a Torre Faro, per “discutere e annunciare le nuove iniziative di contrasto all’opera. Lo Stretto di Messina non si tocca”.

Tra ricorsi, procedimenti per espropri e reclami in Europa sul piano ambientale, c’è chi insiste sull’aspetto dell’incertezza. La deputata M5S Daniela Morfino, capogruppo in commissione Ambiente, sintetizza un tema ripreso dai partiti contrari: “Nel progetto del Ponte prevalgono le incertezze, i rischi anche sul fronte ambientale, sismico, per non parlare dei costi. Dopo le centinaia di milioni già spesi, l’altra spada di Damocle che pende sull’Italia è l’approvazione delle penali nel caso in cui l’opera non venisse realizzata. In pratica, comunque vada, si pagherà. Mentre in tanti Comuni italiani le emergenze fioccano, dalla sanità alle infrastrutture, l’esecutivo sceglie di destinare risorse a un progetto figlio di una propaganda che fa acqua da tutte le parti”.

“Roulette russa sullo sviluppo del sud”, il corteo no ponte a Messina e il tema delle penali

E ancora: “Come riportato dal quotidiano Il Sole 24 ore, mancherebbero oltre 17 miliardi di euro per il completamento dell’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Ma figuriamoci se può interessare al centrodestra, ci mancherebbe, preferiscono continuare sulla strada delle incertezze con un’opera da 13,5 miliardi, piuttosto che dare risposte a territori che aspettano da troppo tempo”. E la parlamentare Stefania Marino parla di “roulette russa sullo sviluppo del Sud”.

Nel frattempo, l’Assemblea No Ponte ha annunciato un corteo a Messina, sabato 9 agosto da Piazza Cairoli. “I 14 miliardi dateli per ospedali e scuole”, è uno degli slogan. “Se partiranno i cantieri, li occuperemo pacificamente, nel segno della disobbedienza civile”, ha annunciato l’ex sindaco Renato Accorinti. In ogni caso, anche se tutti i dubbi dovessero essere fugati, sul piano ambientale in primis, l’avvio dei cantieri mette la città dello Stretto in una situazione d’incertezza che rischia di paralizzarla per molti anni. Non vorremmo essere nei panni del sindaco Federico Basile, tra lo sforzo per ottenere le opere compensative e una gestione inevitabilmente complicata sotto tutti i punti di vista.

Duro il commento delle associazioni Greenpeace, Lipu, Legambiente e Wwf Italia: “L’importante è dare il via ad un contratto che, con tutte queste incognite, stabilisce, nel caso di non realizzazione dell’opera, una
penale vicina ad 1,5 miliardi a favore del Consorzio Eurolink. Un consorzio che grazie ad una discutibile interpretazione normativa ha goduto di un affidamento senza gara poiché aveva vinto l’appalto nel
2005, quando il costo del Ponte era stimato in 3,8 miliardi euro. Trattandosi di finanze pubbliche, è evidente che le ripercussioni saranno sulle tasche degli italiani. Il Ponte è solo una questione
politica, come dimostrano peraltro i rapidi cambi di fronte che hanno caratterizzato il ministro Salvini, pochi anni fa contrario e oggi maggiore sponsor del Ponte”.

Le possibili alternative al ponte

Continuano le associazioni: “L’opera non ha nulla a che fare col sistema trasportistico. Una radicale revisione del sistema dell’attraversamento dinamico dello Stretto, con traghetti e aliscafi nuovi, a bassissimo impatto ambientale, magari appositamente progettatati sulle dimensioni dei
nuovi treni ad alta velocità (compresi quelli a due piani di nuova generazione non ancora operanti), con i punti di attracco ristrutturati e resi più efficienti, con nuovi collegamenti o col ripristino di alcuni dimessi (come quello diretto con l’aeroporto di Reggio Calabria), costerebbe un terzo del Ponte e garantirebbe una mobilità più flessibile e idonea alle esigenze del territorio e non solo”.

Altro aspetto non secondario: sono state esaminate fino in fondo le alternative prima di dire sì a un’opera così impattante per il territorio? L’operazione voluta dalla presidente Meloni e il vicepresidente Salvini era l’unica possibile? E con queste modalità? Ci ritorneremo. Sempre senza pregiudizi e facendo lo sforzo di capire, ascoltando le ragioni di tutti.

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9 commenti

  1. Continuo a pensare che sia solo fumo negli occhi per gli italiani e tutta cera che cola per Eurolink e soci

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  2. Io credo che come si realizzano infrastrutture al nord si debbono realizzare al sud, anzi dobbiamo pretendere di più e no bloccare tutto per ragioni solo politici , questo fatto da siciliani è grave.

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  3. Incognite, incertezza, alternative…ma c’è veramente ancora chi pensa che il mondo è piatto???!!!

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  4. No pontisti, state sicuri che se i 13,5 miliardi stanziati per il ponte e per tutti gli interventi compensativi utili alla città non verranno impiegati, sicuramente verranno deviati per le infrastrutture del Nord che non aspetta altro. Non avrete ferrovie, autostrade, acqua, ospedali e quant’altro . Se vi va bene così continuate ad opporvi alla costruzione del ponte. Altrimenti RASSEGNATEVi. Il ponte è tutte le altre opere faranno crescere e daranno sviluppo alla città e ai cittadini. Altrimenti farete crescere e sviluppare ancora dí più le regioni del Nord. Se vi va bene così vuol dire che siete dei masochisti

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  5. Diogene Laerzio (di oggi) 8 Agosto 2025 08:35

    Osservo che questo via libera del Cipess riguarda gli aspetti di impatto economico dell’opera in questione. Cosi’ mi spiego le successive raccomandazioni (non prescrizioni) riguardanti le altre azioni da compiere (progetto esecutivo, opere compensatorie, etc, etc). In questo senso, questo parere positivo, lo vedo come “CONDIZIONATO” agli altri interventi (non ecomici) ancora da compiere. Per conseguenza : i problemi pratici continuano a sussistere, come pure gli interrogativi (siamo in democrazia ed e’ lecito e consentito porre almeno questa osservazione ) : non vi è un progetto esecutivo dettagliato di come e quando verrà costruita l’opera, ma solo quello definitivo, vecchio di almeno 10 anni. Questo, porta a formulare, secondo me , almeno una serie domande, alle quali, ancora (posso sbagliarmi) manca la risposta uffciale del Governo : 1) Perchè si è deciso il definanziamento dell’Alta Velocità in Calabria ? ; 2) a proposito del ruolo “militare” dell’opera : detto progetto : a) rispetta gli standard costruttivi della Nato ? b) è stato analizzato, discusso ed autorizzato, dal nostro Genio Militare ?

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  6. Io credo che se il ponte si fosse dovuto fare sul lago di Como,sarebbe stato già fatto da trentanni,ma siccome il ponte è sullo stretto di Messina,quindi al sud tutti protestano anche quelli a cui l’eventuale costruzione non darebbe alcun fastidio.Come ho detto in altro commento i 5 stelle dovrebbero avere il pudore di stare fuori da queste proteste,perchè se c’è un partito che ha regalato miliardi di soldi pubblici,cioè nostri,senza costruire nulla,questi sono loro.Queste cose succedono solo in Italia,mentre in tutte le parti del mondo,si trivella,si fanno inceneritori,si costruiscono rigassificatori,ponti,strade ecc. ecc.,noi siamo sempre quelli del no a tutto,difatti siamo il paese dove non si fanno più figli,siamo un paese arretrato di 50 anni,siamo un paese senza sviluppo,siamo il paese delle bollette più care,siamo il paese delle associazioni del no,siamo un paese povero,siamo un paese senza materie prime anche se le abbiamo sotto di noi,siamo il paese dei carburanti più cari,pieni di tasse,siamo il paese delle tariffe di luce e gas più care,siamo il paese dove si paga,e se hai un contatore ci paghi anche le tasse,siamo il paese che paga Tre Irpef,statale,regionale,comunale,ecc.ecc.,e come associazioni vi svegliate,e vi scandalizzate,ora chiedete scuole,ospeali,acqua,solo quando vi conviene, solo quando si parla di ponte. Cercate nella vita di esere una volta coerenti con voi stessi.

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  7. Veramente i 5 stelle hanno costruito il Morandi in 1 anno netto.

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  8. Intanto i 5 stelle non hanno costruito il Ponte Morandi,materialmente l’ha costruito l’impresa.Era un ponte purtroppo crollato,un collegamento vitale per Genova,con una gestione commissariale si è ricostruito in un anno,non vedo poi cosa c’entra con il ponte di Messina,l’esempio serve solo per dare merito ai 5 stelle,che sono insieme ad altri i partiti più retrogradi del panorama italiano,e purtroppo sono molti.

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  9. A cosa si aspettava che andassero a costruirlo i parlamentari?
    Lei ha scritto “senza costruire nulla” non io.
    Lo hanno fatto e lo hanno fatto velocemente decidendo loro il commissariamento.
    L’esempio c’entra perché dimostra che la loro non è una posizione ideologica del no ma una valutazione di merito.
    Se sia corretta o no non lo so, se ne faccia l’opinione che vuole.

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